Ciao “Mago”

venerdì, 18 Luglio 2025

Ci ha lasciati Sergio Viganò, storico massaggiatore dei Grigi e figura importantissima nell’ambito calcistico non solo nazionale.
Viganò si è spento questa mattina nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Alessandria dove era ricoverato da qualche tempo.
Milanese di Garbagnate, ma luese di adozione, classe 1941, divenne massaggiatore quasi per caso. Come lui stesso dichiarò in un’intervista pubblicata nel 2021 sul sito della Sampdoria: “Da ragazzo sognavo di fare il chirurgo ma se mia moglie non avesse trovato un annuncio per il corso da massofisioterapista sul giornale, avrei fatto l’impiegato per tutta la vita. La mia carriera è stata straordinaria ma è nata per caso“.
Cominciò ad interessarsi dei muscoli dei giocatori dell’Alessandria nella stagione 1971-72, anno in cui il presidente era Remo Sacco ed allenatore Mario David. Attraversò quasi due decenni della storia dei Grigi e rimase fino al 1986. Un anno di pausa e poi ancora nella stagione 1987-88.
La sua capacità di manipolare i muscoli era straordinaria: poteva diagnosticare con esattezza l’entità dei problemi muscolari dei giocatori e, spesso, risolvere in pochi giorni infortuni a prima vista gravissimi, riducendo i tempi di recupero. A questo proposito Ciccio Marescalco ci ha raccontato che, subìto un infortunio negli ultimi giorni prima dell’esordio di campionato, disperava di riuscire a giocare ma venne rimesso in sesto da Viganò con sole due sedute di massaggi.
Quando prese tra i suoi clienti Roberto Mancini e Gianluca Vialli – portati a Lu da Matteoli – lasciò l’Alessandria per andare a prestare la sua opera alla Sampadoria e poi, seguendo Mancini, Lazio, Inter e Manchester City.
Museo Grigio si associa al dolore del calcio italiano per la perdita di Viganò e stringe in un ideale abbraccio i suoi familiari.

Sergio Giovanelli

Sergio Viganò (primo da sinistra) sulla panchina di mister Pippo Marchioro nella stagione 1972-73

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