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Per il campionato di Prima Categoria 1914-15 l’ossatura della squadra rimane pressoché invariata salvo l’inserimento come giocatore di George Smith che era giunto ad Alessandria l’anno precedente in qualità di allenatore e pertanto, per imposizione federale legata alla sua posizione presumibilmente professionistica, giudicato non tesserabile come giocatore. La sua permanenza ad Alessandria, al di là delle pur buone prestazioni fornite sul campo da gioco, finirà per dare una svolta importante alla storia del sodalizio Grigio. Con lui ha infatti inizio una scuola che rimarrà citata ad esempio su tutti i campi di calcio italiani. Il facile e fondamentalmente inutile girone eliminatorio termina con il Genoa in testa davanti all’Alessandria che si guadagna brillantemente, assieme all’Andrea Doria, il diritto a partecipare ai gironi di semifinale, dove viene inserita nel secondo raggruppamento. Dopo ardenti battaglie riesce a spuntarla il Milan di Bozzi, Morandi e Scarioni; suscita polemiche la partita di Milano, vinta dai rossoneri grazie ad un calcio di rigore quanto meno generoso ed un gol viziato da un palese fuorigioco. Al termine di un torneo prolungato anche a causa dei troppi rinvii per il maltempo la promozione è ancora possibile battendo il Milan in casa. Ma la partita finisce 0-0 facendo sfumare la possibilità di accedere al girone finale. Una data importante per la storia dell'Alessandria è il 6 dicembre 1914: nella partita contro l'Andrea Doria vi è l’esordio di Adolfo Baloncieri, un giovinetto smilzo di appena 18 anni che diverrà uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi nobilitando la maglia azzurra della Nazionale per ben 47 volte di cui 28 come capitano e guidando i granata torinesi al primo scudetto della loro storia.