Quei favolosi anni Ottanta (ottava puntata)

domenica, 05 Giugno 2022

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È la stagione più triste dei primi 75 anni di vita calcistica dell’Alessandria. Tra giugno e luglio Domenico Bertoneri tuona dai suoi eremi dorati di Montignoso e di Forte dei Marmi tutte le sue intenzioni più brutali compresa la non iscrizione della squadra al campionato. Il far sparire il calcio alessandrino per lui non sarebbe stato un problema.

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La “rosa” dei Grigi nella stagione 1986-’87.  Da sinistra in alto: Pieri, Cornaglia, Marmaglio, Meazza, Valeri, Panizza, Cecotti. Nella fila centrale: Viganò, Piconi, Marin, Quaglia, Beccari, Lorenzo, Vitaloni, Colombo. Seduti: Manueli, Ferretti, Petricone, Briata, Falessi, Ferrarese, Mocellin.

Inizia così un giro di strano e squallidi personaggi che vogliono la società per poche lire e per poter fare i loro vari affari. Mentre in maniera carbonara si prova ad allestire un gruppo di alessandrini, per un bel po’ di tempo si presentano davanti al sindaco diversi personaggi come Carlo Petrini, Emanuele Delle Piane, Di Cosimo, quello che aveva fatto fallire il S.Elena Quartu anni prima, tutti vogliosi a loro dire di rilanciare il calcio grigio. Per fortuna Bertoneri è un uomo duro ma non sprovveduto. Smaschera gli intrighi truffaldini iscrive la squadra al campionato per non perdere il valore calcistico, ma la attrezza con un manipolo di ragazzini guidati da Amilcare Ferretti.

image001Roberto Petricone.

I risultati sono inevitabilmente modesti: basti pensare che in dodici partite la squadra segna la miseria di tre gol ottenendo solo otto punti. Intanto il gruppo di imprenditori locali che operava, come abbiamo visto in maniera molto carbonara, finalmente si compatta. Dà vita alla Finalcalcio, una finanziaria che guidata dal re dei caschi Gino Amisano a febbraio, dopo estenuanti trattative riesce a acquisire la società.

novara-5-13-12-2015-16-22-55Novara-Alessandria 2-0.

La stagione, dal punto di vista calcistico è però ampiamente compromessa: Ferretti viene sostituito dal sempre disponibile Colombo ma l’habitat della squadra grigia in classifica è sempre quella dei bassifondi.

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Un improvviso rigurgito di risultati positivi con una sola sconfitta in undici giornate pare poter fare il miracolo in extremis, ma un madornale errore tecnico con lo schieramento di un calciatore squalificato e la sconfitta interna ad opera della capolista Torres condannano l’Alessandria, per la prima volta nella sua storia, all’Interregionale.

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Da “Stampa Sera” di lunedì 8 giugno 1987.

Il tifo

alessandria_asti8687-13-12-2015-15-21-58Alessandria-Asti 0-1.

alessandria_derthona8687-13-12-2015-15-20-45Alessandria-Derthona 0-0.

pistoiese-1-13-12-2015-15-23-05Alessandria-Pistoiese 0-0.

tortona-2-13-12-2015-16-27-57Dertona-Alessandria 0-0.

Quella partita contro la Torres

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Edizione de “Il Piccolo” di mercoledì 10 giugno 1987.

Così scrisse “La Stampa”

Niente da fare per l’Alessandria nell’ultima partita di campionato che rappresentava anche l’ultima possibilità per evitare la retrocessione. I grigi, al ‘Moccagatta’, opposti alla capolista Torres, sono stati sconfitti, con una’ rete di Piga al 25′, e retrocedono, cosi, in Interregionale. Una vittoria, d’altra parte, sarebbe stata inutile, considerati i risultati degli altri campi dov’erano impegnate Montevarchi, Carbonia, Sorso e Massese che precedevano i grigi di due punti. Un’amara conclusione per un campionato iniziato male, causa le note vicende societarie dopo il disinteresse dell ‘ex presidente Domenico Bertoneri, l’imprenditore toscano che è anche patron della Massese, e il ritorno della società in mani alessandrine, con l’intervento di una finanziaria presieduta dal re dei caschi Gino Amisano Una conclusione disastrosa, proprio’ nell’anno in cui ricorre il settantacinquesimo anniversario di fondazione della società, costituita nel 1912 e che mai aveva conosciuto l’umiliazione di scendere tra i dilettanti. Nello spogliatoio del grigi, comunque, c’è una nota confortante e di speranza. Afferma, infatti, il presidente Gino Amisano: “Non sono affatto rassegnato alla retrocessione, anche se il campo ha espresso questo verdetto. Innanzitutto non meritavamo affatto di perdere contro la Torres. Anzi, abbiamo avuto più occasioni da rete noi degli ospiti. In secondo luogo, ho fiducia nel ripescaggio. Se verrà fatta rispettare la normativa vigente, l’anno prossimo saremo di nuovo in C2”. Amisano non si perde d’animo dopo avere rilevato, insieme ad altri imprenditori alessandrini, il club in gravissima difficoltà. “Se poi dovessimo disputare l’anno venturo il torneo in Interregionale, faremo ugualmente una squadra in grado di risalire prontamente fra i professionisti – aggiunge il presidente -; tuttavia rimango dell’opinione che rimarremo in C2 perché siamo finanziariamente a posto”. Conclude Amisano: “Desidero rilevare un dato inconfutabile. Dal 23 gennaio, giorno in cui siamo subentrati alla gestione Bertoneri, la squadra non ha avuto un minimo di fortuna. Abbiamo fatto tutto ciò che era nei nostri poteri, ma non ci abbattiamo affatto. Anzi siamo pronti a battagliare sin da domani in Lega per ottenere la riammissione in C2”.

Mentre mister Antonio Colombo ha tenuto a precisare che l’impegno di tutti i giocatori avrebbe meritato ieri una conclusione diversa “anche se, purtroppo, tutto sarebbe stato inutile, la retrocessione era ormai inevitabile” Nello spogliatoio della Torres è una lunga festa. Fra mani che si protendono per abbracciarlo, il presidente Bruno Rubattu riesce a dire con la voce velata di commozione: “è il giusto riconoscimento di quanto abbiamo programmato due stagioni addietro. è una domenica indimenticabile per gli sportivi sassaresi, non solo quelli presenti al ‘Moccagatta’ ma anche per coloro che da casa hanno vissuto fino all’ultimo minuto l’emozione di una promozione meravigliosa”. Di fronte a circa 4200 spettatori, con un incasso di oltre 42 milioni, l’Alessandria non è certo stata inferiore alla capolista, mettendo in luce impegno e rabbia. Ma la fortuna non è stata amica dei grigi che hanno colpito una traversa ed un palo. Da parte sua la Torrese, scesa in campo molto nervosa, si è preoccupata, nella prima mezz’ora, di contenere la foga degli alessandrini. Poi, passati in vantaggio su azione di contropiede, i sardi si sono limitati a difendere il risultato. La prima azione pericolosa è degli ospiti, al 5’ con colpo di testa di Calli e bella parata di Beccari. Poi è l’Alessandria ad attaccare ed al 12′, su punizione di Manueli, la bella conclusione di Ceccotti colpisce la traversa. Al 25′ l’unica rete: Piga, favorito da un errore di Lorenzo, serve Galli che restituisce il passaggio al compagno il quale sorprende Beccari. Bella, ma purtroppo sterile, la reazione alessandrina. Nella ripresa è ancora l’Alessandria ad attaccare, di 50′ Ceccotti, servito da Mocellin, mette di poco a lato. Insistono i ‘grigi; al 70′ gran botta di Mocellin, respinge di pugno Pinna, riprende Mocellin che colpisce il palo, interviene Marmaglio ma mette a lato. Ci provano ancora Manueli (71′ e 72′), Pieri (84′) e al 90’, Mocellin, ma per gli alessandrini non c’è nulla da fare.

Il campionato ai raggi X (clicca per leggere partita per partita)

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Il punto sul campionato

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Da “Stampa Sera” di lunedì 8 giugno 1987.

Novara, Derthona, Pistoiese e Torres si alternano in vetta per tutto il girone d’andata e chiudono in quest’ordine la prima fase del torneo con i novaresi avanti di un punto. Nel girone di ritorno il ritmo dei gaudenziani si mantiene inalterato (23 punti all’andata altrettanti al ritorno) ma, a fronte del cedimento della Pistoiese, c’è la brusca accelerazione di Torres e Derthona che finiscono per chiudere davanti a tutti conquistando la promozione, rispettivamente con due e un punto di vantaggio sul delusissimo Novara.

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La festa del Derthona (foto tratta da www.nsderthona.org).

In coda l’Asti abbandona le speranze di salvezza già all’andata dove ottiene 5 punti nelle prime 7 giornate poi incappa in undici sconfitte consecutive. Scende in Interregionale anche la Sanremese, accompagnata da un disastrata Alessandria la quale, per fortuna, ha un nuovo gruppo dirigente che otterrà il ripescaggio nel corso dell’estate.

Mario Bocchio

Marcello Marcellini

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