Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1995/1996
Serie C1
29-10-1995 - Giornata: 10 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Ravenna US 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 63. Tacchi [Ra]

Alessandria Calcio US Toccafondi Paolo, Ferrarese Maurizio [76. Memmo Massimiliano], Gutili Enrico, Argentesi Giuseppino, Carletti Pierangelo, Avallone Salvatore, Bonadei Fabio [42. Sacchetti Paolo], Mariotto Massimo, Rossi Giovanni, Vivani Manuel, Fresta Salvatore A disp.:Bello Fabio, (P) Graziani Luca, Salierno Vito All.: Motta Gianfranco

Formazione avversaria
RAVENNA US: Bozzini, Mengucci, Marrocco, Pregnolato, Mero, D'Aloisio, Schwoch [82. Zauli], Gadda, Tacchi, Agostini [54. Rovinelli], Giorgetti. A disp.: Ambrosio, Rinaldi, Fimognari. All.: Buffoni Adriano

Arbitro: Cardella Antonio (Torre del Greco) [Salerno, Polito]
Note
Espulso 69. Tacchi [R]. Ammoniti: Schwoch [R], Tacchi [R]. Angoli: 4-1. Spettatori: 3.000 (2.215 paganti, incasso L. 44.112.000) Cielo coperto, terreno scivoloso Inizio gara ore 14.30

Commento
SERIE C1 Doveva essere la domenica della riscossa, ma è arrivata l’ennesima delusione per i tifosi GRIGI, COSI NON VA Il Ravenna impone un nuovo stop Un passo indietro. Non condividiamo - ce lo consenta - il giudizio del presidente Amisano: l'Alessandria che ha ceduto i tre punti al Ravenna non e certo la più bella della stagione. E se è vero che nel primo tempo i romagnoli sono andati al tiro solo in due occasioni (una delle quali su calcio piazzato) è altrettanto incontestabile che anche le conclusioni dei grigi si contano sulle dita di una mano e che, dopo il vantaggio ospite, la squadra non è riuscita ad imbastire una reazione consistente. Non basta avere una delle difese meno battute, in questo campionato dai continui scossoni l’attacco gioca un ruolo determinante. Ne sa qualcosa proprio il Ravenna: Buffoni, non contento di un opaco Fermanelli, ieri lo ha relegato addirittura in tribuna, dando spazio a Tacchi, che da tempo scalpitava. E il terzo figlio dell'ex puntero grigio lo ha ripagato, con un gol che vale la testa della classifica. Non è certo una bocciatura per la coppia d’attacco alessandrina, ma Fresta ieri si è visto davvero poco e Rossi si è perso nelle maglie della retroguardia giallorossa. La cronaca. Nel primo tempo trenta minuti senza affondare. Poi ci pensa una punizione di D'Aloisio a scuotere l’ambiente. Prima un guizzo, al 9’, di Gutili, che serve bene Vivani sulla destra. Passaggio in profondità e Mero, in tackle, è bravo ad anticipare in angolo un Rossi in eccellente posizione. La partita vive poi cinque minuti ‘frizzanti’ intorno alla mezzora. Prima la punizione di D’Aloisio (al 27’), con palla rasoterra che schizza sull’erba viscida e sbuca all’improvviso davanti ad un Toccafondi, come sempre attento, che blocca con sicurezza. Poi sale in cattedra l’Alessandria: un paio di fiammate che danno la sensazione di poter mettere alle corde il Ravenna. Al 31’ l’occasione più ghiotta. Fresta se ne va sullo stretto, lasciando fermo Mengucci e Agostini; sul cross basso interviene Mero e costringe il compagno Bozzini ad un difficile salvataggio. La palla carambola ancora nell’area ravennate: è sui piedi di Mariotto, ma ancora una volta la difesa si salva con affanno. E un minuto dopo è ancora Mero ad anticipare Rossi proprio al momento del tiro. La pressione dei grigi porta alla conclusione anche Argentesi: al volo, da 25 metri, a lato della porta difesa da Bozzini. Rallenta ancora il ritmo: Motta effettua il primo cambio, inserendo Sacchetti al posto di un Bonadei che lascia il campo dolorante. L’ultimo brivido è firmato Schwoch: l’attaccante, fino a questo momento in ombra, si libera bene e dal limite indirizza un tiro che si perde sull’esterno della rete, sfiorando il montante alla sinistra di Toccafondi. In avvio di ripresa sembra ancora più vivace l’Alessandria: prima un angolo di Fresta, con incornata alta di Rossi. Poi un’imbeccata di Sacchetti e appoggio di testa di Vivani per Rossi: buono spunto, conclusione non forte che Bozzini neutralizza senza difficoltà. Fino a quel momento Ravenna a corrente alternata: Buffoni richiama uno spento Agostini e getta nella mischia Rovinelli. E' la mossa giusta: al 61’ percussione sulla destra di Giorgetti e passaggio smarcante per Tacchi che, dalla linea di fondo, prova una conclusione difficile, sull’esterno della rete. Due minuti e il Ravenna passa: Giorgetti vince un rimpallo con Gutili, sfiora la palla di testa quel tanto che basta per darle una .traettoria ‘strana’, che scavalca Argentesi. E Tacchi, tutto solo e libero da controlli, ha il tempo e la freddezza per battere un Toccafondi che prova – tentativo disperato, il suo, e senza esito - a chiudergli lo specchio della porta. L’Alessandria accusa il colpo e non riesce neppure a sfruttare la superiorità numerica. Già, perchè dopo cinque minuti dal gol Tacchi da eroe rischia di trasformarsi in un pericolo per la sua squadra. L’attaccante, questa volta, salta Ferrarese, ma poi si lascia andare ad un fallo inutile quanto brutto ai danni di Toccafondi. E l’arbitro - che poco prima del vantaggio lo aveva già ammonito per un intervento altrettanto stupido ed inutile – non ha esitazioni ad estrarre il cartellino rosso. L’inizio del forcing dei grigi? Purtroppo no: sul taccuino finiscono anzi i tentativi minacciosi in contropiede della squadra di Buffoni. Unica eccezione il sinistro centrale di Fresta (ben imbeccato da Sacchetti), che Bozzini blocca in due tempi. Poi ecco di nuovo il Ravenna: Mariotto regala un pallone a Schwoch e l’attaccante prima avanza indisturbato, poi chiama in causa Giorgetti che, tutto solo, manda alto di soffio sulla traversa il più ghiotto dei palloni per il 2 a 0. L’Alessandria si vede solo a sprazzi: ci prova ancora Sacchetti alla mezzora e sul suo tiro cross D’Aloisio spazza via a portiere battuto. Nell'ultimo quarto d’ora Motta inserisce Memmo al posto di un Ferrarese ormai libero da compiti di marcatura. Ma il tasso di incisività in attacco non aumenta. L’ultimo guizzo al 78’: cross di Fresta per Rossi, che prova la zampata, ma Mero lo anticipa in angolo. Batte lo stesso Fresta: la palla taglia l’area, peccato che non ci sia nessuno, in maglia grigia, pronto a catturare la sfera. E la difesa ravennate ha buon gioco. Nel finale si rischia ancora, su due contropiedi del Ravenna. Il risultato non cambia più. E questa volta, al posto degli applausi di domenica, è il momento dei fischi. (Il Piccolo - Roberto Gilardengo) Il Ravenna sfrutta ormai l'abituale errore difensivo dei grigi che poi mancano il pari con Fresta ALESSANDRIA, PRIMA SCONFITTA AL MOCCAGATTA Tacchi protagonista: segna e viene espulso (doppia ammonizione) Il solito errore difensivo castiga l'Alessandria contro un composto ed ordinato Ravenna. Finisce 1 a 0 con i grigi proiettati in avanti nella disperata ricerca del pareggio: un «leitmotiv» che fino ad oggi aveva caratterizzato quasi tutte le partite giocate in trasferta. Contro i romagnoli, però, l'Alessandria ha dovuto issare bandiera bianca sul terreno di casa: non era ancora accaduto in questa stagione e, tra l'altro, la squadra sperava di poter stabilire un piccolo primato di imbattibilità per la porta di Toccafondi. Ma il numero uno alessandrino ha capitolato dopo 338', beffato dal centravanti Tacchi, che è stato lesto ad approfittare di uno svarione difensivo. Fino a quel momento, cioè al 18' della ripresa, le due squadre s'erano studiate a lungo, senza mai sbilanciarsi. Come due sciabolatori che esitano nell'affondare i colpi, timorosi di essere infilati di rimessa. In effetti, il primo tempo è stato tra i più sonnacchiosi visti fino ad oggi in campionato al Moccagatta. Appena tre le azioni degne di nota: al 28', su punizione battuta da D'Aloisio, Toccafondi blocca a terra; cinque minuti più tardi i grigi potrebbero approfittare di un batti e ribatti in area, ma prima Mariotto e poi Vivani perdono l'attimo per concludere a rete; allo scadere Schwoch fa rabbrividire la retroguardia dell'Alessandria: tira dal limite e la palla fa la rasetta al palo di destra. Nella ripresa, grazie all'inserimento di Sacchetti al posto di Bonadei, almeno sulla fascia destra la musica sembra cambiare. I grigi paiono più determinati e chiudono diverse triangolazioni, ma i difensori giallorossi non danno tregua: Rossi e Fresta che vengono braccati al limite e dentro l'area. Al 3' un colpo di testa di Rossi finisce alto e, subito dopo, su azione Sacchetti-Vivani-Rossi, il tiro del centravanti è bloccato dal portiere. Proprio quando l'Alessandria sembra poter impensierire la retroguardia ospite, arriva come una doccia fredda il gol. Su punizione battuta da Marrocco, la palla rimbalza tra la nuca di Gutili e la testa di Giorgetti ed assume un traiettoria strana che va a finire proprio sui piedi dello smarcato Tacchi. Il centravanti batte a colpo sicuro. Allo svantaggio i grigi provano a reagire, ma la difesa del Ravenna è attenta. Anzi, con i padroni di casa proiettati in avanti, i giallorossi potrebbero addirittura raddoppiare, ma Tacchi a tu per tu con Toccafondi commette fallo e finisce anzitempo negli spogliatoi per doppia ammonizione. Al 26' Fresta si trova sui piedi la palla del pareggio, la conclusione però è troppo centrale per impensierire Bozzini. Amaro il commento del tecnico Motta: «Non meritavamo questa sconfitta, ma i nostri avversari sono più esperti e ci hanno castigati proprio quando avevamo preso in mano le redini del gioco. Dopo il gol per noi non c'è stato più niente da fare. Il Ravenna è una squadra molto ordinata in difesa, che non lascia spazio all'iniziativa avversaria». (La Stampa - Ed. Sport - Piero Abrate) Avvertenza per gli sportivi dei grigi: controllare la pressione arteriosa. In sette giorni, infatti, l'umore è passato dall'ottimismo (successo contro il Como) alla delusione. «Come sempre accade qui in special modo - dice il tecnico Motta - si passa da un estremo all'altro. Nessun funerale deve essere celebrato perché siamo stati sconfitti dal Ravenna. Forse i giocatori una settimana fa erano bravissimi e poi sono diventati dei brocchi? La squadra c'è e gioca. Bisogna ritrovare morale ed equilibrio». Il tecnico dei grigi mal digerisce lo stop. «I romagnoli - aggiunge - si sono aggiudicati del tutto immeritatamente i tre punti. E nel calcio è quello che conta. Ma desidero anche far notare che noi abbiamo proposto gioco. Dopo un iniziale quarto d'ora di reciproco controllo fra le due squadre, siamo stati capaci di prendere in mano le redini della gara. Potevamo anche passare in vantaggio non ci siamo riusciti. Nel secondo tempo siamo ripartiti subito per sorprendere i giallorossi ma dopo una ventina di minuti è arrivato quel gol frutto di rimpalli, ingenuità nostra ed anche di una rimessa laterale che giudico quantomeno dubbia a nostro sfavore». Nonostante il passivo, i grigi avrebbero potuto raddrizzare le sorti dell'incontro. Anche perché a metà ripresa gli ospiti sono rimasti in inferiorità numerica a causa dell'allontanamento di Tacchi, per doppia ammonizione. «Succede - dice ancora Motta - che dopo la doccia fredda ci sono attimi in cui la squadra si disunisce. E così si corre il rischio di rimanere trafitti ancora. Per giunta non dimenticando che di fonte c'era un Ravenna composto da giocatori "mestieranti", capaci di gestire il risultato con bravura. Al punto che l'incontro è andato a mano a mano spegnendosi proprio per la presenza nelle file dei romagnoli di calciatori esperti». Circa l'assenza di conclusioni da parte dei grigi per oltre un'ora, Motta non condivide l'opinione di molti. «Non direi - replica il mister -. Ci sono state mischie incredibili in area ravennate che con un pizzico di determinazione o di fortuna si sarebbero potute risolvere con un nostro gol. Per noi i tiri da fuori area diventano problematici e pertanto dobbiamo cercare la rete con triangolazioni o sovrapposizioni oppure con cross tesi. Non siamo stati dominati assolutamente dagli ospiti, ribattendo colpo su colpo. Anzi: nel primo tempo la impostazione tattica data alla squadra ha permesso di non soffrire mai. Ed aggiungo attraverso lo snodarsi di trame di gioco efficaci. In sintesi, onestamente a me l'Alessandria non è dispiaciuta. Quanto a Rossi non è stato brillantissimo, però contro le formazioni che fanno girare la palla, la prima punta è sempre sacrificata e deve "ballare" in continuazione. Però Rossi è utile e darà sicuramente soddisfazioni». E Motta conclude. «Ci scordiamo che l'avversario si chiamava Ravenna. E non vorrei che qualcuno si lasciasse influenzare dalla battuta di arresto dei giallorossi subita domenica in casa contro la Massese». (La Stampa - Ed. Alessandria Sport - Roberto Gelato) RISULTATI: Brescello – Carrarese 2-2 Carpi – Prato 1-1 Massese – Fiorenzuola 1-0 Montevarchi – Modena 1-2 Pro Sesto – Leffe 0-1 Saronno – Monza 1-1 Spal – Empoli 1-0 Spezia – Como 1-2 CLASSIFICA: Ravenna, Spal p.21; Fiorenzuola 19; Empoli 18; Modena, Montevarchi 17; Carpi 15; Monza, Prato 13; Como, Alessandria 12; Saronno, Pro Sesto, Massese 11; Leffe 10; Carrarese 9; Brescello 8; Spezia 7 MARCATORI: 6 reti: Benfari (Carrarese); Cecconi (Como, 3); Balesini (Empoli); Maffioletti (Leffe), 5: Masitto (Carpi, 1); Romairone (Modena, 2); Califano (Prato) Il punto sul campionato Adesso la Massese ci ha preso proprio gusto al ruolo di ‘ammazzagrandi’. Sette giorni fa l'impresa le era riuscita con il Ravenna, adesso si è ripetuta con il Fiorenzuola. Due gol, che valgono sei punti, la conferma di Andreazzoli in panchina e, soprattutto, una boccata d’ossigeno e un balzo in avanti verso le posizioni di centroclassifica. Senza contare, poi, che la gara della Massese è stata, ancora una volta, determinante per le posizioni in vetta: il girone A, infatti, ha una nuova coppia al vertice. La formano proprio il Ravenna, tornato subito in sella, e quella Spal che pare aver finalmente ingranato la marcia giusta dopo il rendimento a corrente alternata delle prime giornate. Buffoni e Bianchetti esultano, D’Astoli e Spalletti si leccano le ferite, anche se restano a stretto contatto con il vertice. Il Montevarchi, fino alla vigilia al terzo posto, è rimasto inchiodato a quota 17, battuto e raggiunto dal Modena, che chiude così la parentesi negativa. Nelle ‘zone calde’ passi in avanti anche per il Leffe, mentre a Brescello il 2 a 2 con la Carrarese quasi sicuramente non basterà per salvare la panchina di Chierico: al suo posto è già pronto Cavasin. È sempre buio a Spezia: i liguri, battuti dal Como, adesso sono tornati ad occupare da soli l’ultimo posto. (Il Piccolo)