Il “Grand dì”: una storica promozione per i Grigi

venerdì, 03 Settembre 2021

Ritorno in A (9)

Festa per promozione in serie A al termine del campionato 1945-’46.

Il campionato di serie B-C Alta Italia 1945-‘46 fu il primo torneo di seconda categoria disputato in Italia dopo la Seconda guerra mondiale; per consuetudine, considerata la partecipazione al torneo delle sole squadre del Nord del Paese e l’ammissione di club provenienti dalla serie C, non è considerato statisticamente rilevante pur comparendo regolarmente negli albi d’oro.
Dopo due anni di stop, con i confini orientali accorciati fino a Trieste, i collegamenti tra Nord e Sud Italia complicati da gravissime difficoltà logistiche, e tutto il Settentrione sotto occupazione militare alleata, il campionato cadetto provò a ripartire con un torneo che interessò solo le squadre di serie B provenienti da città settentrionali, a cui si aggiunsero le migliori società di C individuate dalla Federazione, in quanto le squadre del Sud parteciparono al Campionato Misto Bassa Italia.

Ritorno in A (8)

Torneo misto B-C 1945-‘.46 In piedi da sinistra: il Presidente Benzi, Frugali, Cassano, Vitto, Bassi, Rosso II, l’allenatore Sperone. Accosciati: Arezzi, Rampini, Pietrasanta, Miglio, Pietruzzi e Stradella.

Il disegno generale del torneo fu definito alla presenza del commissario Giovanni Mauro nell’assemblea federale di Novara del 31 luglio, nel corso della quale si fecero sentire i dirigenti delle poche società di C presenti le quali, essendo le più ricche e le migliori della categoria, fecero passare il proprio progetto di aggregare le proprie squadre alle formazioni cadette in un gruppo misto.
Si procedette quindi nel senso di privilegiare i sodalizi classificatisi nei primi quattro posti dei gironi settentrionali della C conclusasi nel 1943: tali ospiti avrebbero mantenuto comunque la loro categoria di merito quale risultante nel 1943, a meno che non si fossero qualificati alle finali, allorché avrebbero visto il proprio titolo sportivo promosso al rango cadetto per il 1946.

Ritorno in A (7)Campionato 1945-’46. In piedi da sinistra: Cattaneo (all.), Ellena, Rosso II, Bassi, Stradella, Pietruzzi, Arezzi, Frugali. Accosciati: Cassano, Diamante, Rosso e Vitto.

Nel mese di agosto la Lega Nazionale Alta Italia presieduta dal milanista Piero Pedroni dovette poi affrontare i vari casi particolari. Il più significativo fu quello della risorgente US Milanese alla quale fu offerto il posto della defunta Fiumana, per favorire la quale i fascisti avevano decretato la soppressione dell’U.S.M. nel 1928: dopo quasi vent’anni, la scommessa dei vecchi dirigenti meneghini si rivelò però troppo azzardata, e il tentativo di resurrezione non potè che essere abortito, lasciando spazio al Trento in rappresentanza di un’altra regione sulla quale la sovranità italiana era tutt’altro che salda. In Lombardia il Varese dovette chiamarsi fuori per un altro anno avendo il proprio stadio bombardato, e fu sostituito dal prospero Seregno.

Ritorno in A (2)Alessandria-Vigevano 1-0 campionato 1945-‘46, giocata a Novi.

Diedero forfait anche il 94º Reparto di Trieste e la Novese, al cui posto subentrarono Cesena e Piacenza. Fu infine piuttosto confuso il caso-Spezia: la società ligure, che vide respinta la richiesta di essere ammessa alla serie A in conseguenza dei risultati ottenuti al termine dei campionati di serie B 1942-‘43 (sesto posto) e Alta Italia 1943-‘44 (primo posto assoluto del G.S. 42º Corpo Vigili del Fuoco), scelse per esigenze contingenti e per protesta di prendere parte al campionato regionale lasciando la città rappresentata della seconda squadra comunale, l’Ausonia 1919, mentre rientrava la Vogherese.

Ritorno in A (6)I Grigi al “Moccagatta” sul terreno pesante del uno dei punti di forza di quella squadra specialista del fango. In piedi da sinistra: Frugali, Cassano, Rampini, Stradella, Arezzi, Bassi, Rosso II, Diamanti. Accosciati: Pietrasanta, Pietruzzi e Vitto.

Le 36 squadre furono divise in tre gironi all’italiana; le prime due classificate di ogni girone sarebbero state ammesse al torneo finale, che raggruppava sei squadre e avrebbe garantito una promozione in serie A per la vincitrice e il diritto alla cadetteria per le altre. Solo a stagione in corso si decise infatti di largheggiare condannando solamente tre club, quelli che si sarebbero classificati ultimi nella fase preliminare, alla retrocessione. Seri grattacapi furono provocati dal campanilismo e dalla rivalità tra le tifoserie che, represse sotto il fascismo, riesplosero violentemente in molte occasioni: il 3 febbraio, ad Alessandria, dopo la sconfitta interna della squadra di casa contro il Piacenza, l’arbitro poté uscire dallo stadio solamente dentro un’autoblinda.

domenica del corriere

Gli incidenti dopo la partita con il Piacenza riportati sulla “Domenica del Corriere”.

Nel girone A la partenza sorrise all’Alessandria, che si scrollò presto di dosso le neofite Cuneo, Ausonia e Sestrese (tutte quante relegate sul fondo al termine), tentò la fuga e vinse assieme al Vigevano la lotta a tre con la Pro Vercelli grazie alla vittoria nello scontro diretto del 24 marzo. Nel girone B non fu mai in dubbio il passaggio della Cremonese, mentre la Pro Patria ebbe la meglio sul Lecco nel rush finale. Nel girone C la lotta fu più aspra, con il Parma rimontato e beffato a un passo dal traguardo dal Padova e dal grande ritorno della Reggiana. Retrocessero il Cuneo, il Trento e il Panigale. Nel girone finale il predominio dell’Alessandria fu indiscusso. I Grigi guadagnarono presto la vetta solitaria e, nel decisivo girone di ritorno, tarparono le ali a ogni aspirazione di promozione delle rivali, riguadagnando la massima serie dopo nove anni d’assenza.

Quei Grigi che seppero ritornare grandi

Il “Grand dì” è il giorno in cui l’Orso Grigio batte la Reggiana e ritorna in A. Nella squadra giocano Mario Pietruzzi e Gigi Cassano. Ma c’è spazio per le imprese dell’ “Acrobata”, Sergio Rampini, le cui doti nello stacco di testa e nell’abilità nel fare i gol spiccano soprattutto nel fango, perché è sul campo pesante che la squadra si trasforma. Alcuni incidenti, oltre che a Biella e Busto Arsizio, nel corso di quel campionato si verificarono anche ad Alessandria, dove il 3 febbraio 1946, come detto, al termine della gara casalinga persa per 2 a 3 contro il Piacenza, la polizia fu costretta a chiamare due autoblinde per sedare le intemperanze della tifoseria alessandrina, che si era scagliata contro il direttore di gara. Va citato anche Ginetto Armano, che diventerà poi capitano dell’Inter e che è ricordato per essere la prima ala tornante del calcio italiano.

Ritorno in A (5)Da sinistra in piedi: l’allenatore Cattaneo, Frugali, Rosso II, Arezzi, Cassano, Stradella, Rosso I, Diamanti e il massaggiatore Bo. Accosciati: Bassi, vitto, Rampini e Ellena.

Come detto, alla fine del campionato 1945-‘46 l’Alessandria risalì in serie A dopo nove anni. Artefice di questa riscossa fu il presidente Giuseppe Benzi, un vero sportivo che con le sue doti di affabilità e di umanità riuscì a plasmare e a infondere nei giocatori la voglia e la fiducia di lottare e di fare gruppo unito. Ad allenare la squadra venne chiamato Renato Cattaneo “Ciaplen”, vecchia gloria del calcio alessandrino, che però nel finale venne licenziato, forse a torto, e sostituito da Mario Sperone. La squadra che primeggiò in quel campionato era così composta: Diamante in porta, cui si alternò in qualche partita il valido Miglio; Pietrasanta e Cassano, gli irriducibili terzini; in mediana Vitto, Arezzi, Ellena e Pietruzzi costituirono un cardine insuperabile; l’attacco era invece composto da Rosso II, Bassi, Stradella, Rampini e Frugali e dall’ allora promessa Gino Armano.

Ritorno in A (10)I Grigi festeggiano la promozione in serie A nel 1945-‘46 al Ristorante “Ai due buoi rossi”.

Le avversarie che più impensierirono i Grigi nel campionato di serie mista B-C furono Vigevano, Pro Vercelli e Piacenza. Merito oltre che di tutta la squadra in generale, la sospirata promozione fu soprattutto opera del reparto avanzato: Stradella cannoniere con 17 reti, Rosso, arrivato a quota 16, e “l’Acrobata” Rampini, con 11 segnature. I tre contribuirono al bottino totale di 63 reti segnate dall’Alessandria tra campionato e girone finale. L’Alessandria si guadagnò l’appellativo di “squadra del fango”, perché composta da giocatori prestanti atleticamente, seppe dominare gli avversari lottando sino all’ultimo. Allora il terreno del “Moccagatta” era veramente terribile nel periodo autunno-primavera, fango e ghiaccio erano il dodicesimo uomo in campo per i Grigi.

Gigi Cassano

Il giocatore-simbolo, il “Cavaliere” Cassano.

Gigi Cassano è la mitica leggenda di Litta Parodi. Per tutto il calcio italiano era “il Cavaliere”. Iniziò a giocare nel Savoia fin da piccolo e si affermò definitivamente nella squadra Under 17. Nel 1937, sotto l’egida di Baloncieri, passò nelle giovanili dell’U.S. Milanese: iniziò così la folgorante ascesa del “Cavaliere”.
Dopo tre anni al Napoli si trasferì a Torino dove vinse il primo scudetto dei cinque conquistati dal Grande Torino nella stagione (1942-‘43). Nel dopoguerra giocò con l’Alessandria, con cui vinse, appunto, il campionato 1945-‘46.

L'apoteosi finaleL’apoteosi finale.

Morì durante il periodo di militanza alla Sampdoria, per un attacco di tifo che fece seguito a un’ infezione da cozze avariate ingerite durante la trasferta di Bari (11 gennaio 1948), sua ultima partita. Aveva 27 anni.
Autentico figlio della terra mandrogna, di Cassano si ricorda un episodio che la dice lunga: giunto allo stadio “Moccagatta” per la partita domenicale dei Grigi, negli spogliatoi si accorse di aver perso il portafogli. Mancava un’ora all’inizio delle ostilità e lui cosa fece? Tornò indietro a cercarlo e lo trovò. Poi scese regolarmente in campo.

Ritorno in A (1)Caricature del celebre Carlin.

Alcuni protagonisti

Ritorno in A (1)

Luigi Vitto.

Ritorno in A (3)

Il supertifoso Mutti.

Ritorno in A (3)

Piero Pietrasanta.

Ritorno in A (4)

Carlo Stradella.

Ritorno in A (2)

Luigi Bassi.

Ritorno in A

Gigi Diamante.

Sergio Rampini

“L’Acrobata” Rampini.

Nel 2005, su proposta dell’allora consigliere della Circoscrizione “Fraschetta” Pier Renzo Bocchio, il Comune di Alessandria ha dedicato una via di Litta Parodi proprio al grande campione Gigi Cassano, provvedendo altresì ad apporre una targa che ricorda alle giovani generazioni le sue gesta sportive, pagine di autentico valore che dovranno mai essere dimenticate.

Sulla stampa

Ritorno in AIl Matterello del 1946.

Ritorno in A (11)

Alessandria promossa in serie A al termine del campionato 1945-’46. L’articolo sulle pagine de “Il Calcio Illustrato”.

Ritorno in A (12)

Le finaliste del campionato misto B-C del 1945-’46 su  “Il Calcio Illustrato”.

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Mario Bocchio

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