Che il direttore di gara, il signor Fabio Pirrotta di Barcellona Pozzo di Gotto avesse avuto problemi nel gestire la partita lo si era capito fin dalle prime battute quando permettendo un gioco rude, maschio ma anche talvolta “sopra le righe” e dunque ai limiti del regolamento, spesso i giocatori di entrambe le squadre erano arrivati a contatti anche pericolosi, concedendo oltremisura falli che hanno così messo in difficoltà la squadra sulla carta più tecnica: l’Alessandria.
Un solo punto per i Grigi “che brucia” anche se guardando il bicchiere mezzo pieno bisogna essere fiduciosi in quanto un match come quello contro il Como si poteva anche perdere vista la supremazia lariana nell’arco del secondo tempo, in particolar modo nel primo quarto d’ora ed in relazione che l’Alessandria era rimasta in dieci uomini per l’ingenua quanto nervosa espulsione di Arrighini reo di aver comminato una gomitata a centrocampo ad un avversario.
Un pareggio frutto di una rete spettacolare di Celia con un gran tiro dalla sinistra che ha fulminato l’estremo avversario nel sette dalla parte opposta al quarto d’ora del primo tempo ed il gol del pari lombardo allo stesso minuto della ripresa per merito di Iovine con una conclusione di rara potenza che non ha dato scampo a Valentini.
Il confronto tra Grigi e biancoazzurri dal sapore antico e dai fasti gloriosi, è stato duro, di grande combattività, giocato a ritmi elevati a scapito della qualità delle giocate; più nervosa l’Alessandria che cercava di tornare al successo davanti al pubblico amico nella “Giornata Grigia” e che ha faticato non poco contro un Como solido, veloce e che ha giustamente approfittato dello stile adottato nella direzione di gara dal fischietto siciliano.
Inizio di partita “spigoloso”, fase di studio che non è priva di manovre d’attacco senza conclusioni degne di nota fino al vantaggio grigio al 15′ con Celia che, ben servito da Chiarello francobollato in area, va alla conclusione spettacolare dalla distanza. Un tiro forte e preciso imprendibile per Facchin nell’angolino alto dalla parte opposta, proprio sotto la curva occupata dalla tifoseria comasca.
Conoscendo le potenzialità degli uomini in grigio era lecito aspettarsi un match in discesa ed invece così non è stato. Ad un primo tempo caratterizzato da quattro ammonizioni, una mischia in area grigia ed un’apprezzabile giravolta di Chiarello con conclusione debole parata da Facchin, ha fatto seguito una ripresa di chiara marca lariana. Il primo quarto d’ora è stato un monologo della formazione diretta dalla panchina da mister Chiarini (secondo dello squalificato Banchini) culminato con il pareggio di Iovine dopo che Gabrielloni e Miracoli avevano sfiorato il gol.
Nervi tesi in casa Alessandria che rivede “gli spettri” di sette giorni prima con il Pontedera: ne fa le spese Arrighini reo di aver comminato una gomitata a centrocampo ad un avversario.
Cartellino rosso e grigi in dieci uomini per oltre mezzora (31 minuti per la precisione recupero compreso). Il risultato però non cambia tra la classica girandola delle sostituzioni, Scazzola che rinforza centrocampo e difesa passando dal 3-5-2 al 4-4-1 e Como più spavaldo in avanti anche se l’occasione più ghiotta è per Cosenza al 26′ che arriva in ritardo d’un soffio sul traversone di Casarini dalla destra su calcio di punizione.
Alla consapevolezza che l’Alessandria abbia un organico degno della categoria e dunque tra le favorite del campionato fa comunque da contrappeso la certezza che ogni incontro sarà impegnativo e da affrontare con la massima concentrazione: Pontedera e Como ne sono la prova.
In sala stampa
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Mauro Bavastri