“Capo Mario”e l’ultimo saluto all’amato stadio

martedì, 27 Settembre 2022

L’ultima volta di “Capo Mario” al “Moccagatta” (foto © “Museo Grigio”)

Per i Grigi, la squadra di Alessandria, erano stati una vera passione. Sulle gradinate dello stadio Moccagatta, lo stadio di casa, Mario Di Cianni ha visto centinaia di partite. Aveva gridato, applaudito e sostenuto la sua squadra del cuore. L’aveva seguita sempre anche in trasferta.

Capo Mario, l’indiscusso papà degli Ultras 1974, è morto prematuramente. Sapeva benissimo di dover cedere la mano, anche se ha lottato sino alla fine contro un nemico subdolo e tremendo.  Prima di andare via per sempre, nel giorno del suo funerale l’hanno portato a dare un ultimo saluto al suo stadio.

Il feretro, dopo la funzione religiosa nella chiesa di San Rocco, è stato accompagnato sul carro funebre allo stadio Moccagatta.

Il portone d’accesso per le auto è stato aperto: qui, ad attenderlo, c’era il popolo Grigio che han accompagnato l’ingresso della bara con un lungo e caldo applauso. Poi lo spettacolo da brividi della Curva Nord, avvolta dai fumogeni, con i cori ritmati.

Mario Di Cianni lo scorso febbraio alla presentazione del libro “Grigi in B” (foto © Alberto Gandolfo)

L’Alessandria Calcio ha voluto ricordare il supertifoso e lo Slo con un messaggio sui suoi canali social anche da parte del presidente Luca Di Masi: “Mi mancherai. Mancherai a tante persone che ti hanno voluto bene. Mi mancheranno le nostre chiacchierate in sede, con il tuo entusiasmo, la tua voglia di fare, il tuo immenso amore per i nostri Grigi. Mi mancheranno i nostri abbracci dopo una vittoria e, anche, dopo le sconfitte. Sei sempre stato un punto di riferimento, per tanti e per me in particolare. Mi sei sempre stato vicino e di questo ti sarò riconoscente tutta la vita. Ti ho voluto bene, te ne voglio e te ne vorrò sempre. Ricordo come se fosse oggi le lacrime di gioia per la B raggiunta e per la felicità di viverla sul campo, giorno dopo giorno. Quanto te la sei meritata. Lasci un grande vuoto, ma da lassù saprai guidarci verso scelte importanti e verso vittorie esaltanti, come l’ultima che ci hai regalato prima di lasciarci. Grazie Mario. Adoss grande Capo Mario. Con immenso affetto, il tuo pres”.

Solo dopo l’ultima sciarpata abbiamo percepito che tutto s’è compiuto, Capo Mario è entrato per sempre nella storia ultracentenaria dell’Orso Grigio.

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