
Dove eravamo dieci anni fa, più precisamente la sera del 15 dicembre 2015?
Ma naturalmente al “Luigi Ferraris”, a Marassi, perché c’erano i Grigi.
E quando Luca Banti di Livorno ha portato il fischietto alla bocca sancendo la fine del match di Tim Cup contro il Genoa è scoppiata l’apoteosi.
La mia storia è simile a quella di chi ha avuto la fortuna di esserci e naturalmente parte … dalla fine.
Dagli abbracci, dai pianti, senza più voce e con la consapevolezza di essere stati protagonisti di un evento storico, non solo grigio ma dell’intero calcio nazionale (e pensare che eravamo solamente all’inizio: Spezia, Torino, Milano).
Mi giro, abbraccio chiunque mi circonda poi mi sento dire più volte “dimmi che non è un sogno, dimmelo, dimmelo”. E’ Giovanni, il papà di Mimma Caligaris, la nostra collega “non ho più lacrime per piangere!” – Ma chi ne ha ancora! –
Una storia, tante storie, perché ogniuno di noi, di quella sera, ha la sua da raccontare: dall’accoglienza del popolo genoano, al fraterno saluto di Andrea Carretti, lo speaker rossoblù, alle emozioni regalateci dai giocatori dell’Alessandria in campo, al Popolo Grigio che ha invaso Marassi.
E poi ancora “Din Don Bocalon” e compagni sotto la curva del Genoa a prendersi la meritata ovazione.
Le interviste che non finiscono mai, poi tutti al “Moccagatta”.
Man mano che ci avviciniamo allo stadio vediamo da lontano i fari accesi, la Nord è un tripudio di bandiere, sciarpe, maglie, cappellini, tutto quanto è Grigio. Perché la festa è qui, orgogliosi di esserci stati.
Mauro Bavastri
IL TABELLINO E LA RASSEGNA STAMPA DELLA PARTITA

Gemellaggio di tifoserie, gemellaggio anche tra gli speaker
Gli highglights dell’incontro
