I Grigi visti dalla “Gazzetta di Reggio”. “Due gol di Gonzalez infrangono il sogno della Reggiana”

giovedì, 15 Giugno 2017

 

La Reggiana dice addio al sogno serie B, ma lo fa uscendo dal campo a testa altissima. Quella vista al Franchi è stata infatti una Reggiana che merita solo applausi. Quegli applausi che, infatti, sono arrivati copiosi da tutto il popolo granata presente allo stadio toscano, che hanno tributato il giusto saluto a tutti i giocatori a termine gara, con un unanime «grazie ragazzi», perché questo è l’affetto del popolo granata, che ha elogiato i giocatori come se avessero vinto. Quella ammirata a Firenze ieri sera è stata davvero una squadra che ha fatto strabuzzare gli occhi ai tantissimi tifosi granata presenti sugli spalti.

L’Alessandria sulla carta era una corazzata e questo lo si sapeva fin dall’inizio della stagione regolare, non solamente nei playoff e, proprio per questo motivo i “grigi” avrebbero dovuto conquistare la promozione in serie B già al termine del campionato regolare. L’undici titolare dei piemontesi e la panchina facevano venire i brividi solamente a leggerne i nomi, ma sul terreno di gioco servono altre qualità oltre al semplice nome che i giocatori portano dietro la maglietta. Quelle qualità che la Reggiana ha dimostrato in modo nettamente superiore rispetto ai propri avversari.

La formazione di mister Menichini, infatti, è scesa in campo con il piglio giusto, affrontando a viso aperto l’avversario, senza alcun timore reverenziale. Al primo affondo però è proprio l’Alessandria a colpire, andando in porta con tre passaggi e con Gonzalez che sfrutta al meglio l’errore di Trevisan che sbaglia il fuorigioco. A tu per tu con Narduzzo l’attaccante argentino non sbaglia.

La Reggiana però non si è abbattuta. È ripartita ancora più forte. Gli unici a fermare Cesarini e compagni nella prima frazione di gioco sono stati solamente il time out voluto dalla Lega Pro per il gran caldo e l’incrocio dei pali colpito da Cesarini con uno splendido tiro che non aveva lasciato scampo a Vannucchi. I granata hanno anche recriminato per un calcio di rigore non concesso a Cesarini, dopo che il “Mago” era stato atterrato da Ceijak. Il direttore di gara non ha avuto dubbi, ma il numero 7 granata, che si trovava davanti al proprio avversario e a pochi passi dalla porta difesa da Vannucchi, non avrebbe avuto particolari motivi per accasciarsi da solo a terra.

L’Alessandria una volta trovato il gol del vantaggio si è chiusa nella propria metà campo, con le tre linee molto strette e muovendosi come un blocco compatto per provare a sventare le iniziative granata, provando ad affacciarsi in avanti solamente con i contropiedi di Gonzalez e Bocalon. E il copione non è cambiato nella ripresa. La Reggiana stava meglio fisicamente rispetto ai propri avversari e questo si è visto sul terreno di gioco, con Sbaffo, Marchi e Cesarini che hanno spesso messo in difficoltà la retroguardia dell’Alessandria. Anche nella ripresa, come avvenuto nella prima frazione di gioco, l’Alessandria ha colpito al primo tentativo, ancora con Gonzalez e sempre in contropiede.

L’attaccante argentino ha saltato nettamente Spanò in velocità e, come ad inizio gara, ha trafitto Narduzzo, che ha dovuto raccogliere per due volte il pallone in fondo alla propria porta senza, di fatto, aver mai fatto una parata durante tutto il corso della partita. Sotto di due gol la verve dei granata si è un po’ affievolita, con la squadra che ha iniziato a sbagliare troppi passaggi e, si è fatta prendere dalla frenesia di provare a riaprire il match. I “grigi” però, forti dei due gol di vantaggio, si sono asserragliati nella propria area di rigore, serrando i ranghi ed evitando di scoprire il fianco agli avversari. La miglior freschezza atletica della Reggiana ha permesso alla formazione di Menichini di crederci fino in fondo, spinti dall’incredibile tifo dei propri sostenitori. Guidone, ancora lui, si è avventato come una furia su una palla vagante in area di rigore, dopo una splendida combinazione tra Maltese e Sbaffo, ha messo la rete che ha fatto esplodere i tantissimi tifosi in Curva Ferrovia e in tribuna.

In finale vanno sicuramente le due formazioni che, tra le quattro in lizza, hanno speso di più per acquistare i giocatori, ma di certo sono le due che a Firenze hanno fatto vedere il calcio peggiore.

Andrea Munari

Le fotografie sono di www.museogrigio.it

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