Alessandria, cos’è successo?

lunedì, 21 Dicembre 2020

Mister Angelo Gregucci (foto © Mario Bocchio)

Se lo saranno chiesto Mister Gregucci e i suoi giocatori, se lo sono chiesto i dirigenti, gli appassionati grigi incollati ai teleschermi privati dell’emozione del Mocca. Ce lo chiediamo noi, chiamati a condividere, seppur con l’obbligo dell’imparzialità, gioie e dolori della nostra squadra del cuore. Cosa è successo a questa Alessandria a corrente alterna che, dopo aver dimostrato un divario notevole nei confronti della generosa e combattiva Pro Sesto nel primo tempo, ha contrapposto una ripresa priva di personalità, di convinzione nei propri mezzi come se regnasse sovrana la confusione mentale?

Eusepi e Arrighini cercano di scardinare la difesa della Pro Sesto (foto © Mario Bocchio)

Questa analisi, nell’ottica di una squadra “normale” senza la primaria ambizione della promozione, non avrebbe nessun senso se non la spiegazione che sono normali black-out del mondo del calcio. Un incidente di percorso, una scivolata, più evidenti se si pensa che l’Alessandria, partita con pronostici e proclami vincenti della vigilia, costretta a rimontare un inizio di stagione cui gli errori e la sfortuna hanno contribuito, chiamata a vincere senza attenuanti contro la Pro Sesto (e ci stava meritatamente riuscendo) sia riuscita a dilapidare quanto di buono fatto nei secondi quarantacinque minuti di gioco.

Giuseppe Prestia cinturato (foto © Mario Bocchio)

Non si è perso, certo, ma non si è neppure vinta una partita alla portata che avrebbe permesso di rimare in scia alle prime della classifica. Una metamorfosi preoccupante perché arrivata nella ripresa di una partita abbordabilissima: nel primo tempo la qualità grigia aveva avuto la meglio sulla volontà e freschezza dell’undici lombardo. Poi il classico harakiri che ha mandato su tutte le furie il presidente Di Masi, sceso dalla tribuna all’antistadio per alcuni minuti per sbollire decisioni arbitrali e comportamenti dei suoi giocatori che hanno completamente trasformato quella che doveva e poteva essere una partita da gestire senza problemi. Il calcio di rigore ingenuamente regalato, l’espulsione per doppio giallo (magari esagerata per un’ammonizione che forse non ci stava) e la frittata è fatta. A quel punto, sul pareggio, potevano vincere sia Alessandria che Pro Sesto. E’ finita così, con un gol per parte, tante recriminazioni in casa grigia, una gestione della gara discutibile, gli episodi e la consapevolezza di ritrovare subito la strada giusta, visto che la trasferta di Crema impone quei tre punti che potrebbero permettere alla squadra grigia di trascorrere un Natale più sereno alla ricerca della compattezza che aveva caratterizzato queste ultime settimane di campionato.

Mauro Bavastri

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