Il presidente Luca Di Masi crede nella salvezza

venerdì, 14 Gennaio 2022

Luca Di Masi (foto © Mario Bocchio)

Luca Di Masi, presidente dei Grigi, ha parlato alle colonne de La Stampa (ed. Alessandria). Ecco le sue parole:

«Mercato? Sgomberiamo subito il campo, forse non dovrei neanche citarlo ma di Iago Falque non se ne parla. Può interessare al Parma o al Monza, inoltre ha disputato una ventina di partite negli ultimi tre campionati. Gori? Nemmeno lui: ha detto “no” ai grigi in estate facendo una scelta precisa. Ha fatto tutta la trafila al Frosinone, è nella sua città ed evidentemente sta bene lì: ho subito detto ai miei collaboratori che non mi riproponessero il suo nome nel mercato invernale. Lo stesso dicasi per Brighenti. All’Alessandria non interessano giocatori che hanno pochissime presenze e ancor meno minuti. Per il centrocampo ci saranno movimenti: siamo vicini ad un giocatore e speriamo di chiudere all’inizio della prossima settimana. Voglio sottolineare che non ci saranno rivoluzioni, non ha senso stravolgere questa squadra. Il primo acquisto (ufficializzato) è Coccolo in prestito dalla Juventus. Arrighini? Sappiamo tutti quanto Andrea ci ha dato e può continuare a darci. Dall’altro lato capisco che essendo in scadenza valuti proposte biennali. Nel caso decidesse di accettarle gli abbiamo detto di farcelo sapere subito perché dovremmo valutare un innesto almeno di pari valore: diversamente resta con noi.

Attacco? Aspettiamo Marconi, sarà il nostro migliore acquisto: è il top player per cui abbiamo fatto dei sacrifici. Ci mancano i suoi gol ma nel girone di ritorno ci darà una grande mano. Longo vuole giocatori esperti? Non parlerei tanto di under o meno quanto di valore dei giocatori. Milanese e Pierozzi sono under, partivano dalla panchina e sono diventati dei titolari validi: il calcio è dei giovani, sicuramente servono giocatori esperti ma è inutile prendere un trentenne, fargli due anni di contratto, rendersi conto che non è da Alessandria e poi domandarsi che ci faccio? Eviterei gli errori del passato.

Modello Cittadella? Di sicuro è un esempio virtuoso di gestione ma non è un modello replicabile altrove. Parliamo di una piazza più facile rispetto a tante altre come la nostra ad esempio: inoltre hanno un direttore sportivo che per scelta non si è mai mosso ed è lì da vent’anni. Anche loro all’inizio hanno fatto un po’ l’ascensore tra B e C, poi hanno trovato l’equilibrio. Mi piacerebbe avere i conti del Cittadella.

Scouting? Stiamo lavorando parecchio da questo punto di vista. Kolaj e Pierozzi sono due giovani di nostra proprietà, su Milanese abbiamo un diritto di riscatto e questi sono tre elementi della prima squadra. Abbiamo osservatori in giro per l’Italia a caccia di ragazzi validi, certo è un settore che deve ancora crescere.

Voto? Non troppo alto ma sicuramente positivo fin qui. Al primo anno in categoria abbiamo pagato subito lo scotto con 0 punti nelle prime 5 gare: ora siamo quintultimi con 17 punti e manca ancora una partita alla fine del girone d’andata: sono fiducioso di centrare l’obiettivo salvezza a fine campionato.

Covid? Leggo di rose bersagliate, noi al momento siamo a posto, aspettiamo solo l’esito dei tamponi di controllo di Bruccini e Migliaccio (il vice di Longo, ndr). Mi dispiace per le decisioni restrittive che riguardano il calcio, penso si paghi uno scotto decisamente alto per uno sport che si fa all’aria aperta».

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