Silenzio, parla Geppo!

martedì, 12 Ottobre 2021

In quasi tutte le organizzazioni la catena di comando è definita da regole ed organigrammi predefiniti. Nelle tifoserie organizzate no, la leadership si conquista sul campo. Uno a cui viene riconosciuta una leadership naturale è sicuramente Fabrizio Repetto, per tutti Geppo storico esponente del tifo alessandrino che oggi gestisce con successo l’Irish Pub di via Mazzini in Alessandria. Il nostro Ciro Cassaneti lo ha intervistato in esclusiva dopo l’inizio di un campionato così importante come quello di quest’anno.

Geppo dirige i cori della Nord

Finalmente siamo in Serie B dopo tantissimi anni, molti ragazzi della Nord non l’ hanno mai vista e sembra se la vogliamo tenere stretta, cosa pensi serva fare in questo momento a livello di tifo?

“In questo momento i ragazzi sono vicini alla squadra, si ci sono state delle difficoltà, abbiamo pagato lo scotto della categoria, gli arbitri, l’ inesperienza, tutto quanto ma mi sembra che la curva e lo stadio siano stati vicini alla squadra e nelle ultime due partite abbiamo ottenuto 4 punti., un bel risultato Il prossimo turno abbiamo uno scontro molto sentito contro il Como, andrebbe bene un pari anche se vincere non sarebbe male, la tifoseria è vicino alla squadra e siamo tutti uniti e compatti”.

La mitica trasferta di Gubbio

I tifosi dell’ Alessandria non hanno mai fatto mancare il sostegno alla squadra anche in momenti delicatissimi dopo il fallimento, cosa pensi di coloro che criticano a prescindere dopo i momenti di difficoltà?

“Quelli che criticano sono gli stessi personaggi che negli anni dicevano che non volevano andare in serie B perché non avevamo lo stadio o perché non avevamo risorse finanziarie, sono personaggi che da sempre da quando ho iniziato ad andare allo stadio nei primi anni 70 remano contro. Personaggi che dobbiamo zittire con una bella salvezza, ad Alessandria li abbiamo sempre chiamati gufi, gufi sono e gufi rimarranno”.

Importantissimi esponenti degli Ultras Grigi degli anni ’80

Ultima domanda come è cambiato lo stadio o meglio il modo di vivere lo stadio soprattutto la curva dagli anni ’80 ad oggi?Visto che tu sei stato  uno degli esponenti principali della curva in quegli anni e ancora tutt’oggi sei tra le persone più carismatiche del tifo alessandrino

“Ma guarda l’unica cosa che è rimasta uguale dagli anni ’80 è la passione, c’è, c’è stata e ci sarà sempre. E’ una cosa che abbiamo nel sangue noi ragazzi, non riesco per lavoro a frequentare tanto la Gradinata ma sento l’umore dei ragazzi. Negli anni la squadra è sempre stata seguita, certo negli anni ’80 era diverso perché non c’erano i social si andava su supertifo e poi i punti di aggregazione erano le strade. Il gruppo principale stava da Baleta poi c’erano le varie sezioni tipo piazza Santo Stefano, Orti, Piazza Ceriana e poi confluivano tutti allo stadio. Questo faceva si che forse all’ epoca c’ era più unità, adesso ci si vede solo allo stadio e quindi si fatica di più a fare gruppo. Diciamo che con una sede della Gradinata aiuterebbe sicuramente a fare quadrato. Inoltre negli anni ’80 potevi permetterti di fare qualche cavolata che non succedeva nulla ora i daspo li danno anche per cose leggere, addirittura qualche anno fa ad un ragazzo sono stati inflitti 6 anni di diffida dallo stadio per aver tirato in campo una bottiglietta vuota di plastica per un rigore sbagliato. Siamo al limite dell’ assurdo. Comunque il gruppo c’è stato, c’è e ci sarà sempre!! Forza Grigi”.

Attaccati alla rete dopo un gol
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