Storia del tifo spezzino: aneddoti, amicizie e rivalità (prima parte)

giovedì, 14 Gennaio 2016

ultras-spezia-curva-ferrovia

Gli Ultras spezzini nella loro celebre Curva Ferrovia.

Lunedì sera al “Picco” di La Spezia andrà in scena il quarto di finale meno attesso della storia recente della Tim Cup. Non sarà una partita tra due “big” del calcio italiano e per questo motivo la Rai, che possiede i diritti televisivi della manifestazione, ha rifilato il match in una data e in un orario quanto meno “bizzarri” (per usare un eufemismo), ma siamo sicuri che, sia i mandrogni che gli spezzini in cuor loro sperassero in questo quarto di finale. Dimostrazione ne sia il coro del settore degli Aquilotti a Roma subito dopo l’ultimo calcio di rigore: “Chi non salta un mandrogno è!”.

Molti di noi, il giorno dopo l’impresa di Genova, hanno seguito in Tv Roma-Spezia sperando nel miracolo: perchè andare all’Olimpico sarebbe stato bello, ma giocare contro lo Spezia ha sempre un fascino particolare.
Di seguito troverete la storia degli Ultras Spezia ’74: le loro amicizie, i loro gemellaggi e soprattutto le loro rivalità. Buona lettura.

ultima trasferta liberaTifosi grigi l’ultima volta in trasferta a Spezia.

Gli spezzini si costruirono già nei primissimi anni ’20 (!) la reputazione di tifoseria calda, ingaggiando degli scontri furibondi coi genoani, durante derby già molto sentiti in quegli anni, che non si limitavano al campo ma coinvolgevano diverse zone cittadine. La Lega Calcio decise così di adottare una punizione esemplare, squalificando il campo di casa per un anno, causando l’immediata reazione dei tifosi, che organizzarono, invano, cortei di protesta.
Dopo l’ultima Serie B dell’immediato dopoguerra (1950-’51), gli spezzini si abituano a seguire la loro squadra nei campi dilettantistici, con la società che attraversa momenti di crisi societaria e di parabola molto discendente, che si arresta solamente un decennio più tardi col ritorno in Serie C. Gli albori del tifo organizzato si hanno nei primi anni ’70 col gruppo “Ultras Gioventù”, ma è nel 1974 (stagione ‘74’75) che, con la nascita degli “Ultras Spezia”, avviene la svolta decisiva in seno alla tifoseria. Gli U.S. diventano il gruppo principale; indole grezza tipica dei portuali e sani principi di una volta, si posizionano in gradinata, dietro uno striscione nero con la scritta bianca “Ultras” ed al centro un teschio. La prima trasferta è quella di San Giovanni Valdarno, nell’ottobre dello stesso anno. In quegli anni il gruppo cresce di entità, facendosi apprezzare come uno dei più passionali della categoria, seguendo sempre la squadra in casa e in trasferta.

a Spezia nel 1999-00Il tifo alessandrino a La Spezia nel campionato di serie C2 1999-2000.

La rivalità più sentita era sicuramente quella coi pisani, tant’è che, nell’ottobre 1976, circa 150 ultras spezzini si presentano all’Arena Garibaldi di Pisa, rigorosamente vestiti con maglioni bianchi, per cercar di passare inosservati dalle forze dell’ordine, scontrandosi coi tifosi locali. Nei primi anni ’80 gli Ultras lasciano il settore gradinata-distinti, per spostarsi in curva Ferrovia, piccola e lontana dal campo. Durante la stagione 1979-’80 viene sancito il gemellaggio con gli Ultras Tito Cucchiaroni Sampdoria, nel corso di una partita tra la Doria e il Pisa, comune tifoseria rivale. Gli anni ’80 rappresentano il picco più alto in chiave anti-Toscana: i derby sono all’ordine del giorno con frequenti incontri-scontri tra tifoserie. Ad eccezione degli Ultras Fossa Livorno, coi quali viene stretta un amicizia deterioratasi poi nel tempo. In quegli anni, avari di soddisfazioni, il pubblico del “Picco” era comunque uno dei più temuti e rispettati.
Nella stagione ’85-’86 arriva l’inaspettata promozione in C1, con ben 12mila persone che assistono alla gara decisiva con la Pistoiese. Il triennio ’86-’89 per gli spezzini rimane un periodo storico e indimenticabile, che ha fatto conoscere il loro calore su tutti i campi. Gli Ultras Spezia cominciano a crescere di “volume”, grazie ai risultati positivi della squadra. Nel frattempo il tifo più caldo viene spostato in curva Piscina, dove è pronta la nuova curva in ferro. Memorabile l’annata 1988-’89, quella della Serie B mancata per un soffio e del raddoppio della curva Piscina, ad opera degli stessi tifosi spezzini che, col vecchio “Picco” che aveva bisogno di una nuova curva, si mettono a lavorare per alcuni mesi, costruendo la parte superiore della curva.

spezia oldUltras Spezia in versione vintage.

Le trasferte sono quasi sempre di massa, si va dai 4-5mila a Lucca, ai 3mila a Reggio E., dai 2mila a Bergamo, ai 1500 di Monza e Tortona. Si rinsaldano inoltre i rapporti con doriani e parmensi, nel più classico dei gemellaggi triangolari, e si crea una certa simpatia coi savonesi. Poi nel gruppo “Ultras” avviene il “passaggio di testimone” tra i fondatori e la nuova guardia. Ben presto squadra e società tornano alla mediocrità, nell’anonimato della C1, ma, anche in questi anni bui, lo “zoccolo duro” non demorde e segue lo Spezia ovunque. Ci vorrà l’ingresso di Zanoli e compagni in società per rivedere il “Picco” di un tempo. Intanto, nel 1993, viene inaugurata la grande Curva Ferrovia, attuale dimora del tifo spezzino, sul modello del mitico stadio “Velodrome” di Marsiglia, con una forma a “mezzaluna” che ne esalta coreografie e coralità. Col passare degli anni si fa più forte il rapporto coi savonesi, mentre si raffreddano i rapporti con livornesi e modenesi. La squadra nel ’97 conosce anche la C2, dove rimane fino al 2000, dopo aver perso due playoff. In C1 perdono altri due playoff: sono le stagioni esaltanti di Zaniolo, Bordin, Pisano…, del 5° posto nel 2001 e dei 70 punti, che fruttano solo un 5° posto l’anno seguente, quello dei playoff persi a Trieste, difficili da digerire per la curva. Anni che vedono lo stadio più volte esaurito, la squadra gioca davvero bene e una nuova generazione di tifosi si attacca alla maglia.

Nel 2001-’02 da ricordare la trasferta di Livorno, non solo per la bella vittoria, ma soprattutto per l’intensità del tifo dei circa 1800 spezzini, che raggiunge forse uno dei picchi più alti nella storia della tifoseria ligure, in uno stadio completamente colorato d’amaranto. La curva, in simbiosi con la squadra, passa momenti belli e momenti brutti: scioperi del tifo, contestazioni…, che altro non fanno che confermare l’attaccamento quasi morboso ai colori bianconeri. Nel 2006 finalmente gli Ultras Spezia hanno la possibilità di farsi conoscere anche in Serie B, dove restano due anni, dopo una storica salvezza, raggiunta grazie a vere e proprie imprese, come la vittoria a Marassi col Genoa e quella di Torino con la Juve, e vincendo i playout col Verona (2-1 in casa, pari in Veneto). Nel 2008 lo Spezia si trova in una disastrosa crisi finanziaria, mancano i fondi e, nei mesi di gennaio e febbraio ’08, il mancato pagamento degli stipendi arretrati e l’accumulo di debiti portano la società sull’orlo del fallimento. La città decide pertanto di mobilitarsi, gli Ultras in prima fila raccolgono denaro e si autotassano. Viene così velocemente costituita una S.r.l. denominata “Lo Spezia siamo noi”, con l’intento di creare una sorta di azionariato popolare. Il 1° aprile 2008 la neonata società rileva il 70% delle quote societarie dal presidente Ruggeri, diventando socio di maggioranza dello Spezia Calcio, fatto storico e unico in Italia: i tifosi diventano padroni della propria squadra. Il 25 maggio, alla penultima giornata di campionato, arriva a Pisa la matematica retrocessione in C1 della squadra. In estate l’associazione popolare non trova acquirenti in grado di rilevare la squadra e coprire gli ingenti debiti ereditati dalla gestione precedente, nonostante la mediazione del sindaco e del presidente dell’Inter, Massimo Moratti. Il 17 luglio 2008, dalle ceneri dello Spezia Calcio 1906, nasce l’Associazione Sportiva Dilettantistica “Spezia Calcio 2008”. Viene acquistata da Gabriele Volpi, già noto nell’ambiente sportivo in quanto patron della squadra di pallanuoto della Pro Recco. La squadra, ammessa al campionato di Serie D, girone A, arriva al 2° posto, preceduta dalla Biellese. Accede ai playoff, dove arriva alle semifinali, sconfitta dal Vico Equense.

Presenta domanda di ripescaggio in Lega Pro, che viene accolta. Intanto la curva segue le sorti della squadra, è presente dappertutto, anche se in maniera un po’ distaccata. In Lega Pro 2^ Divisione (la vecchia C2) la squadra arriva seconda in campionato e vince i playoff. Nel 2010-’11 la squadra, presa per mano dal trequartista ex-empolese, Ighli Vannucchi, arriva solo sesta. Torna comunque l’entusiasmo nell’ambiente e l’anno dopo viene allestita una rosa composta da grandi nomi, alcuni giocatori di categoria superiore, anche se l’inizio non è dei migliori. Il primo posto sembra saldamente nelle mani del Trapani, che a febbraio vince lo scontro diretto portandosi a +11 sugli Aquilotti, che però, nelle ultime 10 giornate, sospinti dall’entusiasmo della tifoseria, realizzano 24 punti, contro i soli 11 dei siciliani, che, alla 33^ giornata, vengono superati in classifica. Una promozione bellissima per pubblico e squadra, anche perché a un certo punto ormai insperata. Gli Ultras Spezia sono uno dei gruppi più longevi del panorama ultras italiano e nel 2014 hanno festeggiato i 40 anni d’attività.
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Amicizie

Savona: vecchio rapporto. Striscione “Ultras Savona” presente in Spezia-Lumezzane 2001-’02. In Carrarese – Spezia 2002-’03 esposto lo striscione “Uniti nel dolore per Danilo ultrà Savona”, per un amico scomparso prematuramente.

Spezia-Al 1984-85
Gli Ultras dell’Alessandria a La Spezia nel campionato 1984-’85.

Ex-gemellaggi

Sampdoria: il gemellaggio era vecchissimo, i rapporti si sono man mano deteriorati, specie tra i gruppi “Ultras Spezia” e “Riviera Blucerchiata”. L’amichevole Spezia-Sampdoria del 2006, giocata un sabato pomeriggio al “Picco” e un’altra amichevole, disputata nel ’09, hanno sancito una rottura ormai definitiva, anche se rimangono, ovviamente, le amicizie personali.
Parma: è stato il primo gemellaggio dei “Boys Parma”, stipulato nel gennaio ’78. L’amichevole di Salsomaggiore Terme, dell’agosto ’07, ha decretato la fine del gemellaggio. Già da un anno i rapporti si erano deteriorati tra i “Boys” e una parte della curva Ferrovia, situazione che rendeva il rapporto non troppo sereno. Nessuno si è poi più mosso per ricucire lo strappo e da qui è nata la decisione di porre fine al gemellaggio.

barbuti..Messaggio sin troppo eloquente!

Livorno: campionato di C2, girone A, 11 dicembre ’83: Spezia e Livorno tornano ad affrontarsi dopo 6 anni e al “Picco” i tifosi amaranto si presentano coi consueti canti contro i pisani; la curva di casa gradisce unendosi al coro e in un attimo siamo allo scambio delle sciarpe. Nella partita di ritorno gli amaranto festeggiano la promozione davanti al loro pubblico, con 5 giornate d’anticipo e i liguri sono ospiti graditi. Per tre anni le squadre si perdono di vista, anche per sistemazioni in gironi diverse della C1. Nell’86 lo Spezia, avendo il campo squalificato, gioca contro la Lucchese all’Ardenza. Qui i gruppi organizzati bloccano la strada una ventina di minuti, dando vita a un bellissimo incontro a metà strada, suggellato dal consueto scambio di vessilli. Una foto dell’epoca ritrae lo striscione “Ultras” Spezia con lo striscione “Teppisti Livorno”, tenuti in mano da alcuni ragazzi fuori dallo stadio. Dopodiché il vetro comincia pian piano a incrinarsi. In un Livorno-Spezia 87-88, dopo un gol degli aquilotti nella ripresa, un gruppetto di ultras sbotta mandando a quel paese tutta Spezia: siamo all’incidente diplomatico. Al ritorno rivince lo Spezia, il Livorno è messo male, i rapporti sembrano essere salvi, ma niente sarà più come prima. Nel 1989, in Spezia-Napoli di Coppa Italia, a Livorno, i tifosi di casa, appena retrocessi hanno poca voglia di unirsi ai cori e i più restano a casa. Poi il Livorno fallisce e per ritrovarsi ci vuole un Livorno-Cittadella al “Picco”, nel 2000, dove uno dei leader delle Bal di Livorno grida al megafono che lui degli spezzini non ne vuol sapere, diffidando i compagni allo scambio di sciarpe. A gemellaggio ormai finito le squadre si ritrovano da avversarie nel 2000/01, per giocarsi, l’anno dopo, la promozione sul filo di lana.

sciarpata-degli-ultrasSuggestiva sciarpata degli Ultras dello Spezia nella loro Curva Ferrovia.

Varese: gemellaggio risalente ai primi anni 2000, stretto con i “Boys Varese”, sciolto per problemi interni alla loro curva alcuni anni fa, più segnatamente dopo scioglimento dei “Boys”. Per Livorno-Varese di qualche anno fa, si presentarono nel settore ospiti, fianco a fianco ai varesotti, con tanto di striscioni dei gruppi esposti.
Modena: vecchio gemellaggio tra le Brigate Gialloblù Modena e gli Ultras Spezia, deterioratosi nel tempo e rotto definitivamente nei primi anni 2000.

Davide Ravan

– continua –

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