Grigi, c’è ancora tanto da fare

mercoledì, 11 Agosto 2021

Atalanta-Alessandria 7-1, lotta tra Parodi e Ilicic (foto © Mario Bocchio)

L’Atalanta ha riabbracciato i suoi tifosi nel proprio stadio dopo 543 giorni. L’amichevole contro l’Alessandria nel suo piccolo è entrata nella storia atalantina e bergamasca, per il ritorno del pubblico, quello vero, al Gewiss Stadium, con capienza al 50% e messa in vendita di 10mila biglietti. La normalità, seppur dimezzata, che a Bergamo mancava dal lontano sabato 15 febbraio del 2020, dalla gara casalinga vinta contro la Roma. Quella fu l’ultima volta con il pubblico a riempire il catino nerazzurro. L’ultima volta invece dei Grigi a Bergamo, in campionato, era stata in C1 il 6 dicembre 1981, quando vennero sconfitti per 2-0 con reti di Mutti e Magnocavallo.

Demiral in marcatura su Marconi (foto © Mario Bocchio)

Oggi possiamo dire che, nonostante l’Alessandria sia ormai una squadra di Serie B a tutti gli effetti, il divario tecnico e fisico con l’Atalanta di Gasperini è stato evidente. Devastante. Confermato dal punteggio, 7-1, con un “perla” di Ilicic. La squadra di Mister Moreno Longo ha avuto un assaggio vero di quello che l’attenderà nell’imminente campionato di B, dove la salvezza è il vero obiettivo.  Come più volte ribadito dallo stesso tecnico, i giocatori dovranno avere il concetto di lottare per mantenere la categoria ogni volta che scenderanno in campo. Ciò non vuol dire che non ci possano essere strada facendo spazi anche per correzioni di tiro. Questi sono i giorni in cui, al di là dell’impegno in Coppa Italia ( era importante non uscire al primo turno a Padova, e l’obiettivo è stato centrato) si opera sul mercato per completare la rosa, procedendo anche alle cessioni. L’Alessandria necessita di un altro centrocampista e di due attaccanti.

Il fiato di “Ciccio” Cosenza su Zapata, che è rimasto a bocca asciutta (foto © Mario Bocchio)

Proprio la sfida di Bergamo – affrontata senza Prestia, Bruccini e Di Gennaro e con Marconi e Mantovani che hanno dovuto abbandonare – ha confermato le nostre sensazioni: servono giocatori che ci facciano entrare al meglio in una categoria completamente diversa dalla C, a partire dalla mentalità.

Mario Bocchio

Condividi