Maurizio Sarri è l’allenatore dell’Empoli, una squadra che sa sempre stupire. “Mi occupavo per il Montepaschi di transazioni fra grandi istituti: 15 anni fa. Ho lavorato a Londra, in Germania, Svizzera e Lussemburgo. Poi ho scelto come unico mestiere quello che avrei fatto gratis. Ho giocato, alleno da una vita, non sono qui per caso – racconta Sarri– . Mi chiamano ancora l’ex impiegato. Come se fosse una colpa aver fatto altro”.
Prima di passare tra i professionisti compie un miracolo sulla panchina del Sansovino, portandolo in tre anni dall’Eccellenza alla C2, con la vittoria della Coppa Italia di serie D. L’avventura tra i professionisti (Sangiovannese e Pescara) iniziò nel migliore dei modi, poi affrontò un periodo difficile: venne esonerato diverse volte (Arezzo, Verona e Perugia) e non riconfermato dopo essere subentrato in corsa (Grosseto). Nel 2007 ebbe una breve esperienza ad Avellino. Il rapporto con gli irpini durò pochi mesi, visto che Sarri si dimise a fine agosto senza cominciare il campionato di serie B, ritenendo di non poter lavorare in una situazione priva di programmazione e organizzazione. L’allenatore si riscattò alla guida dell’Alessandria in Prima divisione, ma non riuscì a vincere i play-off di qualificazione per la B, nonostante la squadra si fosse praticamente autogestita, viste le condizioni economiche disastrate del presidente Veltroni, lo stesso che lo aveva chiamato dopo aver lavorato con lui al Sansovino. Dopo … Leggi >