Alla scoperta del pianeta degli Ultras carrarini

giovedì, 17 Novembre 2016

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La storia degli ultras a Carrara ha un importante passato. La Curva Nord è intitolata a Lauro Perini, capo storico della tifoseria azzurra, fondatore nel 1979 del gruppo Commando Ultrà Indian Trips (C.U.I.T. ’79). Ogni estate, per commemorare la sua scomparsa avvenuta nel 2001, i tifosi carraresi organizzano il “Memorial Lauro Perini“, a cui vi partecipano anche le tifoserie gemellate (Reggiana e SPAL).

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I gruppi presenti nella “Curva Nord Lauro Perini” erano il C.U.I.T ’79, i Barbudos ’96, il Centro Storico ’94, Fiumaretta Clan 1990, le Teste di Marmo ’00. Ad oggi i gruppi storici sono stati tutti sciolti e in Curva Nord sono nati nuovi gruppi come i Cani Sciolti e la Nuova Guardia e dall’ estate del 2012 un nuovo gruppo formato da nuovi e vecchi ultra’ gli “Anonimi Carrara Ultras”. Da ricordare sono anche altri tifosi della gradinata che hanno dato origine al gruppo Gradinata Baffo.

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Il tifo a Carrara storicamente è sempre stato schierato politicamente su posizioni di sinistra e continua ad esserlo ancora oggi.

Gli ultras della Carrarese continuano a rimanere compatti sull’idea del No alla tessera, disertando dunque le trasferte e lasciando i settori ospiti agli esponenti dei club organizzati carrarini.

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Il momento societario difficile trova riscontro anche sugli spalti purtroppo: gli aficionados carrarini continuano a seguire con il solito amore la propria squadra ma i numeri (casalinghi, essendo come già detto non tesserati) sono diminuiti drasticamente. Dopo la scorsa stagione, dove la Carrarese si trovò a lottare fino in fondo per un posto ai playoff, nessuno si aspettava un’estate complicata come è stata invece la scorsa: Buffon, portiere juventino che aveva acquistato la maggioranza delle quote societarie della squadra della sua città natale si è defilato, lasciando nell’incertezza il calcio carrarino, salvato solo all’asta fallimentare da una cordata di imprenditori marmiferi. La squadra in questo primo spicchio di stagione sta arrancando e tutti questi fattori portano ad un triste ma quasi inevitabile (visto il calcio odierno) allontanamento dai gradoni.

Gemellaggi e rivalità

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La curva nord “Lauro Perini” ha un gemellaggio forte e tradizionale con gli ultras della Reggiana. Inoltre mantiene amicizie con gli ultras del Genoa e con gli austriaci dello Sturm Graz.

La rivalità più forte e sentita dalla tifoseria azzurra è quella contro lo Spezia; per i carrarini quello con i confinanti spezzini è il derby per eccellenza, l’appuntamento più atteso di tutta la stagione, tanto da creare in ogni incontro problemi di ordine pubblico.

Altra accesissima rivalità è quella contro la Massese; con i cugini d’oltre foce, con i quali condividono la provincia, gli Azzurri giocano il derby delle Apuane, che dal 2010 viene disputato in una partita amichevole di precampionato, partecipando le squadre in categorie diverse.

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Vi sono inoltre attriti con le tifoserie di Lucchese, Parma, Padova, Modena, Cesena, Varese, Livorno, Empoli, Montevarchi, Bologna, Triestina, Como, Brescia, Viareggio, Siena e Piacenza.

 

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Alessandria e Carrarese

Quella tra Alessandria e Carrarese è una storia particolare, una storia che sarebbe potuta essere un bel racconto di amicizia. Invece, per colpa dei carrarini questa amicizia durò giusto il tempo di un girone.

Nella stagione 1980-’81, il primo anno delle nuove leve degli Ultras Grigi, i carrarini si presentarono per la partita d’andata al Moccagatta in circa 300. Era una gara molto importante perché c’era in palio il primato, ma i sostenitori ospiti arrivarono ad Alessandria senza velleità di creare disordini e addirittura prima dell’incontro chiesero ed ottennero l’amicizia degli Ultras Grigi. La partita finì 0-0 e lo spettacolo di tifo fu bellissimo. Agli ospiti non venne torto un capello, perché si sa che nel mondo ultras la parola data va rispettata. Sempre.

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Al ritorno, i tifiosi grigi seguirono la squadra in più di mille (di cui almeno 500 giunsero nella città toscana in treno). La polizia fece radunare tutti i sostenitori davanti alla stazione e il clima era disteso, in quanto si aveva la convinzione che sarebbe stato un giorno memorabile: si poteva conquistare la promozione in C1 in casa di una tifoseria amica. Ma qualcosa fece capire sin da subito che l’amicizia coi toscani era già giunta al capolinea. Il primo motivo di attrito furoni i teschi sulle magliette che molti Ultras Grigi indossavano, giudicati dai padroni di casa di stampo fascista (ma come si sa, la Gradinata Nord è sempre stata apolitica e sicuramente non fascista!), poi durante la partita i carrarini esposero uno striscione offensivo verso il tecnico dei Grigi Ballacci, toscano come loro, creando qualche mugugno tra gli alessandrini. La partita finì in parità, aprendo di fatto le porte della C1 ai Grigi e costringendo la Carrarese ad un altro anno in C2, ma dentro lo stadio non vi furono più episodi degni di nota.

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A fine partita il lungo serpentone di gente al seguito dell’Alessandria cominciò a dirigersi verso la stazione, finchè non giunse ad un sottopasso di una massicciata ferroviaria, dall’alto del quale gli ultrà della Carrarese cominciarono a far piovere di tutto.

Fu la più grande sassaiola subita nella storia del gruppo e fece feriti soprattutto tra le persone di Alessandria che ultras non erano. Rispondere ad una sassaiola dal basso all’alto è praticamente impossibile, quindi quel giorno gli Ultras Grigi passarono per le forche caudine, tra gente dolorante, qualche poliziotto che randellava a casaccio e gli ultras toscani che non si capiva da ce parte arrivassero. A riprova dell’infamia dei padroni di casa va sottolineato il fatto che per tutto il percorso non vi fu nemmeno un corpo a corpo. Giunti in stazione però gli alessandrini furono assediati da tantissimi carrarini (quel giorno allo stadio c’erano 13000 spettatori, quindi si può immaginare che, vista l’epoca, almeno 4-5000 persone si trovassero a quel punto in stazione per dare il ben servito ai tifosi ospiti…) che nella confusione generale riuscirono ad entrare in stazione e rubarono alcune bandiere e uno striscione lungo quattro metri con la scritta Ultras.

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Quel giorno non solo cessò l’amicizia coi carrarini, ma addirittura iniziò l’odio verso tutte le tifoserie toscane (ad eccezione di Viareggio, coi quali resiste tutt’ora un bellissimo gemellaggio).

Alessandria e Carrarese è tratta dal libro “Ultras Grigi 1974-1998…la nostra storia” di Alessandro Barillaro.

Davide Ravan

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