Chiamatelo Puchi o Speedy o anche Postino e in cambio avrete da Pablo Gonzalez un bel sorriso

mercoledì, 30 Novembre 2016

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Facciamo una breve panoramica sulla situazione della classifica dei marcatori nei tre gironi di Lega Pro. Il capocannoniere assoluto è Pablo Andrés Gonzalez, attaccante dell’Alessandria, che è uno dei segreti della marcia trionfale dei Grigi, con la bellezza di 13 gol all’attivo, fondamentali per le dodici vittorie e i tre pareggi finora raccolti dalla sua squadra.

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Lontani tutti gli altri attaccanti del girone A, cominciando da Forte della Lucchese che è secondo ma con “soli” 9 gol segnati. Nel girone B invece bastano proprio 9 reti per essere capocannoniere: questo è il numero di realizazzioni finora messe a segno da Leonardo Mancuso della Sambenedettese, che è seguito a quota 8 da Arma del Pordenone. Infine nel girone C c’è il Lecce in primo piano, grazie innanzitutto a Salvatore Caturano che è il capocannoniere a quota 9 gol, inseguito a quota 8 dal compagno di squadra Torromino oltre che da Negro del Matera.

Le reti in maglia grigia

gonzalez-1I gol di Gonzalez sono stati quasi tutti decisivi: alla prima giornata con la Pro Piacenza, alle seconda sbloccando il punteggio con il Livorno, alla terza su rigore a Lucca, alla quinta segnando l’1-0 a Piacenza, alla decima con la rete del 2-1 ad Olbia, a Roma con il “missile” del pareggio contro la Racing, poi ancora il gol che ha cancellato lo 0-0 a Gorgonzola, la doppietta con la Carrarese e il capolavoro di Prato.

Chiamatelo Puchi o Speedy o anche Postino e in cambio avrete da Pablo Gonzalez un bel sorriso. Lui, trentunenne argentino di Tandil, terra di campioni perché li sono nati Camoranesi e i tennisti Del Potro e Roldan, ama la sua città natale, dove ora un posto di rilievo ci sarà anche per lui. Perché fino a ieri il Gonzalez conosciuto a Tandil era il fratello maggiore Mariano, ex Inter, Palermo, Porto ora nell’ Huracán, ma tutte le stagioni a Novara (in Coppa Italia a San Siro rifilò al Milan una rete che fece tremare i rossoneri) e quello che di favoloso sta facendo ad Alessandria, lo hanno incluso nel ristretto club dei grandi.

“Certo, quando nel 2005 ero nella primavera del Racing Avellaneda dove guadagnavo poco, per sbarcare il lunario alla mattina facevo il postino girando per la città – afferma Gonzalez –. Mi ha scoperto Diego Simeone e gli devo molto, come tanto devo ad Aldo Sensibile e al figlio Pasquale che mi hanno portato via dal Grupo Universitario di Tandil in quarta serie, al quale ero tornato dopo la brutta esperienza nel Locarno, per rilanciarmi nel Novara”.

con-gonzalezDurante la nostra intervista.

 

Ci confessa: “La stranezza è che nella mia carriera ho fatto gol anche col piede destro che non è il mio piede preferito. Ma a Novara ho fatto anche vedere che potevo partire in squadra fin dall’inizio, perché in C1 ho fatto panchina e giocavo più in Coppa Italia e tutti dicevano che ero bravo quando subentravo. Io sapevo solo che dovevo lavorare e con una rosa di qualità come era quella del Novara, entrare in corso d’opera non è mai stato un problema. E tra noi punte non c’erano gelosie, perché con Bertani stavo a meraviglia, ma anche col pazzerellone Ventola, Rubino, Strizzalo, Motta e Gigliotti ero in perfetta sintonia”.

Curioso anche il suo modo di esultare dopo i gol, mani allargate, sorriso e ondeggio del corpo: “È un balletto che ho copiato dal cantante argentino Indio Solari che piace tanto a Veronica, mia moglie”.

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Gonzalez aveva anche rilasciato una famosa a “La Gazzetta dello Sport”, oggetto della discussione (anche) il suo connazionale, Gonzalo Higuain: “Quando abbiamo perso il Mondiale l’ho… insultato! Da tifoso, ovvio… Ma è fortissimo e a differenza di Messi l’ha dimostrato in più squadre”.

E il futuro?: “Novara, dove ho deciso di rimanere a vivere è una città che mi piace, magari resto qui per sempre. Ma prima voglio aiutare l’Alessandria a ritornare grande”.

Mario Bocchio

con la collaborazione di Sergio Giovanelli. Le fotografie di Gonzalez in partita sono state messe a dispisizione dall’Alessandria Calcio.

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