Balotelli, dal Lumezzane al Milan… e tanto altro

giovedì, 24 Settembre 2015

Lumezzane Balotelli e Matri

 

La sfida di domenica tra Lumezzane e Alessandria ci offre anche la possibilità di parlare di un protagonista (nel bene e nel male) del calcio italiano e mondiale: Balotelli.

SuperMario, prima di entrare nel calcio che conta dalla porta dell’Inter, ha infatti vestito la maglia rossoblu del club bresciano. Siamo andati a riprendere i tratti principali di un’interessante storia scritta da Gian Paolo Laffranchi su “La Gazzetta dello Sport”.

Mario Balotelli ritornato al Milan, Mario il bad boy, Balotelli con le stimmate del campione già da piccolo. Ecco alcuni aneddoti sul Mario giovane, che scorazzava sui campi del bresciano e scalpitava alle spalle di Matri (nella foto a destra).Matri

Il predestinato qualcosa ha vinto, una doppietta in una semifinale europea l’ha pure segnata, ma deve ancora arrivare in cima, deve ancora mantenere tutte le promesse. Di sicuro, che fosse un talento, era chiaro fin dall’inizio. Balotelli aveva le stimmate da SuperMario fin da bambino. Fin dai primi passi compiuti in terra bresciana. È lui il più grande rimpianto di Roberto Clerici, scopritore di talenti da competizione (dalla sua scuderia giovanile, la Voluntas, sono usciti Pirlo, Baronio, Corini e Bonera, giusto per dirne qualcuno). Clerici aveva notato quel ragazzino così potente in un provino e ovviamente l’aveva scelto. Ma i genitori lo convinsero a lasciar perdere: “Mi dissero che era ingestibile, che ne combinava di tutti i colori, e che dal suo arrivo non sarei più riuscito a governare la squadra – ha raccontato Clerici -. Diedi loro retta. Non me ne sono mai pentito abbastanza”.Padenghe: Finale Esordienti, Lumezzane Pavoniana La tripletta – Così Balotelli passò dalla Pavoniana al Mompiano e di lì al Lumezzane: cinque anni in Valgobbia, prima di approdare all’Inter e ai piani alti della serie A. A Milano adesso è tornato sulla sponda rossonera. Ci sono episodi che svelano cosa fosse, già da bambino, SuperMario. Nel giugno del 2002, a nemmeno 12 anni, disputò a Padenghe la finale del Trofeo “Bresciaoggi”, il torneo giovanile più importante della provincia di Brescia: la vinse da solo, tripletta e 3-2 per il Lumezzane contro i suoi ex compagni della Pavoniana. Un trionfo. Quattro anni dopo, a 16 anni, era aggregato alla prima squadra del Lume allenata da Walter Salvioni, in lotta per evitare la retrocessione in C2 (ma alla fine non ci riuscì).

Padenghe: Finale Esordienti, Lumezzane Pavoniana

Bad babyLa prima punta titolare era Matri, ma nelle partitelle prima dei playout si restava a bocca aperta davanti alle prodezze di un ragazzino che segnava a raffica prendendosi gioco in scioltezza di difensori adulti. “Quello lì è fortissimo, ha numeri che non ha nessuno – diceva allora Salvioni al giornalista che lo vedeva all’opera per la prima volta – Farà strada”. Ci aveva azzeccato, ma non aveva previsto che sarebbe cresciuto in modo sbagliato: è sempre stato troppo vivace, forse non è stato aiutato, mi auguro che qualcuno lo aiuti a non buttar via le sue enormi qualità”. Dopo Inter e Manchester City, ora tocca al Milan tentare di valorizzare per davvero questo patrimonio del calcio italiano. Da prendere con le pinze.

Mario Bocchio

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