Genova per noi

mercoledì, 03 Novembre 2021

1914-15 Genova-Alessandria  copiaGenoa-Alessandria, 1914-’15: Pelizzoni in uscita.

 

Erroneamente il Genoa Cricket and Athletic Football Club è considerato uno dei più acerrimi rivali dell’Alessandria, ma non risponde alla realtà storica, anzi. I giocatori della nostra squadra furono tenuti a battesimo sul campo ligure di Ponte Carega, nel 1897 in un torneo quadrangolare che precedette, ahimè, l’omologazione del Campionato l’anno successivo. Non era proprio l’Alessandria grigia, ma l’Unione Pro Sport, cioè quei pionieri che con i torinesi gettarono le basi del calcio in Italia. L’Unione vinse il Torneo, battendo tutti, ma non è dato sapere oltre alla formazione con quali risultati.

Avremmo potuto fregiarsi del primo palmares se…..

Venuti i bianchi (allora i genovesi indossavano questa maglia ed erano quasi tutti inglesi) l’anno successivo in Alessandria la sconfissero per due a zero. Un torneo a seguire determinò una disputa tra la nostra squadra e il Torino in finale il che porto la nostra città al “gran rifiuto” di partecipare un Campionato ufficiale e ciò ci allontanò per almeno 10 anni dalle competizioni professionali.

1914-15 Genova-AL a copiaUn fotogramma della partita Genoa-Alessandria del campionato 1914-’15.

 

Nel 1910 quando nella società ginnica Forza e Coraggio (fondata nel 1908) si cominciò a parlare di football, per opera di Alfredo Ratti e Enrico Badò,  facendo rotolare nel contempo anche il pallone, si diede inizio a quella lunga linea grigia che arriva ai giorni nostri.
Il Genoa, si fece allora, sponsor di quella terza avventura (perché nel frattempo la Forza e Coraggio sgambettava ovunque in confronti minori,) infatti l’allenatore rossoblù, Mr. Garbutt per aiutare i Grigi ad essere più competitivi, consigliò l’assunzione di Giorgio Smith, atleta delle sue file, come allenatore-giocatore. Con l’inglese nacque così quella scuola di calcio celebrata e riconosciuta da tutti con una squadra che pur non avendo mai vinto un campionato si impose all’attenzione e a al rispetto di quel mondo sportivo.

AL-GE 1920 pubblico copia Alessandria-Genoa nel 1920, il folto pubblico.

 

Prima di arrivare al confronto che oggi si rinnova, molte squadre liguri calzarono le scarpette contro di noi, soprattutto l’Andrea Doria (oggi Samp) che fu la vera rivale anche con eccessi di violenza. Solo nel Campionato 1913/14 ci fu l’occasione ad Alessandria. I liguri nella partita di andata (23 novembre 1913) s’imposero per 3 a 1. Al ritorno a Genova ci inflissero un’altra tripletta (8 febbraio 1914) ma la critica ci onorò di una cronaca elogiativa.

AL-GE 1920 tifosi copiaAnno 1920, i tifosi genoani fanno ritorno a casa.

 

La rivincita per i Grigi avvenne nel Campionato seguente (21 settembre 1914) dove il risultato tennistico, 6 a 4 premiò la nostra caparbietà in un confronto che vedeva lo scontro tra l’allievo (Smith) che superò il Maestro, Garbutt schierato come ala sinistra. Molto più modestamente i rossoblù ottennero la rivincita nel ritorno (29 novembre 1914) per 2 a 1. Il Genoa però vinse il girone eliminatorio, con l’Alessandria alle spalle, che acquistò comunque il diritto a disputare le semifinali nazionali dove si classificò seconda dopo il Milan finendo la sua corsa.
Dopo l’interruzione per la Prima guerra mondiale solo nel maggio del 1919 ci fu uno scontro Genoa – Alessandria, ma era l’U.S Alessandrina che perse con un sonoro 4 a 0 e fu l’inizio della sua eclisse. Nel campionato 1919-’20 la vera Alessandria (F.B.C.) ebbe in cartellone i liguri, il 15 febbraio 1920 che la sconfisse per 2 a 1. Il goal della bandiera fu segnato da “balletta” Della Casa ex genoano. Anche il ritorno in Alessandria il Genoa si portò nel carnet la vittoria per 2 a 0, pur se da noi aveva brillato l’astro di Baloncieri.

GE-AL 1920 cop copia Genoa-Alessandria nel 1920, la cronaca riportata su “La Domenica Sportiva”.

 

Un altro incontro ci vide perdenti, per 3 a 2 nella Coppa Lombardia, che per altro detenevamo per aver vinto la prima edizione, contro un Genoa che schierava l’ex Della Casa e dovemmo cedere lo scettro.
Il riepilogo dei confronti vede su 8 partite 1 vinta , 6 perse e 1 nulla. Qui finisce la storia giocata tra alessandrini e genovesi, sempre all’insegna della correttezza e lealtà.

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Ugo Boccassi

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