Giglio chiede scusa ai tifosi grigi per quel suo gestaccio ad Olbia

giovedì, 20 Ottobre 2016

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Ad Olbia era stato soprannominato “Gigliogol”. Lui Giuseppe Giglio – l’attaccante di razza che ha girato mezza Italia, dal Nord con la Pro Vercelli, al profondo Sud con il Taranto, passando per altre piazze importanti quali Catanzaro e Foggia – avrebbe voluto concludere la carriera proprio ad Olbia. Così non è stato.budoni-olbia-giglio

Subito ha sofferto, ma poi ha dovuto farsene una ragione e ora è ancora sulla breccia, nell’ambiziosa Cavese in serie D, con tanta voglia di realizzare ancora qualcosa di importante.

Proprio come quel gol all’Alessandria, il 31 maggio 2009, nel turno d’andata dei playoff, quando l’Olbia andò davvero molto vicina ad ottenere il risultato più importante nella sua storia.

Lo abbiamo contattato e lui ha accettato di buon grado di parlare di quella partita, anche per voler mettersi a posto con la coscienza nei confronti dei tifosi grigi.

“Ricordo che su un cross alto venni perso a sandwich e steso e, manco a dirlo, l’arbitro non battè ciglio. Poi però su servizio di Scalise, segnai di giustezza. Ed Olbia divenne come il Maracanà. Poi andai vicino al raddoppio con un’altra inzuccata, ma Servili, il portiere meno battuto, fu bravo”.

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“Ma alla fine andò male – ancora Giglio –. Vincemmo la prima partita, ma non bastò per passare il turno, e io al ritorno fui l’uomo più preso di mira dai tifosi dell’Alessandria. Giustamente”.budoni-beppe-giglio

Scusi Giglio, abbiamo capito bene?

“Certo, ho detto giustamente. A Olbia feci un brutto gesto verso la loro curva dopo il gol. Fu qualcosa di istintivo, non volevo offendere nessuno, però sono cose che non dovrebbero mai accadere. Colgo l’occasione, tramite voi, per chiedere scusa a tutti i tifosi grigi”.

Ammettendo i nostri errori e imparando a chiedere scusa quando opportuno: questa è forse uno dei comportamenti che più ci è difficile assumere, perché ci fa confrontare con noi stessi. Cosa che ha fatto “Gigliogol”.

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Che però nel corso della sua carriera di bomber di razza, ha commesso altri errori, come l’aggressione al portiere Simone Aresti, avvenuta nel 2010 nell’intervallo del derby tra Alghero e Olbia. Oltre ad aver rimediato sei turni di squalifica, il questore di Sassari aveva emesso un provvedimento Daspo (Divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive) nei suoi confronti. Giglio dunque, non ha potuto accedere a nessun impianto dell’Unione europea, ma  allo stesso tempo, visto il contratto che lo legava all’Olbia, il giocatore ha potuto accedere agli stadi presso i quali è stato ufficialmente convocato dalla sua squadra per disputare incontri di campionato, Coppa Italia, tornei anche amichevoll.

Mario Bocchio

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