Cuman, una carriera con il numero dodici

sabato, 25 Giugno 2016

Cuman

Il portiere Cuman insieme a Giorgio Tinazzi.

Il nome rispecchiava il suo carattere, tranquillo, serio, mai una parola fuori posto. Ha accettato di essere secondo portiere del Napoli per un decennio, senza mai lamentarsi. Eppure Cuman (Varese, 11 ottobre 1935) le doti di un ottimo portiere le aveva tutte e pure in dieci anni, a Napoli, di spazio riesce a ritagliarsene poco.

Si trovò davanti, prima Bugatti, poi Pontel, Bandoni e Zoff. Chiuse la sua carriera con Taranto , Savoia e Bellaria Igea Marina.

Cuman (1)Lazio-Alessandria 0-2, serie A 1958-’59: Parata di Cuman.

Il pallone racconta di altri portieri, che come Massimo Piloni e Luciano Bodini, hanno sacrificato speranze e ambizioni vestendo per molte stagioni la maglia numero 12.

Il primo della serie è stato senz’altro Pacifico Cuman, che ha scritto nel nome il suo destino calcistico: tranquillo e pacioso dodicesimo alle pendici del Vesuvio. E già: il nome impostogli dai genitori non lascia dubbi interpretativi. Il cognome, latineggiando, ci dice che Cumanus è cittadino di Cuma, città della Campania, sede di una villa di Cicerone.

Dopo alcune stagioni all’Alessandria, l’ultima delle quali da titolare, nel 1959 il lombardo Cuman viene richiesto dal Napoli. Non sta a pensarci su troppo: ha 24 anni e una carriera davanti. Meglio cogliere l’occasione al volo e partire subito per il Sud. Siamo all’alba degli anni Sessanta. Il Ciuccio napoletano sta vivacchiando in serie A. l’unico balzo è stato il quarto posto nel 1958. Portiere titolare è Ottavio Bugatti, un’istituzione per i partenopei.Cuman 1

Quando Cuman arriva a Napoli, Bugatti ha già superato le trenta primavere. Ma è un portiere serio, classico, con il fisico ancora in perfetta forma. Giocherà per altre due stagioni con il Napoli per poi essere chiamato a fare il dodicesimo all’Inter, disputando virtualmente una buona parte della finale di Coppa dei Campioni al Pater di Vienna: il telecronista Nicolò Carosio, avuta una prima formazione con Bugatti numero uno, si accorge dell’errore solo dopo parecchi minuti.

Il giovane Cuman inizia così, dalla stagione 1959-’60, la sua lunga permanenza al Napoli, che durerà per ben dieci campionati. Nelle trecento partite in maglia azzurra, riesce a ritagliarsi pochi spazi e, ironia della sorte, nell’unica stagione che disputa da numero uno (’62-’63) il Napoli retrocede in B.Cuman

Bugatti, Pontel, Bandoni e Zoff. Questi i titolari nei dieci anni di permanenza del pacifico Cuman che, in certi momenti, deve guardarsi dalla concorrenza anche del terzo portiere. Succede durante la stagione 1966-’67. Cuman viene impiegato in Coppa delle Fiere a Burnley (foto sotto) e becca tre gol. Burnley

Sui giornali, accanto all’assoluzione del povero Pacifico per “colpa involontaria” in conseguenza della ruggine causata dai molti anni di panchina, c’è però l’invito a Pesaola (allenatore del Napoli) a lamciare il giovane Piscitelli, titolare della “De Martino”. Ma il “Petisso” non cede. Insiste con Bandoni che è ben felice di avere come collega Cuman, un vice leale e silenzioso.

Tutto tace sino all’estate del 1967, quando Achille Lauro regala al Napoli uno tra i più forti portieri italiani di ogni epoca: Dino Zoff. Al Manova, la sua società di provenienza, viene girato il buon Claudio Bandoni (classe 1939) che, esaurita la sua esperienza nella città di Virgilio, vince uno scudetto come dodicesimo alla Fiorentina (1968-’69) e termina la sua carriera professionistica come riserva di Cacciatori alla Sampdoria nel 1974-’75.

Napoli_1967-1968Dino Zoff nel Napoli 1967-’68.

E Cuman? Nessuna nuova. È lì, con la sua bella tuta azzurra su cui capeggia la scritta sociale, ad ammirare la classe e lo stile di Zoff. Chiude al termine della stagione 1971-’72, mettendo a frutto i suoi risparmi nell’acquisto di immobili. La sua maglia, quella con il numero 12, viene ereditata da Marcello Trevisan.

Mario Bocchio

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