Ancora contro la Salernitana: un segno del destino

mercoledì, 06 Agosto 2014

Salernitana-Alessandria, gol di Martini

“Il destino ha molta fantasia in più di noi”: così canta Biagio Antonacci in “Le cose che hai amato di più”, e mai frase è più giusta per celebrare l’accoppiamento scaturito dal sorteggio del primo turno di Tim Cup. Sarà la Salernitana, domenica 10 agosto, a tenere a battesimo l’esordio stagionale dei Grigi in Coppa Italia.
Il tabellone riserva, dunque, una sfida dagli elevati connotati emozionali per quanti vissero con trepidazione quella doppia semifinale playoff del campionato 2010-’11. La B fu veramente ad un passo per quell’Alessandria degli autentici miracoli, sfasciata a livello societario ma entrata a pieno titolo nella centenaria storia per il valore di quel collettivo.

Play off Salernitana-Alessandria

Nella bolgia dell’Arechi finì 1-1, con l’arbitro Di Paolo di Avezzano che cacciò ben due giocatori grigi: Pucino e Barbagli. Ma che emozione quando al 35’ Martini portò in vantaggio l’Orso Grigio: Alessandria, che appariva spettrale per l’attesa, come per il sortilegio di un rito magico esplose in un boato collettivo, straripante da ogni casa, bar o circolo con la tivù sintonizzata in diretta con lo stadio campano. Eroici, combattenti con il coltello tra i denti, contro tutti: tifo assordante, decisioni del direttore di gara e avversari. L’Alessandria capitolò solo una volta, al 65’, trafitta dal brasiliano Fabinho.
Al ritorno i granata allenati da mister Breda, avevano l’imperativo categorico della vittoria per centrare la finale contro il Verona, mentre ai Grigi sarebbero bastati due risultati su tre: vittoria e pareggio.

Curva Alessandria-Salernitana

“Giocatori e ultrà: orgoglio di questa città”: lo striscione appeso in una Curva Nord da brividi riassume ancora oggi lo spirito che si respirava quel giorno al Mocca, che chiamò a raccolta proprio tutti, con i più anziani che avevano gli occhi lucidi per l’emozione di rivedere la luce della serie B.
La rete ancora di Martini sembrava porre fine ai sogni di gloria della Salenitana, ma i campani seppero dare il meglio di loro una volta subìto lo svantaggio. Complice anche una flessione della squadra mandrogna soprattutto sulle fasce, alla quale sorprendentemente mister Sarri (ma per quello che ha saputo fare per tutto il campionato non possiamo sicuramente metterlo sulla graticola) non seppe porre rimedio.Fallo fuori area
Fabinho in corsa venne sgambettato in maniera netta da Cammaroto al limite dell’area di rigore. L’arbitro Marco Viti di Campobasso, tra le proteste generali, indicò il dischetto. Rigore inesistente perchè il fallo era nettamente avvenuto fuori area.
Il penalty fu trasformato con freddezza da Carrus e, poco dopo, lo stesso regista, grazie ad una mirabile conclusione sugli sviluppi di una punizione calciata a due, mandò in visibilio i tanti tifosi salernitani assiepati sugli spalti del nostro stadio. Completò l’opera lo stesso Fabinho con un preciso tocco ad insaccarsi sotto le gambe di Servili.

Rigore Carrus

Inoltre: al 27’ giusta l’espulsione di Romeo, che in contrasto con Fabinho gli rifilò una manata in viso. Al 35’ ci provò Scappini a cadere in area ospite in contrasto con Altobello, ma l’arbitro non abboccò. Al 50’ apparve un tantino severo il rosso per un sgambetto di frustrazione di Croce su Aurelio.

SAL - alessandria - salernitana Nella foto ragusa Foto Tanopress

Dunque, ancora Alessandria-Salernitana (i granata, detentori della Coppa Italia di Lega Pro, hanno chiesto, infatti, l’inversione di campo rispetto a quanto emerso dal sorteggio per le note vicende relative al rifacimento del manto erboso dell’Arechi) non sarà solo un remake della semifinale dei playoff per la B, ma anche la sfida tra due gloriose società che dopo tante peripezie societarie (la Salernitana nel luglio del 2011 è stata rifondata dopo il dissesto economico-finanziario), grazie a due patròn quali Luca Di Masi e Claudio Lotito (lo stesso della Lazio) stanno mettendo in pratica seri progetti.
Domenica sera per la Salernitana sarà anche l’occasione per ritrovare Matteo Guazzo da avversario. “Il Principe”, ceduto all’Entella nel mercato di gennaio della passata stagione tra mille polemiche, dopo aver centrato la promozione in B coi liguri, è infatti passato ai Grigi, avvicinandosi a casa (è nativo di Acqui Terme). Chissà cosà proverà l’ex fromboliere granata a fronteggiare dall’altra parte della barricata tanti ex compagni di squadra e chissà quale accoglienza riceverà dai tifosi del Cavalluccio che seguiranno l’incontro del Moccagatta.
Rievocazione di una sfida epica e incontro con un vecchio idolo della Curva Sud, ora non più tale: ci sono tutti gli ingredienti per assistere ad una gara dai contenuti interessanti, nonostante si tratterà soltanto di calcio d’agosto.

Mario Bocchio

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