I Grigi furono i primi ad aver vinto la Coppa Italia di serie C

mercoledì, 10 Febbraio 2016

mail (1)Finale di Coppa Italia Semipro Alessandria-Avellino 4-2. I Grigi battono gli Irpini in finale e vincono la prima edizione in assoluto del trofeo.

 

L’allora Coppa Italia Semiprofessionisti di calcio nacque con il campionato 1972-‘73. Il settore semiprofessionistico, dopo aver sentito il parere favorevole delle società dipendenti, decise di organizzare un torneo calcistico con una formula che ricalcava in un certo modo quello della Coppa Italia. Alla prima edizione parteciparono tutte le 60 squadre di serie C e le seconde e le terze classificate dei nove raggruppamenti di serie D della stagione 1971-‘72. Il successo andò all’Alessandria che nella finale di Roma superò l’Avellino.

Stadio-FlaminioLo stadio Flaminio di Roma.

 

mail (2)Una rarissima foto dell’invasione di campo.

 

La partita fu sospesa al 7’ del secondo tempo supplementare per invasione di campo dei sostenitori della squadra campana ed il giudice sportivo assegnò la vittoria ai Grigi che al momento della sospensione era in vantaggio per 4-2.

biglietto-Avellino-AlessandriaIl biglietto della finalissima tra Alessandria e Avellino.

 

Come noto, per rivedere l’Alessandria per l’ultima volta in serie B dobbiamo ritornare indietro sino al campionato 1973-‘74. Il primo tentativo andò però a vuoto, anche se di un soffio, perché fu il Parma ad aggiudicarsi il torneo di C 1972-‘73, anche se in uno stadio “Moccagatta” pieno zeppo di spettatori, ben ventimila, l’Orso vinse 1-0 proprio contro gli emiliani, con “graffio” di Roberto Salvadori, detto “Faina”, che tre anni dopo vince lo scudetto con il Torino di Gigi Radice, Renato Zaccarelli, Claudio Sala, Francesco Graziani e Paolino Pulici.

mailLa cronaca della partita sui giornali.

 

L’annata fu però impreziosita proprio dalla conquista della prima edizione della Coppa Italia di serie C nella finale contro l’Avellino disputata il 29 giugno allo stadio “Flaminio”.
Uno dei momenti più belli di quella cavalcata risale al 24 giugno 1973: Giuseppe Lorenzetti– purtroppo già scomparso -, lanciato da Cini, realizzò il gol del pareggio nella semifinale di Coppa Italia contro il Modena. Fu in pratica la rete che valse la finalissima.
Lorenzetti era un numero 10, una classica mezzala di punta, un giocatore di grandissima qualità. Basti pensare a cosa c’era scritto su uno striscione a lui dedicato che campeggiava sugli spalti del Moccagatta: Rivera + Benetti = Lorenzetti.

Alessandria-Avellino sospesa

L’articolo scritto dall’inviato de “La Stampa” Giulio Accatino:

L’Alessandria ha vinto la Coppa Italia semiprofessionisti al termine di una gara combattuta, diffìcile, e con un finale giallo, cioè un’invasione di campo, con lancio di numerose bottigliette di vetro, con fuga dell’arbitro e dei suoi collaboratori negli spogliatoi a sette minuti dalla fine del secondo tempo supplementare. Non è stata neppure effettuata la premiazione sul campo come prescrive il regolamento. Il timore di altri incidenti ha consigliato di spostare la cerimonia nell’intimo degli spogliatoi, mentre la folla — circa cinquemila avellinesi accorsi per festeggiare i loro beniamini — rumoreggiava ed inveiva contro le forze dell’ordine debitamente sistemate nell’interno e all’esterno del campo per evitare ulteriori incidenti. L’esplosione della protesta è stata improvvisa. Nessuno poteva temere tanto. La partita era stata combattuta ma mai cattiva. S’erano registrati gol validi e gol «mangiati», ma tutto pareva orientato verso il solito finale tranquillo. Al momento del «dramma » le due squadre erano in parità 2 a 2. figurina

Aveva segnato per prima l’Alessandria con il terzino Maldera che di testa girava in rete una punizione calciata da Lorenzetti (20′), e aveva pareggiato al 48′ Bongiorni con un tiro al volo molto bello. Al 65′ i biancoverdi avellinesi realizzavano ancora con Falazzesi che sorprendeva Pozzani con un tiro da oltre venti metri. Ai grigi sono bastati pochi secondi per acciuffare il 2 a 2. Il merito era di Dolso che serviva Lorenzetti; tocco a Cini e gol. I campani gridavano al fuori gioco, ma fuori gioco non era. Il pubblico — tutto di parte avellinese — si indispettiva, urlava il suo disappunto L’Avellino attaccava e l’Alessandria si difendeva. Male diremmo, perché il reparto meno efficiente della squadra piemontese è proprio la retroguardia. In un paio di occasioni di Brino e Paparelli si sono arrangiati alla meglio, lasciando nella gente l’impressione di falli rimasti impuniti. AvellinoA nostro avviso solo il fallo di Di Brino su Bongiorni poteva rischiare il penalty, ma Levrero è stato di diverso avviso. Si arriva al 90′ con il risultato di parità. Occorrevano i tempi supplementari. La situazione tattica non mutava. Nell’Alessandria perdeva efficienza Lorenzetti, il migliore ed il più attivo sino allora, ma gli avellinesi non sapevano tradurre in gol la loro superiorità territoriale. Al 99′ l’episodio decisivo: su contropiede fuggiva Palazzesi platealmente trattenuto da Mayer. Levrero fischiava la punizione, ma Palazzesi a gioco fermo colpiva con una gomitata al volto i) suo avversario diretto. Era un fallo evidente ed intenzionale. Poiché Palazzesi era già stato ammonito, veniva esnulso.image230

 Paolo Sacco con la Coppa Italia di serie C.

 

Giocare in dieci diventava difficile per l’Avellino. E difatti al 108′ una limpida azione alessandrina portava il gol: era Salvadori l’autore della manovra. Il neo granata (che è parso il più tecnico ed il più in palla fra i grigi) avanzava a serpentina superando ti e avversari e dava al centro area dove Lorenzetti riusciva a colpire di testa battendo imparabilmente Violo. Era il gol decisivo. Per gli spettatori si trattava di una autentica mazzata. Ma non era finita: 113′ era ancora Lorenzetti il protagonista, avanzava tra avversari ormai fermi come birilli, fintava il passaggio a Musa in fuori gioco, ma calciava direttamente a rete segnando. Per Levrero era gol, per il pubblico era il motivo della contestazione. Cinque, dieci, quindici ragazzi invadevano il campo saltando il recinto dal lato opposto alle tribune. Intanto dagli spalti piovevano decine e decine di bottiglie di vetro, pesanti e pericolose. Giocatori e guardalinee correvano verso il centro del campo seguiti dall’arbitro Levrero.

image218Insieme al trofeo si riconoscono, da sinistra: Pozzani, Di Brino, Musa, Dolso, Maldera II, Manueli e Colombo.

 Il tabellino

 Avellino – Alessandria 2 – 4 (0 – 1)

Reti:
49° Bongiorni [Av] , 65° Palazzese [Av]
16° Maldera (II) A.[A], 67° Cini S.[A], 108° Lorenzetti G.[A], 112° Lorenzetti G.[A]

Alessandria

Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Paparelli Ezio, Colombo Antonio [22° Mayer Bruno], Berta Massimo, Vanzini Franco [64° Dolso Arrigo], Salvadori Roberto, Cini Sergio , Lorenzetti Giuseppe, Musa Ezio.

A disp.:(P) Favot Sergio.

All.: Marchioro.

Avellino

Violo, Codraro, Piaser, Zucchini, Piccinini [46° Marchesi], Fraccapani, Bongiorni, Zoff [91° Cattaneo], Palazzese, Pantani, Nobili. A disp.: Miniussi. All.: Gianmarinaro.

Arbitro: Levrero (Genova).

Note:

gara sospesa al 112° per invasione di campo. Omologata con il punteggio acquisito sul campo.
Espulso 99° Palazzese [Av].

 Mario Bocchio

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