
Molti degli apprezzamenti formulati dopo la partita con la Cremonese vanno ridimensionati dopo la partita di Lignano Sabbiadoro. Il rendimento complessivo ha subito un secco calo e alcuni dei giocatori distintisi sabato hanno steccato. Sono mancate intensità e cattiveria, quelle doti che avevano permesso di vincere due partite consecutive. Invece l’Alessandria torna dalla trasferta in Friuli con nessun punto e con Pisseri sugli scudi per aver salvato la squadra da una punizione ancora più pesante.
Due reti subite al quarto d’ora dei due tempi (Pinato nel primo e Forolunsho nel secondo) mai rimontate hanno determinato il risultato che, alla fine, è stato ampiamente meritato dai neroverdi malgrado la sterile supremazia alessandrina. Un tiro parato a Mustacchio all’inizio, una deviazione di un difensore a portiere battuto su conclusione di Milanese subito dopo il primo gol e altre due parate dell’estremo Perisan nel finale dei due tempi sono state le uniche produzioni offensive dell’Alessandria.
Peccato. Un risultato positivo avrebbe avuto enormi benefici sulla classifica per le contemporanee sconfitte di Crotone, Cosenza, Vicenza e Spal. Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno questa battuta di arresto potrebbe essere quasi indolore visto che il distacco dalle formazioni che precedono sono rimasti immutati.
Però la gara con il Pordenone deve restare un episodio isolato. Domenica al Mocca bisognerà rivedere l’Alessandria delle ultime uscite.
Sergio Giovanelli