Sarri, dalla panchina del “Mocca” a quella d’Oro del calcio

giovedì, 30 Marzo 2017

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La Panchina d’Oro è un premio relativamente recente, riferito soltanto all’Italia esiste dalla stagione 1993-’94 (vinse Capello), mentre nella versione attuale, cioè con la divisione fra A e B, l’albo d’oro parte dal 2006-’07 (vinse Prandelli).

SarriPanchinaSarri riceve la Panchina d’Oro. Con lui, partendo da sinistra: Gianni Rivera, il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, e Renzo Ulivieri.

 

SarriM1Sarri insieme al tecnico della Juve, Max Allegri.

 

Però gli allenatori ci tengono molto, non fosse altro che perché a votare sono i loro colleghi. Maurizio Sarri è da poco stato premiato per la stagione 2015-’16, battendo di poco (25 voti a 22) un Allegri che il premio lo ha vinto sia al Cagliari sia alla Juventus: bravo lui ma bravo anche il Napoli che lo ha portato a questo premio, al di là della narrazione del genere “maestro di calcio”.

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Sì, perché il Sarri di Empoli pur sapendone come il Sarri attuale non avrebbe mai vinto il premio: in altre parole, gli allenatori pur sapendo di calcio più di noi del bar tendono a votare proprio come quelli del bar, privilegiando i colleghi delle squadre più famose e quasi mai quelli delle squadre da lotta per non retrocedere.

maradona-sarri_1089174sportal_homeSarri e Maradona, in visita al centro sportivo del Napoli a Castelvolturno.

 

In 23 anni di Panchina d’Oro tre soli intrusi, Alberto Cavasin con il Lecce 1999-2000, Gigi Delneri con il Chievo 2001-’02 e Allegri con il Cagliari 2008-’09 (parlando di squadre che a inizio stagione erano considerate da fondo classifica, poi il Chievo addirittura sfiorò la Champions League), per il resto allenatori di medie realtà autrici di buone stagioni (Zaccheroni-Udinese o Prandelli-Fiorentina, per dire) e soprattutto tecnici di squadre attrezzate per lo scudetto, da Lippi a Conte, passando per Capello e Mourinho.

SarriZizouSarri al “Bernabeu” con il collega del Real Madrid Zinedine “Zizou” Zidane.

 

 

Insomma, i premi giornalistici spesso fanno ridere ma anche gli addetti ai lavori più preparati spesso vanno sul già visto e già sentito, sui nomi di cui già tutti parlano. Di Francesco, non certo uno di nicchia, ha avuto soltanto 7 preferenze nonostante abbia portato il Sassuolo in Europa: vale un terzo di Sarri e Allegri, in proporzione al materiale umano allenato?

Mario Bocchio

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