Calciomercato, Chiarello veste la maglia grigia

venerdì, 11 Gennaio 2019

Foto Ufficio stampa Alessandria Calcio

L’ Alessandria ha chiuso per l’arrivo a titolo definitivo dalla Giana Erminio di Riccardo Chiarello, centrocampista classe 1993: per lui contratto di due anni e mezzo.
Originario di Arzignano, scuola Chievo, prima del club lombardo, aveva indossato le maglie di Valdagno, Arzignano e Real Vicenza.
In questa stagione è sceso in campo 17 volte, realizzando due gol. Ben nove le reti centri nel campionato nel 2017-’18, sempre con la Giana.

Chiarello ha messo a segno due reti al Moccagatta contro l’Alessandria: una nella rocambolesca vittoria della Giana per 4-2 nel campionato 2016-’17, e l’altra nella scorsa stagione quando la gara finì 2-2.

Dal burraco all’asta del fantacalcio in pullman. Chiarello si racconta: “Quanto mi massacrano per come vivo i pre-partita!”

Chiarello con la maglia della Giana Erminio al Moccagatta
nell’ormai famosa “tremenda serata”

Riccardo Chiarello, nel maggio del 2017, aveva concesso un’intervista esclusiva a Matteo Migliore di Agentianonimi.com. Ve la riproponiamo per cercare di conoscere questo centrocampista appena arrivato ad Alessandria.

Contro i Grigi a Gorgonzola

“Avendo giocato in passato con Bruno sapevo che mi apprezzava ed immaginavo che avrebbe potuto fare il mio nome ma fra il dire ed il fare”. L’esperienza insieme al Real Vicenza in Lega Pro, poi la mancata iscrizione al campionato successivo. La Serie D ed una grande annata per Riccardo che non si nasconde: “Che emozione la chiamata della Giana! Alla presentazione finalmente ho conosciuto mister Cesare Albè, una persona fantastica che mette l’uomo prima del calciatore. Si vede che ha a cuore questo ambiente”. Il segreto Giana Erminio il gruppo con la sua consapevolezza ed umiltà; la vittoria proprio contro l’Alessandria nel girone di ritorno come ricordo indelebile.

“Con il mister ho un rapporto di fiducia e stima reciproca, sono veramente felice qui”. Sorrisi. Emozioni che rimangono indelebili. “Che effetto fa allenarsi con giocatori come Viotti Bruno e Pinardi? Dire bello è riduttivo… cerco spesso i loro consigli! Quello che però mi è rimasto più impresso è quello di Sasà che mi dice sempre di essere più cattivo”. Rabbia negli occhi e voglia di incidere. Detto, fatto. Minuto undici del secondo tempo del primo turno play-off. Bruno lotta come un leone e prolunga la palla per Gullit. Okyere la difende ed apparecchia per Chiarello. Una palla che sembra chiamare il 4 della Giana.. controllo e gol con il piede debole.

Lo scorso luglio, quando la Giana ha eliminato i Grigi al primo turno della Coppa Italia

“Mezzo gol è stato merito del controllo, poi si sa, quando colpisci con il piede debole sei ancora più concentrato e focalizzato sull’obiettivo”… già, l’obiettivo. Quella metà in tribuna. Corsa perdifiato verso il fisioterapista Mauro che custodiva la maglia con dedica preparata da Riccardo. “Emozioni? Tante, ma non mi chiedere di riviverle.. per un attimo ho visto tutto nero”. Black-out fino al momento in cui Chiarello riaccende la luce alzando la maglia con dedica: “era la festa della mamma e quel gol è tutto suo che si è fatta 200 chilometri per venirmi a vedere”. Trasferte. Viaggi lunghi che aiutano a fare gruppo. “Ricordo con piacere la trasferta a Siena: infernale. Cinque ore e mezza passate a fare l’asta del fantacalcio”. Chi ha vinto? Chiedo incuriosito. “Montesano con la squadra più scarsa”, mi confessa ridendo. Un clima unico, quasi surreale.

Durante una trasferta della Giana Erminio

Voglia di scherzare. Storia di riti e scaramanzie, come quando Riccardo porta a casa la borsa il giorno prima di una partita…“tu non hai idea, in spogliatoio mi massacrano per questa cosa”, mi dice con il sorriso sulle labbra di chi ha incontrato un grande gruppo. “Tutti lasciano la borsa in spogliatoio ma io no; sono sempre stato abituato così anzi, dal pomeriggio del giorno prima inizio a fare sempre le stesse cose; ogni weekend come fosse un ciclo: faccio la borsa, lavo le scarpe e mi metto a guardare la partita di Serie A”. Poco importa se non giocano Roma o Napoli con Nainggolan e Zielinski che interpretano un ruolo simile al suo da cui trarre esempio. Magari gioca la Juventus, la squadra per cui simpatizza Riccardo, che però confessa scherzosamente “nell’eterna lotta Messi-Ronaldo, beh, io sto con il secondo. Speriamo che in finale di Champions sbagli la giornata perchè altrimenti…”. Spensieratezza. Un gruppo compatto, racconta, tranne quando si tratta di giocare a carte. Nonnismo infernale. “Il tavolo del burraco è inavvicinabile”, confessa scherzosamente. Da una parte Pinardi, Bruno, Sanchez ed Augello; dall’altra invece Pinto, Perna, Sosio e Marotta a scopone. Viotti nel mezzo, pronto a subentrare. E tu? Chiedo incuriosito. “Nemmeno in panchina, dicono che sono scarso. Un compagno Viotti, che mi dà sempre moltissimi consigli; da come fare gol ai movimenti che solitamente fanno loro fra i pali…” Coppia fissa anche in camera nelle notti prima della partita. Amicizia. Un gruppo con grandi valori già ampiamente dimostrati nel corso di questa stagione. Playoff meritati e primo turno passato anche se sul rigore di Pinardi calciato sul palo… “solitamente se dagli undici metri non segni, la squadra avversaria ha una reazione d’orgoglio. Noi però siamo stati attenti ed abbiamo guadagnato il passaggio del turno pur soffrendo”. Adesso il Pordenone sul cammino della Giana Erminio verso il sogno, ancora impronunciabile. Storia di borse portate a casa il giorno prima e di anticipi di Serie A guardati in tv dal divano di casa sperando che ci sia l’amata Juventus. Scaramanzie che si ripetono con la stessa frequenza di un battito cardiaco. Cuore biancoazzurro, contro il Pordenone non per fare la comparsa; con umiltà e senza presunzione. Per dirla in una parola, alla Giana Erminio!

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