Orso Grigio e Lupo giallorosso

martedì, 14 Settembre 2021

Tra Alessandria e Lecce ci sono oltre 1.050 chilometri da percorrere; a livello di distanza chilometrica sarebbe stato meglio un accoppiamento Alessandria – Anderlecht (995 km), Rapid Vienna (935), Barcellona (904); il Bayern Monaco (580) sembrerebbe una scampagnata. Battute a parte, la posizione geografica delle due città di solito preclude la possibilità di essere inserite nel medesimo girone di un qualsiasi torneo. Ma questa volta si tratta di serie B. La storia, sotto molti aspetti simile ma speculare nella tempistica, ha grandemente ridotto le chances di incrocio. Nel 1948, dopo sole due stagioni di (poca) gloria in serie A, i Grigi retrocedono tra i cadetti. Il campionato di serie B, allora come oggi, era un torneo a girone unico composto da 22 formazioni; tra queste due formazioni pugliesi: l’Arsenaltaranto e il Lecce. All’epoca le trasferte lunghe venivano abbinate perché era meno dispendioso restare una settimana al Sud piuttosto che andarci due volte. Il calendario impose all’Alessandria, indicata come una delle possibili favorite per il ritorno in serie A, Taranto alla prima partita e Lecce alla seconda. Due impegni mica da poco su due campi difficili per definizione (il terreno leccese, intitolato a Carlo Pranzo, addirittura era imbattuto da sei anni). Pagato lo scotto nella città dei Due Mari, i Grigi si rifecero alla seconda.

L’Alessandria nel campionato di serie B 1948-’49. In piedi da sinistra: Borgogno, Giorcelli, Giraudo, Pietruzzi, Arezzi, Sotgiu, Cerri. Accosciati: Gallea, Soffrido, Scarrone, Frugali.

Il Lecce, guidato in panchina dall’ex attaccante del Bari e della Nazionale Raffaele Costantino, attaccò con veemenza per tutto il primo tempo spinto anche dal tifo dei 12 mila spettatori; i Grigi allenati dall’inglese Flatley si difesero con grande solidità e, nel finale colpirono: in poco più di sessanta secondi prima Tosi e poi Frugali indirizzarono il risultato sul “2” fisso con i padroni di casa che potevano solo rammaricarsi per aver colpito ben tre volte i legni della porta difesa da Giorcelli.

26.09.1948 Lecce, Carlo Pranzo – 2ª giornata

Lecce – Alessandria 0-2 (0-0)

Reti: 82. Tosi [A], 83. Frugali [A].

Lecce Us: Eberle, Monsellato, Realini, Natale, Compiani, Gavazzi, Cardinali, Madini, Silvestri, Mosca, Stabellini (II) Goffredo. All.: Costantino

Alessandria: Giorcelli, Di Gennaro, Borgogno, Guaschino, Bussetti, Pietruzzi, Sotgiu, Soffrido, Tosi, Bassi, Frugali. All.: Flatley.

Arbitro: Vannini (Bologna).

Alla seconda di ritorno quando i giallorossi … salgono al Moccagatta hanno due punti di vantaggio in classifica: i Grigi devono recuperare una gara e, comunque, sono tutto meno che in lotta per la promozione. La differenza tecnica tra le due formazioni tuttavia è ampia e ad Alessandria non c’è storia e finisce 4-0.   A fine stagione il Lecce non riuscirà ad evitare la relegazione e ci vorrà qualche anno prima che possa ripetersi il duello. L’anno dopo sono i Grigi a retrocedere: prima volta nella storia in terza divisione. La serie C è divisa in molti gironi regionali o poco più. Nell’estate del 1952 viene ristrutturata e si riduce ad un unico raggruppamento a diciotto squadre. Ed ecco che ricompare il Lecce tra le avversarie; è una formazione destinata a lottare per la salvezza, cosa che le riuscirà solamente all’ultima giornata per un solo punto e grazie anche alla penalizzazione inflitta alla Reggiana.  I Grigi, invece, si sono strutturati per risalire tra i cadetti e non falliscono l’obbiettivo chiudendo al secondo posto dietro al Pavia. Il calendario ancora una volta mette Lecce e Alessandria di fronte a inizio torneo, addirittura alla prima giornata (con Tarnato alla seconda). Si gioca prima ad Alessandria e finisce nuovamente in goleada: 3-0. Al giro di boa Alessandria e Pavia sono appaiate con sei punti di vantaggio sulle immediate inseguitrici; i Lupi sono già nella palude del fondo classifica.

Una formazione grigia nel campionato 1952-’53, concluso con la promozione in serie B.

La partita è quasi la fotocopia di quella giocata quattro anni prima: Lecce in attacco, Alessandria che si difende con ordine, portiere grigio protagonista, pali colpiti dai padroni di casa …   cambia solo il risultato: finisce 0-0 e gli unici punti che si contano sono quelli che vengono applicati al volto dell’interno Marchioro: ben sette! L’infortunio costrinse l’allenatore Giacomo Neri a chiamare d’urgenza il vecchio Pietruzzi in vista della partita successiva di Taranto.

25.01.1953 Lecce, Carlo Pranzo – 18ª giornata

Lecce – Alessandria 0-0

Lecce Us: Zanotti, Volponi, Stabellini (II) Goffredo, Rosi, Grani, Cauzzo, Rimbaldo, Balestra, Bislenghi, Cafasso, De Santis. All.: Degni Giovanni

Alessandria: Borriero, Bussetti, Gabbiani, Generani, Bagliani, Masperi, Bey, Marchioro, Testa, Tagnin, Savoini. All.: Neri Giacomo

Arbitro: Bernardi (Bologna).

Angoli: 4-1. Spettatori: 10.000

Giornata primaverile.

Da allora sono ci sono voluti 64 anni e 4 mesi affinchè le due squadre si ritrovassero: Orso Grigio e Lupo giallorosso di nuovo uno di fronte all’altro in una sfida secca: dentro o fuori per accedere alla Final Four di Serie C. In Puglia finisce 1-1, al Moccagatta 0-0. Sono i rigori a mandare avanti l’Alessandria

Sergio Giovanelli

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