Parla Maspero, l’uomo dello “scavetto” che sogna la panchina dell’Alessandria

domenica, 14 Maggio 2017

 

“Non direi che la Cremonese ha vinto il campionato, ma piuttosto che il campionato lo ha perso l’Alessandria”. La pensa così Riccardo Maspero, dal 1988 al 1994 e dal 1995 al 1997 in maglia grigiorossa, tanto da entrare a pieno titolo nella Hall of Fame della Cremonese.

Maspero, venerdì 12 maggio, è stato ospite a “L’Orso in diretta” su Radio Voce Spazio, la trasmissione di Museo Grigio.

Correva l’anno 2001, precisamente era metà ottobre quando si svolse un epico derby della Mole.

“Si giocava al Delle Alpi: era la Juventus di Del Piero, Trezeguet e Nedved. In porta un giovanissimo Buffon. Per noi i capisaldi erano Cristiano Lucarelli, Ferrante e il capitano Antonino Asta” ha ricordato.

Il vero protagonista di quella gara fu proprio Maspero, un buon fantasista di provincia, tipologia di calciatore che in quegli anni abbondava a iosa.

“Al 60′ la Juventus era avanti di tre gol, dopo la doppietta di Del Piero e il gol di Tudor. Sembra tutto già scritto, ma sappiamo quanto i derby possano esser imprevedibili. Prima Lucarelli e poi Ferrante accorciano le distanze. All’83’ addirittura io pareggio. È un tripudio granata per aver agguantato una gara, per giunta un derby, quando non ci si sperava più”.

Ma la cosa che passò alla storia fu altro. All’ 87′ viene concesso un fallo da rigore per la Juventus.

“Del Piero era già uscito, lo calcia il cileno Salas. Nel marasma pre rigore, mi avvicino al dischetto e con un paio di colpetti con la punta dello scarpino realizzo una piccola, ma decisiva, buca nei pressi della palla Questo fa si che il pallone possa essere calciato più da sotto e che sia più probabile che la palla schizzi in alto” ha ammesso Maspero.

Detto fatto, Salas la manda alle stelle: il pomeriggio granata continua ad essere da favola. Così epico che a distanza di tutti questi anni ancora se ne parla oggi.

“Hey ci stai friki Ricky con me? Facciamo friki Ricky insieme”. A Cremona la canzone un po’ rivista di Gianni Drudi è stata il coro preferito dai tifosi dello “Zini” per omaggiare Maspero, leader grigiorosso che centrò la serie A e la Coppa Anglo Italiana. Anni dopo a Pavia il testo e le note non sono cambiate È solo cambiato il ruolo. Maspero è passato dal campo alla panchina.

Prima ancora dell’Inter e del Milan, Maspero ha conosciuto da vicino i cinesi entrati “a gamba tesa” nel calcio italiano anche a Pavia.

“Ma non è stata un’esperienza felice. Per la società, visto che poi sappiamo tutti come è andata a finire. Poi per me, che venni esonerato praticamente alla fine”.

Eppure quel Pavia, che lottò fianco a fianco proprio con l’Alessandria per il primato, era una squadra che faceva vedere del bellissimo calcio.

“Le basi di quei successi pavesi avevano radici grigiorosse. Gigi Simoni è sempre stato il mio papà calcistico. Quel mio Pavia ha costruito i suoi successi con i gol. Quando eravamo al comando con 58 punti – al pari dell’Alessandria – avevamo il miglior attacco del girone con 50 gol. La mia filosofia non è cambiata: sia da giocatore che da allenatore il mio motto è sempre quello di far divertire la gente” ha spiegato.

Dopo un successivo esonero a Mantova, Maspero è oggi alla ricerca di un ritorno in grande stile, su una panchina importante.

“Venire ad allenare l’Alessandria continua ad essere il mio grande sogno. La maglia grigia e quello stadio esercitano su di me un fascino tremendo” ci ha confessato.

Lo spirito in panchina è anche figlio della sua esperienza al Torino: “La maglia granata è qualcosa che ti lascia tanto nel bagaglio professionale e umano. Su tutti l’amore incondizionato che sanno darti i tifosi”.

Maspero, al di là dello spirito, cerca di recepire dai big della panchina: “Montella mi piace per come fa giocare le sue squadre. Conte mi prende per l’atteggiamento e la fame di risultati che ha. Garcia e Benitez per la loro filosofia, la loro mentalità”.

Sul campo di gioco invece, Maspero ha un debole per attaccanti come Felice Evacuo: “L’Alessandria ha un grandissimo potenziale offensivo, me ne sono reso conto vedendola dal vivo tante volte quest’anno. Pillon, che è bravo, sa cosa fare in base alle sue idee. Io punterei sulla coppia Gonzalez-Evacuo con alle loro spalle Iocolano in veste di suggeritore. Bocalon? Pronto ad entrare e a far fruttare le sue doti di finalizzatore”.

L’ultimo elogio è per il lavoro di Attilio Tesser a Cremona: “Si tratta di un allenatore che conosce bene la categoria, che ha saputo reggere le critiche e ottenere risultati importanti anche quando la squadra giocava male. Basti pensare alle gare contro il Renate o la Giana. Ha saputo creare un gruppo unito che ha compiuto una grande rimonta superando l’Alessandria e poi non mollando più la presa. Vedendo il gruppo si capiva che avrebbe potuto vincere il campionato”.

Mario Bocchio

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https://www.youtube.com/watch?v=UVLn1ZgbzwA

 

 

 

 

 

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