Le uscite spericolate di Censo

giovedì, 11 Febbraio 2016

Formazione con RaveraL’Alessandria nel campionato 1953-’54, serie B. In piedi da sinistra: Bagliani, Lerici, Bussetti, Garzena, Ravera, Masperi. Accosciati: Amateis, Mirabelli, Giraudo, Bey e Tuberosa.

 

Vincenzo “Censo” Ravera fu il portiere dell’Alessandria nella prima metà degli anni Cinquanta. Alessandrino purosangue, classe 1933, esordì a soli undici anni nella Don Bosco, lo stesso sodalizio religioso in cui mosse i primi passi Gianni Rivera1398-ravera. Gli inizi della carriera però non furono a difesa della porta, ma al centro della mediana; solo a metà campionato, a causa di alcuni infortuni, venne a mancare il portiere e da allora Ravera iniziò il suo operato da estremo difensore. Fu Umberto Dadone, come al solito in quegli anni, a notare il promettente portierino, che l’anno successivo entrò a fare parte delle giovanili dei Grigi. Qualche anno di apprendistato con la vittoria nel Trofeo Piemonte del 1950 e poi il salto in prima squadra nel campionato 1953-‘54 a Valdagno contro il Marzotto in una squadra composta per sei undicesimi da giocatori alessandrini.

ContrattoLa scheda di Vincenzo Ravera nell’Alessandria.

 

Era l’anno della risalita in B e, in una squadra tutto sommato rinnovata nei ranghi e alla ricerca di una sua identità nella categoria superiore, l’allora ventenne “Censo” collezionò 15 presenze, contribuendo nel finale con le sue parate a salvare la squadra grigia dalla retrocessione. L’anno successivo solo 7 gettoni: gli fu preferito il novarese Lena (nella foto sotto)1412-lena Ancora un campionato in grigio, l’ultimo, nel 1955-‘56 con sole tre presenze. Poi l’allenatore Franco Pedroni riconfermò Cuman e Ravera andò a giocare in Sicilia, prima a Bagheria in Quarta Serie, poi a Siracusa, serie C. Nella stagione 1959-’60 tabilisce con la maglia azzurra il record di imbattibilità non subendo gol per 770 minuti.

Eccolo quindi tra i pali del Cosenza, in serie B: fu  ininterrottamente titolare. Ravera figurinaIl periodo cosentino si concluse con l’abbandono del calcio giocato di Ravera che, appena trentenne per motivi familiari, fu costretto a tornare nella sua città. Elemento dotato di fisico eccezionale, “Censo” Ravera si seppe distinguere nelle squadre in cui giocò oltre che per le sue qualità umane, per la spericolatezza delle uscite e per la sicurezza tra i pali. Famose furono le dispute con la sua “bestia nera” il centravanti bresciano De Paoli, che ha sempre ricordato un famoso “schiaffo” volante di Ravera.

I suoi due grandi rivali

indexGigi De Paoli del Brescia.

 

CumanPacifico Cuman, che in pratica gli chiuse le porte dell’Alessandria. Nell’immagine, lo stesso Cuman a tu per tu con il bolognese Pascutti.

Mario Bocchio

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