Alessandria-Livorno, quando fu Spinelli contro Spinelli

giovedì, 01 Settembre 2016

LivornoSpinelli (2)

 

Campionato di serie C1 2000-’01. Per la prima volta due squadre con lo stesso padrone saranno avversarie nello stesso girone.

Al di là delle polemiche riguardanti il tentativo (fallito) di Mario Macalli di mescolare le squadre, un aspetto che ha fatto discutere è stata la collocazione nello stesso girone A di C1 di Alessandria e Livorno, squadre che hanno la medesima proprietà: Aldo Spinelli, con suo figlio Roberto e le sue società. Sia chiaro: avendo mantenuto la tradizionale divisione geografica, non si poteva pretendere che la Lega di C sistemasse le due squadre in gironi diversi. Dopotutto, il regolamento è chiaro e non impedisce una situazione simile. Però nel quadro generale delle partecipazioni azionarie di dirigenti in più squadre (pratica diffusa nelle ultime stagioni), è la prima volta che due squadre con lo stesso padrone si trovano avversarie nello stesso campionato. Una circostanza da evitare. L’ unico ad aver alzato la voce è stato Enrico Preziosi, presidente del Como, che più volte e pubblicamente ha protestato contro questa situazione. Ma tanti altri suoi colleghi non sono contenti, senza considerare le ripercussioni sui tifosi e la credibilità generale del sistema. La situazione comunque è questa: il 100% del Livorno e il 79% dell’ Alessandria appartengono a due società che sono da collegare ad Aldo Spinelli, l’ ex presidente del Genoa tornato nel calcio nel marzo del 1999 acquistando prima la società toscana (di cui è presidente) e poi quella piemontese (amministratore delegato è suo figlio Roberto). E dopo diverse operazioni di calciomercato tra i due club, l’ Alessandria, dopo aver conquistato la promozione in C1, adesso deve giocare con il Livorno. Spinelli però non cade dalle nuvole. È’ conscio del problema ed è disposto a risolverlo in fretta. Nei giorni scorsi ha dichiarato di essere «disponibile e cedere il Livorno. Abbiamo due anni di tempo, quindi non c’ è premura. Non so ancora quale possa essere la soluzione migliore. Se trovo gente seria e disposta a rilevare la società dandole programmi concreti, sono disposto a venderla».

LivornoSpinelli (1)Una formazione del Livorno nel campionato 2000-’01.

 

Anche suo figlio Roberto è al corrente della situazione: «C’ è un regolamento e dobbiamo attenerci a quello, quindi cerchiamo di vendere una delle due società. Però non credo che si debba pescare nel torbido: Preziosi ha protestato, ma il campionato sarà regolare. Sia il Livorno che noi vogliamo vincere e ognuno va per la sua strada. Abbiamo sempre fatto calcio pulito e così faremo anche in futuro. Sia per il Livorno che per l’ Alessandria non ci sono trattative in ballo per vendere, però ci stiamo attivando».

Grigi 2000-01Alessandria stagione 2000-’01. In piedi da sinistra: Franchini, Lafuenti, Torrente, Maddè, Guida. Accosciati: Scazzola, Giannoni, Serra, Zirafa, Melis, Cognata.

 

Non si sa ancora se gli Spinelli venderanno il Livorno o l’ Alessandria, però a quanto pare l’ intenzione è quella di chiudere il discorso in Toscana, dove per la verità Aldo Spinelli non si è calato con la stessa passione con la quale ha vissuto gli anni del Genoa; ha speso tanto, è vero, ma ha sempre vissuto le vicende della squadra piuttosto marginalmente. Aldo Spinelli sia a Livorno che ad Alessandria ha interessi professionali importanti, ma forse proprio questi lo spingono a puntare più sul Piemonte. I legali del gruppo Spinelli (l’ avvocato D’ Angelo e il commercialista Benti su tutti) sono al lavoro per trovare la soluzione più idonea per il Livorno. Il più indicato a raccogliere l’ eredità di Spinelli nella città toscana potrebbe essere l’ attuale amministratore delegato Roberto Piccini, se non addirittura suo padre Italo, ex console della Compagnia dei lavoratori portuali di Livorno. Due persone in vista in città che quindi rappresentano le figure ideali per il futuro del Livorno. Spinelli, che da più parti ha fatto partire segnali di stanchezza, potrebbe mettere la società nelle loro mani già prima dell’ inizio del campionato. Per il Livorno si sa che Spinelli potrebbe chiedere 10-12 miliardi; la valutazione che suo figlio fa dell’ Alessandria invece è di 8-10. Si tratta di due basi da cui far partire le trattative e che però richiedono una controparte fortemente interessata. Il Livorno a oggi fa più gola, ma l’ Alessandria, rilanciato dopo la caduta in C2, è sempre un club prestigioso.

Il Piccolo 4 settembre 2000 L’articolo de “Il Piccolo” del giorno 4 settembre 2000, dopo Alessandria-Livorno 0-3.

 

Comunque sia, prima si trova una soluzione per evitare di vivere un campionato di sospetti, meglio è.

Questo l’augurio espresso da Nicola Binda su “La Gazzetta dello Sport”. Ora vi spieghiamo come andò a finire proprio quel campionato.

Il Modena ritornò in B dopo sette anni passati in C1 e rischiando addirittura la C2, e il Como che non vedeva la cadetteria da sei anni, vinse una finale playoff soffertissima proprio contro il Livorno di papà Spinelli.

Per quanto riguarda la lotta per la salvezza, cadde un’Alessandria sempre più in gravi difficoltà economiche, insieme alla favola Brescello che, solo un anno prima, aveva perso la finale per la promozione in serie B.

Gli Spinelli, considerato che i loro interessi per l’area logistica nell’area del Tortonese – retroporto di Genova – non avrebbero potuto trovare un radicamento concreto, optarono per Livorno.

La squadra amaranto conquistò la serie A nel 2004 e nella stagione 2006-’07 partecipò addirittura alla Coppa Uefa.  Dopo appena un anno di purgatorio in  B a causa della retrocessione avvenuta nel 2008, Spinelli riportò il Livorno in A, che dura solo un anno. Dopo tre anni in B, il 2 giugno 2013 il Livorno tornò in A che però, anche in questa occasione durò solo un anno. Nell’aprile 2014 Spinelli avviò una trattativa per la cessione della società al livornese Stefano Bandecchi, imprenditore fondatore dell’Università Cusano.

Il 25 gennaio 2016 dopo gli ultimi errori arbitrali e con la squadra in zona playout, si è dimesso dalla carica di presidente della società amaranto dopo diciassette anni, anche se rimane il proprietario del club.

Una girandola di promozioni e retrocessioni, è vero, ma comunque sempre nel contesto del calcio che contava e che conta. Per l’Alessandria invece, è andata peggio. Spinelli junior ha venduto la società ad Antonio Boiardi e per l’Orso Grigio si sono spalancate addirittura le porte del fallimento.

Protesta Ultras

Sappiamo putroppo benissimo com’è andata: come per Spinelli, anche in questo caso promesse non mantenute, con la politica che putroppo è entrata a gamba tesa dove non avrebbe dovuto. Triturando tutto. Facendo solo rovine e macerie. Che fortunatamente Luca Di Masi ha prima sgomberato, per poi incominciare a riedificare una solida costruzione.

Mario Bocchio

 Contributo

Archivio Storico – La Gazzetta dello Sport

Guarda anche

Il Livorno dei record entrato nella storia

Una stagione sfortunata e il Livorno dei record

Alla scoperta del pianeta degli Ultras livornesi

Cazzola contro il suo recente passato

 

 

Condividi