I Grigi battono la Pro con una prestazione di cuore

lunedì, 16 Dicembre 2019

Alessandria-Pro Vercelli 2-1: Arrighini esulta dopo il suo gol (foto www.museogrigio.it)

Ci sono partite che si vincono con la tecnica, la bravura dei singoli, gli episodi, magari con un pizzico di fortuna. L’Alessandria ha vinto il derby contro la Pro Vercelli soprattutto con il cuore, la grinta, la determinazione, la voglia di riprendersi quando lasciato in termine di punti ed occasioni perdute nel corso del girone di andata. Dopo la brutta prestazione di Crema la squadra di Scazzola è stata brava a fare “quadrato” nel capire che le difficoltà, la sfortuna, le avversità in termine di infortuni potevano essere sovvertite con una prestazione di rilievo contro gli storici avversari vercellesi.

Alessandria-Pro Vercelli, la storica sfida è sempre una battaglia (foto www.museogrigio.it)

Ne è uscito un derby “ruvido”, spesso fuori da schemi e moduli di gioco, su di un campo difficile; un match da “dentro o fuori” che ha rilanciato i Grigi rimandando la Pro all’esame Pianese nella prima di ritorno. Una dedica dei giocatori grigi all’amico e compagno Andrea Cambiaso operato in settimana, una dedica della tifoseria all’indimenticato Cisley a dieci anni dalla scomparsa.

Alessandria-Pro Vercelli 2-1, la dedica a Cambiaso (foto www.museogrigio.it)

Schema forzato e prudente per Scazzola con il 4-4-2 che si trasforma spesso in 4-3-3 con Arrighini a reggere l’attacco supportato dalle incursioni di Chiarello e Sartore sulle fasce; solito 4-1-4-1 per Gilardino, con Comi centrale d’attacco. Anche se la Pro Vercelli recrimina per la base del palo colpito dallo stesso Comi di testa al 25’ su battuta dall’angolo, va sottolineato che la prima frazione di gioco aveva messo in evidenza la solita intraprendenza dell’Alessandria brava a creare almeno quattro palle gol oltre alla rete del vantaggio.

Alessandria-Pro Vercelli 2-1, il raddoppio dei Grigi nella ripresa (foto www.museogrigio.it)

L’istinto del portiere Saro su conclusione di Arrighini al 7’, il traversone di Suljic al 15’ sul quale Chiarello e Sartore non sono arrivati d’un soffio, le conclusioni di Casarini (17’ parata) e Sartore (34’ a lato) sono la dimostrazione che il vantaggio a fine primo tempo per i Grigi era meritato.

Guarda la galleria fotografica

Un gol per i Grigi nato da un lancio smarcante di Cosenza per Arrighini che non ha dato scampo al portiere vercellese dopo 21 minuti di gioco. Nella ripresa consueta girandola delle sostituzioni (quante volte lo abbiamo detto e scritto nelle amichevoli del passato), di attualità con il regolamento attuale. Ma sono bastati solamente tre minuti ai Grigi per raddoppiare, rocambolescamente, su un traversone dalla destra di Sciacca mal interpretato dalla difesa ospite e terminato in fondo al sacco. Partita “ruvida” ma non cattiva, con lo spirito del derby (evidenziato dai continui sfottò sugli spalti) e la Pro Vercelli a recriminare per le occasioni sfumate.

Alessandria-Pro Vercelli 2-1, spazio anche al giovane Oussama M’Hamsi (foto www,museogrigio.it)

Dopo il gol dell’ 1-2 realizzato dall’ex Simone Rosso su calcio di rigore al 55’ (fallo di Cosenza su Graziano) infatti le Bianche Casacche hanno avuto le occasioni del pareggio. Al 62’ solamente una tempestiva chiusura di Sciacca aveva impedito agli attaccanti vercellesi di concludere a rete da ottima posizione, sul successivo angolo parata sul palo di Valentini. Poi tanta battaglia in campo, un contropiede fulmineo di Arrighini con tiro alto, lo stesso Arrighini a recriminare per un rigore non dato e… la festa dei Grigi.

In sala stampa

https://www.facebook.com/museo.grigio/videos/470236883902382/
Il Mister dell’Alessandria Calcio Cristiano Scazzola (immagini www.museogrigio.it)
https://www.facebook.com/museo.grigio/videos/2533988750051455/
Il giocatore dell’ Alessandria Calcio Oussama M’Hamsi (immagini www.museogrigio.it)
https://www.facebook.com/museo.grigio/videos/847595842324006/
Il giocatore dell’Alessandria Calcio Andrea Arrighini (immagini www.museogrigio.it)

Il tabellino della partita (clicca qui)

Mauro Bavastri

Condividi