Storia del tifo spezzino: aneddoti, amicizie e rivalità (seconda parte)

venerdì, 15 Gennaio 2016

coreografia-spezia Un solo amore, quello per gli Aquilotti.

A distanza di cinque anni dall’ultimo confronto tra Alessandria e Spezia, si torna a confrontarsi e lo si farà in un’occasione più unica che rara, in un “Picco” che va verso il tutto esaurito e che promette uno spettacolo che farà impallidire quello offerto (sia in campo che sugli spalti) da Milan-Carpi.
Chiamateci pure “calcio minore”, noi continueremo a considerarci il “Calcio Vero”. Ma torniamo a parlare della storia degli Ultras spezzini. Riprendendo da dove avevamo interrotto il nostro racconto.

Al-Spezia 1994-95La Curva Nord alessandrina in occasione di Alessandria-Spezia del campionato 1994’95, quello condizionato dalla tragica alluvione che non risparmiò nemmeno il “Moccagatta”.

Rivalità

Lucchese: antica forte rivalità, viscerale. La partita tra le due squadre è sempre stata ad alto rischio causa la rivalità tra le due tifoserie. Incredibili scene di violenza degli ultras bianchi contro 200 ospiti toscani in uno Spezia-Lucchese di diversi anni fa. Anche “La Domenica Sportiva” documentò, a milioni di telespettatori che i lucchesi, sfidando un clima intimidatorio, furono accolti da 10 quintali di strame di cavallo sparsi sulle gradinate. Inoltre, lancio di numerosissime biglie di acciaio verso i toscani al loro ingresso nello stadio, nonostante la scorta di polizia e carabinieri. Scene di guerriglia aperta dentro e fuori lo stadio, annunciata però nel corso di tutta la settimana avanti la gara, aperta da un volantino-proclama: “Domenica tutti in Ferrovia, partecipate al massacro lucchese”. Le forze dell’ordine forse sottovalutarono e non prevenirono il problema. Biglie, tondini di ferro, pietre nascoste dentro e fuori lo stadio, raccontano di una guerriglia organizzata, studiata a tavolino. Le due tifoserie si sono trovate divise nello stadio da una debole barriera metallica e le forze dell’ordine sono dovute intervenire, caricando duramente col manganello, per sedare l’aggressività degli spezzini. Violenti corpo a corpo, anche dopo la gara, tra forze dell’ordine e locali, che avevano programmato anche assalti al treno lungo la linea.

La zona intorno alla stazione ferroviaria è stata teatro di battaglia. Altre cariche vennero effettuate in città, colpendo anche imprudenti curiosi. Bilancio: 5 fermati, subito rilasciati; due identificati per lo strame. In Lucchese-Spezia 2001 di Coppa Italia si registrano incidenti. Sei tifosi denunciati e due arrestati e poi condannati a sei mesi di reclusione con la condizionale e “daspati”. Nei tafferugli lievemente contusi due agenti e danneggiate alcune auto della polizia. Problemi anche alla stazione di Viareggio, dov’era in transito un treno coi tifosi spezzini. Gravi incidenti anche in uno Spezia-Lucchese giocato nel campo neutro di Livorno nel 2000/01. Due poliziotti e due rossoneri finiti all’ospedale, ripetuti lanci di sassi, diverse auto danneggiate a colpi di sprangai. Dal treno speciale, giunti alla stazione di Avenza (Ms), gli ultras spezzini lanciano di tutto: braccioli, lampadine, bottiglie. Per paura un ingegnere 61enne viene colto da infarto. Per tutta la settimana c’erano stati proclami di violenza, da una parte e dall’altra, ed era facile intuire cosa sarebbe successo.

spezia-lucchese_89-90Le cronache di Spezia-Lucchese 1989-’90.

Fino al termine della gara la situazione era sotto controllo. I gruppi erano ben divisi, con gli spezzini in Nord e i lucchesi in curva Sud. Dopo la fine, il questore di Livorno (già vicequestore a Lucca) viene colpito alla testa da un sasso, partito, sembra, dalla Tribuna coperta. Fuori, poi, i primi scontri, con le forze dell’ordine che fanno partire un colpo di pistola in aria. Poi creano un cordone che accompagna gli spezzini al treno speciale. Nel tragitto, però, qualche frangia ultras riesce a scappare e prende di mira le auto dei lucchesi, colpite con sassi e spranghe. Feriti due lucchesi con prognosi riservata. In un Lucchese-Spezia del 2003 nasce un parapiglia sul vialone che porta dallo stadio alla stazione dei treni. Alla vista del corteo di spezzini, un gruppo di locali intona cori di scherno cercando il contatto. Le forze dell’ordine però fanno da cuscinetto: intervengono energicamente e riportano la calma. I tifosi spezzini riprendono la marcia verso la stazione con, per trofeo, una bandiera rossonera strappata ai fans lucchesi. Gli striscioni “Warriors” e “Brigate” (striscioni lucchesi) sono finiti nel tempo in mani spezzine.

Carrarese: fortissima rivalità, odio acerrimo di campanile, derby sentitissimo, ricco di incidenti specie negli anni ’80-’90. In seguito agli incidenti del dopo partita di un vecchio Spezia-Carrarese, fermati 12 giovani, di cui tre arrestati e gli altri denunciati, quasi tutti minorenni, che hanno dovuto rispondere di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

spezia-carrarese_anni_80Le cronache di un “tumultuoso” Spezia-Carrarese negli anni Ottanta.

Denunciato un 16enne per detenzione di coltello a serramanico. Al termine del derby, gli ultras spezzini, a centinaia, senza apparente motivo, danno battaglia: nei pressi della stazione formano uno sbarramento nel tentativo di bloccare i tifosi ospiti. Nel blocco, però, finiscono le f.d.o.; due gruppi si sciolgono; un terzo, invece, all’angolo di un cinema, nel momento in cui stava uscendo la gente, soprattutto bambini, bersaglia i tutori dell’ordine con grosse pietre, che rispondono con lacrimogeni che rompono l’assembramento. Altro scontro in una piazza cittadina dove le forze dell’ordine  devono usare manganelli e lacrimogeni. Alcuni giovani, inseguiti, finiscono in questura. Alcuni carraresi, che sarebbero stati picchiati, preferiscono farsi medicare nella loro città. I tifosi apuani hanno cercato di “vendicare” gli incidenti dell’andata, bloccando anche i binari per impedire la partenza del treno spezzino. Ci sono volute alcune cariche dei carabinieri per disperdere i più violenti. Eloquente lo striscione “Chi semina vento raccoglie tempesta spezzino bastardo attento alla testa”, in bella mostra durante la partita. In un Carrarese-Spezia del 2002, prima della gara, gli oltre mille ultras spezzini, danneggiano il treno su cui viaggiano, creando non pochi problemi nel tragitto stazione-stadio. Dal lungo corteo, guardato a vista dagli agenti anti-sommossa, partono a più riprese brevi sassaiole; alcuni spezzini si staccano dal gruppone infrangendo vetrine e causando così gravi danni agli esercizi situati lungo il corteo. Durante la gara, sotto il rettilineo, prolungato corpo a corpo tra tifosi ospiti e di casa, sedato solo dall’arrivo delle f.d.o. Dopo la gara ancora scontri e incidenti, con oltre 500 agenti mobilitati apposta che possono fare ben poco per evitarli; almeno 4-5 auto incendiate (spaccato il vetro e lanciati fumogeni all’interno), cariche della polizia e cinque feriti, “ordinarie” scene da guerriglia urbana, sassaiole contro gli agenti, cassonetti rovesciati. Un bandierone “Cuit Carrarese” finì nel tempo nelle mani spezzine.

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pisa-spezia_00-01_la_nazione_del_5_febbraioPisa-Spezia, campionato 2000-’01.

Pisa: fortissima rivalità, vecchio odio acerrimo. In Pisa-Spezia 00/01, scontri furibondi all’Arena Garibaldi, con pisani e forze dell’ordine, e a San Rossore, coi livornesi di ritorno da Carrara. Una vera guerra, con 50 persone refertate all’ospedale S.Chiara di Pisa. Tafferugli tra pisani, che cercano il contatto con gli spezzini e f.d.o., nel prepartita, ma il peggio avviene verso fine gara, quando i circa 1500 spezzini, irritati dall’arbitraggio (3 espulsi fino a quel momento, 5 totali a fine gara nello Spezia), cominciano a staccare seggiolini e lanciarli verso il campo e le forze dell’ordine, che rispondono lanciando lacrimogeni in curva. Poi escono dallo stadio indisturbati e si scatena la guerriglia. Chi tenta il contatto coi pisani, chi con le f.d.o. e chi si abbandona ad atti teppistici: auto distrutte, motorini gettati a terra e persino raid all’interno di case private. Un poliziotto viene raggiunto al volto da una mattonata, perdendo tutti i denti superiori: è il ferito più grave. Un 26enne spezzino viene arrestato per danneggiamenti e resistenza a pubblico ufficiale. Una volta sul treno che li riaccompagna a casa, fatti pochi chilometri, a San Rossore, qualcuno tira il freno d’emergenza. Passano pochi minuti e, in direzione opposta, arriva il treno dei livornesi, provenienti dalla trasferta di Carrara; anche loro tirano il freno d’emergenza, e scoppia il finimondo, una vera e propria battaglia senza esclusione di colpi: lancio di pietre, bottiglie, lattine, suppellettili, pistole lanciarazzi usate come vere armi. Alcuni giovani rimangono feriti.

Altri problemi alla stazione di Viareggio con nuovo lancio di oggetti dai finestrini. Ne fanno le spese un poliziotto e una donna, per fortuna feriti in modo leggero. Il bilancio, fatto il giorno dopo la battaglia di Pisa, è disastroso, a cominciare da quello economico: le Ferrovie, tra danni e ritardi, avrebbero perso qualcosa come tre miliardi di lire.
In Spezia-Pisa 2003-’04 esposto lo striscione “Pisa merda, Leffe da giugno 2003 la birra più indigesta”, in riferimento ai playoff persi dal Pisa con l’Albinoleffe nel 2003, facendo un gioco di parole con la birra Leffe. Striscione dei “Fieri Fossato” Sampdoria esposto in curva Ferrovia in Sp-Pisa 2004-’05 e i pisani che rispondono con “Curva di conigli gradinata di infami” e “Se c’incontrate non ci pensate, o scappate o ne toccate”. Nel ritorno della finale di Coppa Italia di Lega Pro, nell’aprile ’12, i pisani espongono lo striscione “Spezzino ‘ultras’ servo dello stato”.

Genoa: antica, forte e sentitissima rivalità. Momenti di paura in Spezia-Genoa del 2006: alcuni tifosi genoani, nei pressi dello stadio, sparano ad un pullman alcuni razzi bengala, per fortuna senza conseguenze. Pochi minuti dopo gli agenti lanciano un lacrimogeno per disperdere un gruppo di spezzini, che attende il passaggio dei supporters rossoblu. Tafferugli anche all’ingresso della stazione tra forze dell’ordine e ultras dello Spezia. Il bilancio finale è di 15 feriti e di quattro spezzini arrestati. Un amichevole Spezia-Genoa, nel 2000-’01, finisce con una rissa sugli spalti e un’invasione di campo. La gara finisce al 25° della ripresa quando, nel pieno della bagarre sugli spalti, l’arbitro manda le squadre negli spogliatoi.

Alessandria: la storia della rivalità tra Spezia ed Alessandria nasce nella stagione ’84-’85, quando al termine della partita giocata in terra ligure gli ultras alessandrini si ritrovarono schiacciati nella morsa preparata (grazie anche all’ausilio della celere, sempre ben disposta in quegli anni a difendere gli ultras di casa e a caricare senza ritegno le tifoserie rivali presenti al “Picco”), dagli ultras di casa.

Al-Spezia 1994-95 (2)Ancora il tifo grigio in occasione di Alessandria-Spezia 1994-’95.

Dopo una partita corsa via senza emozioni, verso la fine dell’incontro la curva di casa iniziò ad intonare cori offensivi verso i sostenitori grigi e la maggior parte degli Ultras Spezia si radunò sul marciapiede appena fuori dal settore ospiti. Gli ultras dell’Alessandria a fine partita dovettero uscire da una porticina larga un metro e si ritrovarono di fronte tutta la curva di casa che iniziò a lanciare verso i sostenitori grigi sassi e quant’altro.

Naturalmente gli ospiti risposero alla carica dei tifosi di casa, che però, grazie all’aiuto della polizia, riuscirono a dileguarsi. Dopo alcuni minuti di battaglia campale 5 ultras alessandrini vennero portati in questura e denunciati, mentre solo due spezzini vennero identificati ma subito rilasciati. Da quel giorno Alessandria-Spezia non fu mai più una partita banale.

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Cronache giornalistiche su Alessandria-Spezia 1985-’86.

La stagione seguente, il 23 febbraio 1986, si giocò ad Alessandria una partita contro lo Spezia che sembrava fondamentale per la promozione in C1, con entrambe le squadre in lotta per lo stesso obiettivo. Gli spezzini si presentarono in Alessandria in 300 e appena usciti dalla stazione iniziarono a sfasciare quante più macchine possibili, senza che la polizia riuscisse a contenerli. Un’ora e mezza prima della partita ci fu un primo tentativo di carica da parte degli ultras grigi, ma la polizia riuscì a contenerli. Giusto il tempo di riorganizzarsi e gli ultras di casa tornarono all’attacco: la polizia anche questa volta riuscì a contenerli ma con molta più fatica.

Tentativo di invasione della sud nel 1985-86Alessandria-Spezia 1985-’86 tentativo di carica verso la Curva Sud.

La partita finì 2-1 per l’Alessandria, grazie ad un goal del mitico Gigi Manueli al 90′. La gioia dei tifosi di casa (8000 presenze sugli spalti quel giorno) fu incontenibile, ma già pochi secondi dopo il fischio finale più di 300 alessandrini si riversarono fuori dallo stadio e iniziarono a caricare all’esterno dalla Torretta sud con tutto ciò che si poteva avere a disposizione (aste, tubi, sassi,…). La polizia riuscì ancora una volta a sedare il tutto e scortò il corteo degli spezzini fino alla stazione. Gli ultras locali però non si diedero per vinti e seguirono il corteo da vie laterali, sfasciando nel frattempo tutte le macchine targate Spezia che si trovavano sul tragitto (macchine che nulla avevano a che fare con gli ultras liguri, ma in quei momenti la rabbia era troppa per riuscire a mantenere la lucidità). Giunti in stazione la polizia riuscì a far entrare gli spezzini e a bloccare fuori i locali, ma di sicuro quel giorno gli ultras di La Spezia capirono che ad Alessandria non si poteva scherzare.

ultrasUltras dell’Alessandria nella loro ultima presenza al “Picco”, campionato 2010-’11.

Il 5 novembre 1989 l’Alessandria tornò a giocare a La Spezia. Di fianco al settore ospiti si posizionò un gruppo di ultras di casa con lo striscione “Kamikaze” (un nome più che azzeccato) che iniziò da subito a riempire gli ospiti di sassi senza che la polizia, posizionata solo nel settore ospiti, facesse nulla per sedare gli animi. Ad un certo punto, per far capire quanto sia sentita questa rivalità, gli ultras grigi notarono che lo striscione “Marsigliesi”, appartenente ad un gruppo di tifosi alessandrini, iniziò a muoversi in modo inconsueto, e notarono che dal campo un inserviente (si, avete capito bene, un inserviente) stava cercando di rubarlo. Naturalmente gli ultras ospiti si precipitarono verso la cancellata e fecero scappare l’uomo evitando così un furto che sarebbe stato uno smacco enorme. Verso fine partita volò nel settore ospiti anche una palla da biliardo, che per fortuna però non colpì nessuno.

VolantinoStagione 1985-’86: la Gioventù Grigionera sez. Valenza invita tutti i tifosi grigi a recarsi allo stadio per la partita contro lo Spezia. L’Alessandria vincerà per 2-1.
Un altro episodio che vale la pena di ricordare è quello accaduto il 22 marzo 1992, giorno di Spezia-Alessandria. Dalla città piemontese partono circa 200 alessandrini ma la partita scorre via senza problemi e senza scontri tra i due gruppi. Una volta riportati in stazione gli alessandrini presero posto sul treno, e appena il convoglio si mosse la celere presente sui binari lanciò contro i vetri del treno accendini e pietre, senza preoccuparsi troppo della divisa che indossavano.
Negli anni successivi le scaramucce e i dispetti tra le due tifoserie continuarono (gomme delle auto bucate, spezzini che si presentano in torretta muniti di braccioli e salvagenti per sbeffeggiare gli alessandrini dopo l’alluvione, il furto dello striscione “Campetto” , direttamente dal campo, da parte degli Head Out, gesto memorabile, e così via) e continuano tutt’ora, ma l’aumento dei controlli all’esterno degli stadi e l’inserimento della Tessera del tifoso hanno ridotto al minimo i contatti tra i due gruppi.
Ai fini della statistica si può ricordare come la trasferta del 23 Agosto 2010 a La Spezia sia stata l’ultima trasferta libera della storia, visto che dalla settimana dopo, con l’avvio della Serie A, entrò in vigore la tanto odiata Tessera. Gli ultimi due confronti in campionato risalgono proprio a quella stagione, con i Grigi in grado di pareggiare 1-1 in terra ligure e di vincere al ritorno al Moccagatta per 3-1.

P.s. Tutti gli aneddoti sulla rivalità tra Alessandria e Spezia sono ripresi dal libro “Ultras Grigi, Alessandria 1974-1998…la nostra storia” di Alessandro Barillaro con il benestare dell’autore.

Davide Ravan

– fine –

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