L’Orso spenna la gallina (ai rigori) ed è Serie B!

venerdì, 18 Giugno 2021

Alessandria-Padova: lotta sul campo (foto © Mario Bocchio)

45 anni, 11 mesi, 18 giorni, 1 ora, 25 minuti. Tanto è durata l’attesa dal momento in cui si era chiusa, il 26 giugno 1975, lo spareggio di Milano con la Reggiana. La serie B è realtà, finalmente. La nemesi ha colpito il Padova che, come i Grigi del 2017 (era il 17 giugno!), ha perso la promozione per differenza reti ed è stata superata nella finale dei playoff. Onore comunque ai veneti che si sono battuti alla pari per 210 interminabili minuti.

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La partita. Formazioni con alcuni ritocchi rispetto a domenica. Nell’Alessandria rientra Mustacchio dopo la squalifica e Casarini riprende il suo posto a centrocampo. Mandorlini dispone nuovamente di Saber, Ronaldo e Chiricò ma deve fare a meno di Della Latta.

Luca Parodi, una partita da gigante che ha messo in difficoltà Chiricò (foto © Mario Bocchio)

La prima frazione è giocata a ritmi piuttosto elevati malgrado il grande caldo. Un paio di tiri da fuori hanno costretto Dini a smanacciare in angolo; quando l’Alessandria ha allentato la pressione è uscito il Padova che, però, si è reso veramente pericoloso una sola volta. Al 45’ le squadre vanno al riposo in perfetta parità. Dopo la pausa le formazioni riprendono il gioco ad un ritmo decisamente più blando.

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I Grigi tendono a mantenere il possesso ma il Padova è sempre pronto a ripartire. I portieri sono i maggiori protagonisti compiendo veri e propri miracoli togliendo dalla porta palloni destinati in fondo al sacco.

Il rigore decisivo di Matteo Rubin (foto © Mario Bocchio)

Le sostituzioni operate dagli allenatori non hanno mutato il quadro tecnico della partita. Cinque minuti di recupero dopo il 90’ e poi supplementari. Nel primo dei due tempi addizionali l’Alessandria subisce e non riesce a pungere in attacco, la tensione cresce, in campo ed anche sulle panchine con qualche battibecco tra i giocatori.

La premiazione per la Serie B appena conquistata (foto © Mario Bocchio)

La decisione finale è ai rigori: la porta scelta è quella sotto la Nord e sembra di buon auspicio. Otto rigori centrati, quasi tutti nell’angolo basso a destra del portiere poi arriva l’ultimo rigore padovano: Gasbarro cambia angolo e manda fuori. Tocca a Rubin, entrato trenta secondi prima della fine dei supplementari, il tiro decisivo. Rubin non sbaglia. Ed è l’apoteosi.

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Sergio Giovanelli

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