Tu chiamale se vuoi emozioni

lunedì, 28 Aprile 2025

Non è solo il testo di un brano che ha fatto la storia della musica. E’ quello che abbiamo provato tutti noi domenica scorsa.

Lo si sapeva ma non lo si diceva: l’ultima volta a San Giusto Canavese corrispondeva ad una sconfitta (eurogol di Nocciola per il Valle d’Aosta). Era appena stato eletto Papa Francesco. Non vado oltre.

Ma c’era un’aria diversa questa volta al “Franco Cerutti”. Le maglie erano sempre Grigie, quelle dell’ FC Alessandria e c’era in palio il salto di categoria. Ben pochi se lo aspettavano con 90 minuti di anticipo ma questo campionato, da subito, ci aveva abituati a non fare conti con nessuno se non con sé stessi.

E così i Grigi hanno coronato il sogno della promozione sul neutro di San Giusto davanti al suo pubblico accorso, come sempre, a sostenere i propri beniamini. Una passione sana, sincera, che va oltre ogni categoria ma che nasce dal cuore per l’amore di una maglia unica.

A fare da comprimaria la compagine del San Giacomo Chieri che si è battuta per onorare l’impegno pur sapendo di avere di fronte una squadra intenzionata a non fare più regali (Spartak San Damiano insegna) e con un tasso tecnico di qualità superiore: la giocata di Alex Mazzocca al 10’ del primo tempo vale da sola il prezzo del biglietto, la finalizzazione di Julian Cardellino era già un segnale visto che anche all’andata al “Moccagatta” aveva segnato a quel minuto e si era vinto. Lui, argentino. E anche qui non vado oltre.

Le coincidenze fanno parte della storia e della statistica, la cronaca ci parla di una squadra cinica nella ripresa (più volte mister Alberto Merlo lo aveva ripetuto “dobbiamo chiuderla presto”): Muratore dopo due minuti, Grandoni al 6’, capitan Magnè al 26’ hanno messo il sigillo sul match.

Poi tutti a guardare, increduli, il telefonino perché il sogno si stava avverando. Un tam tam di emozioni forti che sono corse sulla schiena fino alla comunicazione ufficiale che con 90 minuti di anticipo il campionato era vinto.

Che la festa abbia inizio!

Mauro Bavastri

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