Giuseppe Arezzi, anche lui un acrobata del fango

giovedì, 09 Febbraio 2023

Giuseppe Arezzi (il quinto, in piedi, da sinistra) in un undici dell’Alessandria (foto archivio “Museo Grigio”)

Arezzi in Maglia Grigia

Giuseppe Arezzi (si chiamava anche Albino e Giovanni, allora si usava utilizzare più nomi), nacque nel 1917 a Pontecurone, al confine con la Lombardia. Cominciò a giocare a calcio nella Vogherese per poi, nel 1938 trasferirsi al Forlimpopoli e successivamente al Forlì.  Tra il 1940 e il 1941 va a Venezia. Allora i neroverdi erano una squadra che sapeva incutere timore a tutti, tanto che riuscirono a vincere una Coppa Italia. Al fianco di Arezzi c’erano campioni del calibro di Valentino Mazzola e Ezio Loik, che diventeranno figure mitiche del Grande Torino scomparso a Superga.

Dal 1941 fino al 1945, ruolo centrocampista, Arezzi gioca per Padova, Modena, Varese e  Pavia. Ecco che, per il vittorioso campionato misto B-C del 1945, subito dopo la guerra, l’allenatore Renato Cattaneo (poi sostituito da Mario Sperone) lo vuole nell’Alessandria. In Maglia Grigia esordisce il 14 ottobre 1945 in occasione del pareggio esterno a Novara (0-0).  

All’Alessandria diventa anche lui “l’uomo del fango”, per l’abilità nel districarsi sul terreno perennemente pantanoso del Moccagatta.  Nel 1947, trentenne, lascia l’Alessandria perché lo chiama l’Inter. Nella sua unica stagione in nerazzurro si adatta in più ruoli del centrocampo. Al termine di un torneo contraddistinto dagli avvicendamenti in panchina – prima Peppin Meazza poi Carlo Carcano quindi il gallese David John Astley –  l’Inter si classificò soltanto dodicesima. Arezzi è in campo nella tumultuosa partita di San Siro contro la Juve. Benito Lorenzi e Bruno Quaresima furono protagonisti di un alterco coi bianconeri Pietro Rava e Giampiero Boniperti, al quale Lorenzi sputò in volto: Rava sferrò quindi un pugno all’indirizzo di Veleno finendo tuttavia per mancarlo e centrare l’ex berico, il quale rimase svenuto per alcuni minuti. In nerazzurro disputa 26 incontri ufficiali con un gol fatto.

A fine stagione Arezzi tornò all’ Alessandria dove finì la sua carriera di calciatore nel 1952, contribuendo alla qualificazione alla Serie C Unica dopo il girone di qualificazione con Molfetta, Marzoli e Siena. In tutta la sua carriera, Arezzi ha vinto due campionati di Serie B, rispettivamente con Modena e Alessandria. Coi Grigi è sceso in campo per 186 volte realizzando 29 reti. In carriera vanta 61 gettoni di presenza in A e 101 in B. È morto a Pavia il 17 giugno 1990.

Mario Bocchio

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