Siamo tutti allenatori dei Grigi, embè?

domenica, 28 Agosto 2016

Il corsivo di Mario Bocchio

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Ci siamo. Finalmente. Come sarà la Lega Pro? I temi principali: l’Alessandria parte favorita, ma attenzione alle concorrenti per la promozione e alle possibili sorprese.

Si è parlato molto dei Grigi che hanno sorpreso tutti arrivando alle semifinali di TimCup contro il Milan, ma che hanno poi perso il campionato, rinviando quella promozione in serie B che da queste parti manca ormai da oltre quarant’anni. Ormai è diventata una vera e propria sindrome che affligge società e tifosi. Troppi anni di sofferenza nelle serie minori. Veramente troppi anni.

La grande voglia di riscatto che anima il presidente Luca di Masi, alla quarta stagione al timone della rifondata (in tutti sensi) società, è un motivo più che sufficiente per annoverare a pieno titolo i Grigi tra i pretendenti alla promozione.

Premessa: come chi segue la Lega Pro sa perfettamente, i pronostici sono più insidiosi e le gerarchie più facilmente sovvertibili. Però è indubbio che la formazione grigia parta con un largo vantaggio rispetto alle rivali, e che possa ricalcare il cammino del Cittadella del passato torneo o quello del Novara nella stagione precedente. Gli addii sono stati pochi – Sabato, Morero e Loviso su tutti – e a una già ottima squadra si sono aggiunti elementi validi come Fissore, Piccolo, Gozzi, Cazzola e Sestu. Ma è in avanti che l’Alessandria fa davvero paura: Iocolano e Marconi e due giocatori di categoria superiore come Bocalon e Gonzalez.

GonzalezPerugia

Quest’ultimo è un vero top player, l’attaccante che sa segnare e fare segnare. Ha rappresentato l’autentico colpo delle contrattazione estive.

“Quest’anno giochiamo a carte scoperte: quando s’ingaggiano giocatori del calibro dei nostri acquisti recenti, d’altronde, non ci si può più nascondere. Abbiamo fatto un ottimo mercato,siamo riusciti a raggiungere tutti gli obiettivi tecnici che ci eravamo prefissati. Le stagioni precedenti ci hanno insegnato molto, sotto questo aspetto” ha avuto modo di fare sapere patròn Di Masi tramite il sito ufficiale della squadra.

È vero: non ci si può più nascondere. Lo sanno bene anche Livorno e Cremonese, quelle che sulla carta della vigilia sembrano le rivali più accreditate.

La composizione del girone ci ha privato di due “corazzate” – Parma e Venezia, che si annulleranno a vicenda nel raggruppamento B – che avrebbero potuto rendere il cammino più difficile a capitan Sosa e compagni. Ma ciò non vuol dire che tutto sarà troppo facile. Anzi. Il pallone d’altronde, è rotondo.

A nostro giudizio la vera incognita in casa grigia è rappresentata dal nuovo tecnico Piero Braglia. Sbagliano coloro che pensano di sapere tutto su di lui. In fondo ne sappiamo ben poco: è vero che ha vinto in questa categoria, ma al Sud, ed è la prima volta che si confronta nel girone A.

In queste settimane  abbiamo avuto modo di vederlo all’opera, ci siamo resi conto che è uno a cui piace sgobbare per raggiungere il risultato, non facendo sconti a nessuno. Parte quindi già con il piede giusto. È uno pragmatico, che ha già detto che questi sono campionati “ignoranti”, dove non conta disquisire più di tanto sui moduli, ma solo scendere in campo riuscendo solo a fare un gol in più rispetto all’avversario di turno. Ha già detto che meno si parla e meglio sarà. Vedremo, dunque.

Di una cosa siamo certi. Da adesso in poi per i tifosi sarà facile parlare, e con i se e con i ma diventeremo tutti allenatori pronti a dire Sei Fuori, come Briatore.

Tifo San Siro

Ancora una volta nella vita ci troveremo a difendere l’avere i Grigi nel cuore. Quel sincero e genuino entusiasmo che proviamo ogni qual volta siamo convinti di poter raggiungere un risultato importante. Quel sentirsi più tifosi per un evento eccezionale che ha come protagonista positiva la nostra squadra.

Tutte le espressioni umane – anche e soprattutto i Grigi – sono fatte per unirci, per regalarci un comune senso di appartenenza. Che male c’è nel gioire per una vittoria, per un risultato conseguito, per un esempio di dedizione e determinazione dimostrato? Ci lamentiamo spesso di essere divisi, di non avere un’identità, di essere mediocri. Dove sta il problema se ci riscopriamo più felici di essere noi stessi di fronte ad un successo che dimostra che in realtà siamo bravi a fare le cose, se solo ci applichiamo? Non è tutto qua, ma è già qualcosa.

È importante se non siamo esperti di tattiche? Credo proprio di no. E chi in queste occasioni fa il guastafeste, chi dice “vi siete scoperti tutti allenatori”, forse è talmente noioso e disincantato che ha perso anche la voglia di gioire e di stupirsi perché sì, è possibile essere Grigi anche senza vergognarsene.

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