Con Speciale Mondiali il calcio segna la nostra storia. Cinque trasmissioni di Rvs e Museo Grigio

giovedì, 14 Giugno 2018

 

Arriva puntuale ogni quattro anni questa strana sospensione del tempo, il Campionato mondiale di calcio, a ritmare le nostre esistenze. Anche quelle di chi detesta e dribbla il football.

Radio Voce Spazio e Museo Grigio propongono Speciale Mondiali, cinque trasmissioni in versione radiofonica e web tv, ogni venerdì a partire da domani 15 luglio e sino al 13 luglio, dalle ore 20 alle 21,30 (fm 93,8 e in diretta su www.radiovocespazio.it).

Héctor Castro “El Manco”, Uruguay 1930.

 

A condurre le serate Mario Bocchio con la consulenza di Sergio Giovanelli e la presenza anche di Silvio Bolloli; in regia Mauro Bavastri, mentre il supporto tecnico della struttura di Rvs è coordinato da Federico Pieri. Ogni volta in studio e in collegamento giornalisti e scrittori di fama internazionale, ex campioni italiani e stranieri e personaggi legati alla storia dei Paesi che in tutti questi anni sono stati protagonisti dei Mondiali. Durante le trasmissioni spazio anche all’enogastronomia con la degustazione di vini e di piatti scelti: insomma, un vero e proprio salotto.

Mario Pizziolo, Luis Monti and Luigi Bertolini, il celebre “Testa fasciata”.

 

“Un salotto dove la forza dei Mondiali in fondo è proprio questa – spiega Bocchiol’essere il segnalibro non ufficiale delle nostre vite. A distanza di anni infatti il puro evento sportivo scolora, anche se alcune partite entrano di diritto nella leggenda dello sport. Rimangono invece ancorate nella memoria le emozioni, il come eravamo in quel mese in cui il pallone rotolava senza sosta”.

Italia-Germania 4-3 a Mexico ’70 è anche la storia di Gianni Rivera.

 

Memoria individuale e collettiva, identità tribale, fenomeno economico e televisivo, elegante ed energico balletto. Il calcio è diventato tutto questo, è materia prima che in novanta minuti può essere sgrezzata e portare al capolavoro, oppure rivelarsi una mediocre recita da avanspettacolo. Ultimi esempi: i goal da antologia di Cristiano Ronaldo e Gareth Bale, attaccanti del Real Madrid, nella Champions League appena conclusasi. O le papere del portiere del Liverpool, Loris Karius, che ha fatto affondare la sua squadra, il Liverpool, nella finale contro gli spagnoli. Una cosa è certa: ogni partita, al fischio di inizio, sembra annunciare che il futuro è bello, mentre sugli spalti migliaia di persone, e davanti alle tv milioni di spettatori, aspettano che il futuro tanto sognato finalmente accada, e ci renda meno fragili e soli.

1982 l’urlo di Tardelli: un’esultanza passata alla storia.

 

“È questa insaziabile voglia di domani, di vita e di felicità, prima ancora della sete di guadagno, il carburante che ha permesso al fenomeno del calcio di affermarsi negli anni. Nel corso di poco meno di un secolo, da Uruguay 1930 a Mosca 2018, la Coppa del mondo è diventata fenomeno identitario, sociale ed economico” sottolineano Emanuele Bellingeri, presidente di Museo Grigio, e don Ivo Piccinini, editore di Rvs.

Diego Armando Maradona, il Rivoluzionario.

Tanto da ben meritare l’attenzione della storiografia – quindi anche di Speciale Mondiali – senza più le alzate di spalle per una pratica culturale poco nobile, o per un oggetto di studio considerato troppo popolare.

Johann Cruyff, l’Olanda e il calcio totale.

Rvs e Museo Grigio diventano gli autori di una sorta di storia del calcio lanciandosi nel racconto, molto ben documentato, dell’epopea dei Mondiali. Tra ricchezza di dati, contesti storici ben restituiti, riferimenti di cronaca e di costume, il pallone rimbalza sempre più in alto e i Mondiali, da semplice evento sportivo, rivelano tutto il loro peso specifico che ha esercitato e esercita nella storia delle società.

 

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