Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1929/1930
Serie A
13-10-1929 - Giornata: 2 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Pro Patria et Libertate USB 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Balossino Natale, Costa Felice, Gallino Luigi, Lauro Armando, Avalle Edoardo, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Banchero (II) Ettore, Alessio Pietro, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
PRO PATRIA ET LIBERTATE USB: Montrasio; Agosteo, Fizzotti; Borsani, Bocchi (II) Orlando, Giani; Rossi (I) Italo, Colombo (II) Carlo, Bonivento, Reguzzoni, Vigna. All.: Bekey Imre János

Arbitro: Mastellari Raffaele (Bologna)
Note
Curiosi i tabellini di «Gazzetta del Popolo» e della «Gazzetta dello Sport», secondo cui vennero schierati dalla Pro Patria «Paolini» in luogo di Paolo Agosteo e «Carletti» in luogo di Carlo Reguzzoni. Inizio gara ore 15:00.

Commento
L’incontro è terminato senza vinti né vincitori e in verità l’andamento del giuoco non ha mai segnato una netta prevalenza di una squadra sull’altra. Complessivamente, le azioni tecniche sono state assai rare e si è tentato prevalentemente di superare l’estremo baluardo difensivo con puntate isolate, ardimentose, ma non sorrette in alcun modo da una direttiva precisa, da un tema preordinato che potesse concludere con efficacia. Tolti alcuni tiri di notevole precisione, sventati in parte dal caso, altri dalla bravura dei rispettivi portieri, il restante della lotta è stata una affannosa ricerca del pallone, una serie di dure schermaglie personali, con il giuoco aspro e farraginoso. Troppo nervosismo ed indecisione è regnato ovunque e specialmente nelle linee attaccanti le quali, davanti alla porta avversaria, finivano per creare confusione facilitando il compito agli estremi difensori nel loro ultimo intervento. Il brillante esordio di domenica scorsa, che vide i grigi balzare, con autorità e perizia, al comando delle azioni ed imporre le loro direttive alla robusta inquadratura della Roma, è stato ieri oscurato dalla scialba prova fornita. I grigi hanno incappato in una giornata nera, malgrado le concordi, favorevoli previsioni della vigilia, mentre la Pro Patria, squadra meno tecnica ed equilibrata nelle sue linee, ha disputato un incontro coraggioso, si è buttata nel folto della lotta con animo fermo e deciso a tutto osare, portando vantaggiosamente in porto un risultato nullo che, pei bustesi, è indubbiamente un titolo non disprezzabile. L’arbitro Mastellari del Bologna fischia l’inizio e la palla è ai grigi. Al 4’ Avalle, con un tiro di punizione da undici metri, sfiora il palo superiore; pochi minuti dopo, Banchero II, rientrato in squadra dopo una lunga assenza, manda a lato un forte pallone. La Pro Patria si scuote e Rossi e Bonivento sono gli artefici di alcune azioni serrate che impegnano il portiere Balossino, costringendolo in corner al 19’. Vivace reazione degli alessandrini che sfiorano più volte la porta avversaria con tiri impetuosi di Chierico, Cattaneo e Alessio. Al 37’ Balossino si vede minacciato da una cannonata respinta dal palo e da un altro tiro di Bonivento, bloccato in tempo. I grigi ritornano alla carica ma, sia per irrisione della sorte sia per l’eccessiva precipitazione nello scoccare il tiro, non ottengono l’esito sperato. La ripresa vede subito sferrarsi una robusta offensiva da parte ancora di Rossi e Bonivento; poi i grigi assumono un atteggiamento più aggressivo e dominano a lungo gli avversari sottoponendoli ad un massacrante lavoro di difesa. La prevalenza degli alessandrini è ora in pieno sviluppo. Gli ultimi minuti del combattuto incontro vedono un capovolgimento di situazione. I grigi, stanchi e delusi per l’inutile battagliare, battono ora in difesa. Un calcio di punizione richiama precipitosamente Balossino all’opera; un altro tiro di Bonivento è deviato a mala pena in corner; un’ultima raffica offensiva dell’indiavolato Rossi mette di nuovo in pericolo l’incolumità della rete alessandrina; ma sono tentativi infruttuosi e l’arbitro chiude le ostilità con niente di fatto. («La Stampa», 14 ottobre 1929) Dopo la brillante vittoria dei grigi sulla Roma, gli sportivi locali attendevano qualche cosa di meglio della mediocre partita d’oggi contro i baldi atleti bustesi i quali hanno confermato l’eccellente inizio di campionato dimostrandosi ottimamente inquadrati ed in possesso di un repertorio di giuoco degno di una squadra di classe. L’assenza di Marchina tra gli alessandrini ha costretto Carcano ad un rimaneggiamento dell’attacco, includendo Banchero II al centro e spostando Alessio ad interno destro. Il tentativo è mancato in pieno e l’attacco si è arenato in un giuoco privo d’impostazione, rendendo più faticoso il lavoro dei mediani i quali, impegnati a fondo, non apparvero all’altezza della loro fama; solo Lauro tenne il suo posto con continuità e sicurezza. I giocatori grigi, che si erano trovati a loro agio sul terreno pesante, difettarono oggi nel controllo della palla, permettendo agli avversari di difendersi senza fatica. Il giuoco inizia agli ordini dell’arbitro Mastellari del Bologna, che diresse l’incontro con buona volontà assegnando però, a nostro avviso, errate punizioni che sollevarono, specie nel primo tempo, le proteste del pubblico. Azioni veloci che convergono decisamente verso le aree di rigore; un calcio di punizione per parte non hanno effetto. Una discesa in linea degli ospiti è fermata al 10’ con una tempestiva entrata di Gallino. Tiri sfuocati di Banchero II, Vigna e Carletti impegnano i portieri. Paurosi vuoti tra le file dei grigi e un tiro di Colombo che sfiora il palo. Una buona sgroppata di Avalle riporta la palla a stazionare nell’area di Montrasio, ma i forwards mancano d’intesa e Paolini libera. Un tiro di Rossi è deviato in corner da Balossino. Emerge Bocchi. Tiri potenti di Ferrari intercettati dalla difesa e risposta dei biancocerchiati con tiro di Carletti respinto dal palo. La ripresa è iniziata con allure dai grigi. Al 6’ gli ospiti sono costretti per due volte in corner e si liberano. Tiri di Chierico, Banchero II, Alessio e Cattaneo non hanno effetto. Due calci di punizione in favore dei grigi sono sventati dalla granitica difesa bustese. A pochi passi dalla rete, Cattaneo rovescia a fil di palo. Delusione. Ancora quattro corners contro gli ospiti e rabbioso martellare sotto la rete di Montrasio, inutilmente. Gli ultimi minuti sono per la Pro Patria. Bonivento sfiora con due tiri esatti la vittoria. Pubblico numeroso e corretto che applaude cavallerescamente gli ospiti. («La Gazzetta dello Sport», 14 ottobre 1929) La squadra grigia, ieri sul suo campo, ha perso un punto preziosissimo che purtroppo peserà assai quando sarà l’ora di tirare le somme per la classifica. I tigrotti della Pro Patria hanno giuocato male, ma i grigi furono ad essi lievemente superiori. È certo che le due squadre si produssero al disotto del loro reale valore, deludendo l’attesa della grande folla che era accorsa fiduciosa di assistere a una grande partita. La Pro Patria lamentava l’assenza dell’ottimo Kregar, mentre l’Alessandria, a sostituire Marchina, vittima di un grave infortunio sul lavoro, chiamava Banchero II. Le due linee d’attacco, forse a causa del rimaneggiamento subito, difettarono di coesione e di mordente, determinando anche lo sfiancamento delle linee mediane, che dovettero sostenere un duro lavoro. L’estrema difesa bustese manovrò più sicura di quella grigia e ad essa va il merito di aver mantenuto vergine la propria rete. L’arbitro Mastellari di Bologna chiuse gli occhi sul giuoco duro, favorendo senza volerlo i bustesi, più prestanti e più decisi. La cronaca della partita registra qualche spunto dei grigi, il giuoco sodo dei tigrotti e innumerevoli calci di punizione. («Gazzetta del Popolo», 14 ottobre 1929) La battagliera squadra di Busto ha meritato giustamente l'esito pari. Omogenea in tutte le linee, essa si è difesa validamente dagli attacchi alessandrini ed ha anche minacciato seriamente la rete avversarla distinguendosi per il suo giuoco veloce e deciso. L'Alessandria per contro ha giocato una brutta partita. Solida nella linea mediana e nella difesa, è mancata sopra tutto nell'attacco che, privo di Marchina, si è dimostrato inconcludente e farraginoso. Nel primo tempo le azioni si sono equivalse, mentre nella ripresa il dominio alessandrino si è fatto notevole; ma alcune facili occasioni sono state sciupate per troppa precipitazione. Ben cinque calci d'angolo sono stati eseguiti in questo tempo contro la Pro Patria. Verso la fine però i bustesi ebbero un magnifico risveglio e portarono minacciosi attacchi alla porta alessandrina sfiorando di poco la vittoria. Dalla squadra bustese emersero il centro sostegno Bocchi. Rossi e Bonivento; dell'Alessandria i due mediani e il terzino Costa. Arbitro Mastellari di Bologna. (Corriere della Sera, edizione del pomeriggio 14 ottobre 1929) A otto giorni di distanza dalla superba prova contro la Roma, la squadra grigia ha fornito una prova meno che mediocre, svolgendo un gioco di gran lunga inferiore al suo reale valore. Domenica, contro la Pro Patria, i grigi erano irriconoscibili. Non più l’agile gioco di otto giorni prima, non più quei tiri fulminei che mandavano in visibilio la folla, non più le azioni iniziate da metà campo e portate a termine con decisione sorprendente, ma un giuoco scialbo, slegato, impreciso, senza convinzione, senza animo, un giuoco nemmeno sufficiente per reggere il confronto cogli avversari. Non rompiamoci il capo a cercare le cause di questo mezzo disastro che ha rivoluzionato l’ambiente locale calcistico. Il pubblico alessandrino, dopo la prima partita, si attendeva di vedere la squadra grigia ancora più combattiva di otto giorni prima, sperava di rivedere i grigi vittoriosi ma non ha provato che una amara delusione. Contro la Pro Patria, i grigi non hanno saputo far di meglio che strappare un match pari (diciamo strappare perché i biancocerchiati, pur essendo stati dominati per due terzi dell’incontro, hanno dimostrato di essere più meritevoli della vittoria) che torna a tutto loro danno, non solo per il fatto di aver perduto un prezioso punto di classifica, ma anche perché non sono stati in grado, durante la partita, di combinare e concludere una sola bella azione. Noi vogliamo pensare che l’attacco si sia trovato domenica in una giornata nerissima. Questo non avrebbe nulla di eccezionale in quanto tutte le squadre, anche le più agguerrite, vanno soggette a tali capovolgimenti. Pare del resto spiegato a sufficienza quando si pensa che anche Cattaneo e Ferrari, sul cui rendimento si fondano tutte le speranze nelle vittorie dei grigi, hanno per tutti i novanta minuti della partita girato a vuoto. Questi elementi possono in parte attenuare la cattiva prova di domenica e lasciar adito a sperare in un prossimo ritorno in efficienza del quintetto attaccante. Resta però, agli atti, il risultato pari, che ha non poco menomata la reputazione che lo squadrone grigio si era di colpo riconquistata colla vittoria sui romani. Il pubblico si era domenica disanimato, si è quasi avvilito di fronte all’insufficiente rendimento dell’attacco e si è scagliato, qualche volta anche a torto, contro i diversi giuocatori. Il pubblico va però… preso com’è. Oggi porta in trionfo un giuocatore, domani lo calunnia per poi magari il giorno dopo riportarlo in trionfo. Sono questi gli effetti dell’entusiasmo al quale, più o meno, sono soggetti gli sportivi. Non bisogna però valutare troppo tragicamente la partita di domenica. Anche l’anno scorso i grigi avevano a stento pareggiato col Casale e quattro giorni dopo pareggiavano a Roma e dopo altri tre giorni battevano il Milan. Le partite di foot-ball sono anche un po’ in balia della sorte. Non si deve veder tutto buio anche quando le cose non sono chiare. L’Alessandria non è una squadra che possa vantare il diritto di aspirare al titolo di campione ma ha però tutti i numeri per poter lottare strenuamente per la conquista di una piazza d’onore. Lo ha dimostrato nella partita contro la Roma. Non lo ha confermato domenica perché ad essa è mancato in pieno l’attacco ma non mancherà di confermarlo più presto di quanto possa prevederlo il più ottimista dei supporters. Domenica, l’assenza di Marchina e l’improvvisato innesto di Banchero, ancora a corto di allenamento, a fianco del giovane Alessio, certo non ancora maturo alle dure battaglie, hanno generato un largo vuoto nel centro dell’attacco, vuoto che si è fatto sentire anche sui compagni di linea che si trovavano così totalmente isolati. Banchero, ancora senza allenamento, non ha potuto svolgere il suo gioco e Alessio, troppo leggero, non è stato in grado di lottare contro i forti atleti avversari. Completamente isolati sono rimasti quindi Cattaneo e Ferrari, ai quali non rimaneva che la possibilità di un gioco individuale non certo sufficiente a reggere una partita dura come quella di domenica. E fu così che l’attacco apparve squinternato, senza un tema di giuoco, senza nessuna concezione di ciò che avrebbe dovuto fare. Per fortuna, la difesa è stata all’altezza della situazione e si è ottimamente difesa di fronte ai pericolosi attacchi avversari. («Il Piccolo», 19 ottobre 1929) RISULTATI: Bologna-Triestina 2-2 Genova 1893-Lazio 2-0 Livorno-Juventus 1-5 Milan-Modena 1-0 Napoli-Brescia 1-1 Pro Vercelli-Ambrosiana 1-0 Roma-Cremonese 9-0 Torino-Padova 3-1 CLASSIFICA: Juventus, Milan, Torino 4; Alessandria, Genova 1893, Pro Patria, Pro Vercelli 3; Ambrosiana, Lazio, Modena, Roma 2; Bologna, Brescia, Napoli, Triestina 1; Cremonese, Livorno, Padova 0. Il punto sul campionato Dopo la seconda giornata del campionato, solo tre squadre riescono a mantenere il punteggio pieno: sono Milan, Juvenus e Torino. Tutte le altre quindici hanno già avuto qualche momento d'arresto o qualche disavventura. Ieri toccava al Modena e all'Ambrosiana, attraverso due partite non molto fortunate, di farsi battere a Milano e a Vercelli. L'Alessandria si faceva imporre poi la partita pari in casa propria dalla Pro Patria e il Bologna, tutt'altro che in ripresa dopo l'insuccesso di Roma, non sapeva fare meglio al Littoriale, contro la Triestina, che chiudere con un incontro nullo. Questo risultato di Bologna è quello che sorprende certamente di più. Ma anche quello di Livorno, per il punteggio che l'ha caratterizzato, non era previsto. il cinque a uno a vantaggio della Juventus, che domenica scorsa a Turino, vinceva stentatamente il Napoli, sta a dimostrare la pronta ripresa del forte undici torinese. Gli ex-campioni italiani del Torino invece, malgrado le due vittorie, non sembrano ancora in completa efficienza. Il Roma, dopo la prima delusione, subita ad Alessandria, si è rifatto ieri a spese della Cremonese, conquistando un record non facilmente eguagliabile. il Genova ha fermato la Lazio, confermando la sua ottima inquadratura. L'incontro nullo di Napoli è lusinghiero per entrambe le squadre. Su nove incontri tre si sono risolti alla pari ed uno solo col successo della squadra ospitata: quello di Livorno a favore della Juventus. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio)