Che cosa c’entrano Marescalco, Artico e Bocalon?

martedì, 12 Aprile 2016

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C’entrano eccome! In primo luogo perchè sono stati e sono tutti e tre giocatori dell’Alessandria... Epoche diverse, generazioni di tifosi diverse, emozioni diverse per i diversi modi di interpretare il gesto atletico…
Tutti e tre grandi attaccanti, tutti e tre degni continuatori della leggenda dei Grigi
Presto una nuova e intrigante iniziativa di Museo Grigio per misurare i battiti dei cuori di tutti coloro che amano questa squadra unica al mondo.

Cicciogol Marescalco

Ad Alessandria il nome di Ciccio Marescalco fa sobbalzare chi ha il grigio dentro di sé. Correva la stagione 1984-‘85 e nella città che ha dato il là alla celebre scuola grigia, arriva questa punta ambidestra. Campionato di C2. Tempi diversi, ma il pallone aveva sempre lo stesso fascino maledetto. Arrivato per segnare: per questo è stato ingaggiato. I numeri dicevano che era adatto. D’altronde un tempo agli attaccanti non era richiesto altro: solo far gol e portare gioia per i tifosi e punti per la squadra. Adesso devono fare di tutto e nei ritagli di tempo anche buttarla dentro. Ciccio inizia a segnare e ogni volta che lo fa, cerca quei ragazzi che assiepano la Curva Nord. Si crea un feeling particolare con loro. Lui parla dal campo a suon di marcature. Ogni volta lo sguardo finisce verso di loro. Come una madre che cerca il figlio in mezzo alla folla e lo trova sempre. Si crea un’alchimia particolare tra Cicciogol e la curva dove ribolle il cuore passionale della tifoseria dell’Alessandria. Alla fine diventa un vero e duraturo amore.

 

Fabio Artico

Nel 2007 Fabio Artico viene ingaggiato dall’Alessandria, in serie D, con cui ottiene una promozione in Lega Pro Seconda Divisione e con cui, nel 2008-‘09, ha disputato i playoff promozione, diventandone nel frattempo il capitano. Ha contribuito al raggiungimento dei playoff per la serie B nel campionato di Lega Pro Prima Divisione 2010-’11, quando allenatore dei Grigi era Maurizio Sarri. Il 18 febbraio 2012, nel corso dell’anticipo serale di Lega Pro Seconda Divisione contro il Rimini nel quale si festeggiano i 100 anni dell’Alessandria, segna il primo gol nella vittoria dei Grigi, diventando quindi il primo marcatore del secondo secolo di vita di questa squadra. A fine stagione annuncia il ritiro dal calcio giocato, disputando la sua ultima partita il 6 maggio 2012 sul campo del Lecco.

 

Riccardo Bocalon

Riccardo Bocalon è l’uomo della storia. E finalmente è riuscito a giocare a San Siro, lui cresciuto nell’Inter. L’attaccante ha realizzato il goal del successo contro il Genoa e la doppietta decisiva contro lo Spezia, portando l’Alessandria alla storica partita contro il Milan. Originario di Venezia, ha rabbia, ferocia, un istinto naturale per il gol. Così Bocalon ha preso per mano l’Alessandria, portandola in semifinale di Coppa Italia. Trascinandola tra le prime quattro d’Italia a distanza di 80 anni (1936). Le coincidenze esistono. Le loro reiterazioni lasciano presupporre che Bocalon abbia un appuntamento con la storia cominciato ben prima dell’Alessandria bella nelle notti di Coppa. Riavvolgiamo il nastro, con precisione al 9 maggio 2010. Riccardo è un attaccante di belle speranze che ha da poco compiuto ventun anni. Gioca nel Portogruaro (provincia di Venezia): sogna la serie A, ma nel frattempo con una squadra di belle speranze e poche ambizioni si prende a sorpresa la serie B. Con una rete all’ottantanovesimo minuto. Lui, l’unico veneziano in campo manda all’inferno il Verona. Per i granata è la vetta più alta nella storia. Per l’attaccante ventiseienne la prima favola.

Mario Bocchio

 

 

 

 

 

 

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