Alessandria, adesso parlano i giornalisti

giovedì, 19 Maggio 2016

Massimo Delfino

 

Proseguiamo nel dare spazio ai colleghi che – proprio per il loro lavoro – hanno seguito le vicende dell’Alessandria durante il campionato che si è appena concluso. Abbiamo chiesto loro di esprimere un giudizio in piena libertà, ma soprattutto di aiutarci a capire le cause di quanto è successo.

Diamo spazio al contributo di Massimo Delfino, della redazione sportiva di Alessandria de “La Stampa”.

Delusione grigia

 

Un’incompiuta

Un’incompiuta: così può essere definita la stagione dell’Alessandria Calcio, che ha vissuto due fasi e due percorsi ben distinti. Esaltante quello in Tim Cup, deludente il cammino in campionato, soprattutto per l’epilogo molto simile a quello dell’annata precedente, nonostante un organico sulla carta ben più forte. Peccato, perché le vittorie nella Coppa nazionale contro squadre di serie A avevano illuso un po’ tutti e fatto credere che l’agognata promozione in serie B sarebbe arrivata. Invece, in campionato i segnali di qualche crepa c’erano già stati e si sarebbero riproposti successivamente. A settembre, si era imputata la falsa partenza a un allenatore non di personalità, ma chi ne ha preso il posto ha fatto davvero bene per i primi tre mesi, salvo poi crollare con tutta la ciurma in primavera. Se il 2015-‘16 resterà comunque negli annali per la semifinale di TimCup, dovrà anche servire per far tesoro degli errori commessi. La Lega Pro è una “brutta bestia”, non la si vince senza un allenatore carismatico (che abbia già avuto successi in questa categoria) e con un gruppo in campo e fuori che abbia leader in grado di superare in blocco le difficoltà che periodicamente si incontrano sul cammino. Ai grigi tutto ciò è mancato.

Massimo Delfino

Articoli correlati

L’intervento di Massimo Taggiasco (Hurrà Grigi)

Serve un serio esame di coscienza a trecentosessanta gradi. Senza infingimenti e ipocrisie

 

 

 

Condividi