Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1928/1929
Div. Nazionale
09-12-1928 - Giornata: 9 - Trieste - Montebello
Girone A


Triestina US - Alessandria US 2 - 1 (1 - 0)
RETI: 32. Castellani B. [Tr] , 77. Ostromann (II) R. [Tr] 90. Autelli M.[A]

Alessandria US Morando Clemente, Lauro Armando, Costa Felice, Avalle Edoardo, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Marchina Libero, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Autelli Mario All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
TRIESTINA: Gazzari (I) Otmar; Gazzari (II) Lorenzo, Righetti; Rigotti (II) Carlo, Vollono, Capitanio; Pasinati, Castellani, Ostromann (II) Rodolfo, Scher (I) Bruno, Budini. All: Soutschek Rudolf.

Arbitro: Malagodi Walter (Ferrara)
Note
Giornata di vento e pioggia, terreno viscido. «Fonosport» attribuisce la rete dell’Alessandria a Cattaneo.

Commento
Trieste sportiva è in tripudio. Lo squadrone alessandrino è stato nettamente battuto dalla giovane, magnifica compagine triestina che ha quest’oggi superato sé stessa. Dopo la serie di mediocri esibizioni fuori campo che ne avevano paralizzato la marcia, la Triestina ha trovato oggi, contro il quadrato undici piemontese, il brio, il cuore e lo stile dei tempi migliori. La squadra di Carcano, scesa forse a Trieste con la sicurezza di riportare a casa un facile alloro, ha invece faticato ad ottenere il risultato odierno, che la vede sconfitta di stretta misura. Sotto il martellare dell’offensiva rossoalabardata, gli ospiti hanno difeso a denti stretti la loro rete durante due buoni terzi del match, salvandosi con calma da insidiosi attacchi e riuscendo a sventare la minaccia sempre crescente dell’irresistibile quintetto attaccante triestino, che non ha dato tregua ai difensori in maglia grigia. Morando è stato spesso l’eroe di questa difesa, alla quale hanno contribuito quasi tutti i compagni, ma particolarmente Costa e Gandini. La prima fila alessandrina è stata letteralmente immobilizzata; solo poche volte ha potuto passare al contrattacco, ed allora ha saputo sempre rendersi assai minacciosa. Un’azione allo scadere del 90’ di gioco, che non sembrava riuscire pericolosa, ha fruttato agli ospiti il goal dell’onore con un tiro da lontano di Autelli. L’undici concittadino è stato il vero dominatore dell’incontro. Sbrigliato, armonico, velocissimo ad onta delle pessime condizioni del terreno, il quintetto attaccante ha approfittato della sua superiorità di scatto e di foga per bilanciare quel tanto di vantaggio che gli ospiti avevano in tema di tecnica e di precisione di gioco. La seconda linea ha ben coadiuvato l’attacco con un incessante lavoro di rifornimento. Ricchi di fiato, calmi negli arretramenti, risoluti nelle entrate, i tre mediani triestini strozzarono tutti i tentativi degli avversari rendendo difficilissimo, per non dire impossibile, ai cannonieri alessandrini di smarcarsi per tirare in goal. L’estrema difesa, imperniata su Righetti che di domenica in domenica migliora il suo giuoco e la sua forma, è stata pure superba, spezzando senza indecisioni e tentennamenti tutte le azioni dell’attacco dei grigi. Essa ebbe, a tratti, un lavoro non indifferente nell’arginare le folate degli avversari, ma i terzini e il meraviglioso portiere Gazzari I, che salvò da par suo tiri pericolosissimi e potenti, difesero la loro porta da leoni non lasciandosi mai impressionare dal gioco a volte trascendentale degli avanti piemontesi. Inizio veloce, impetuoso, sul terreno viscido, flagellato dalla pioggia che disturberà i contendenti per quasi tutti i novanta minuti di gioco. I concittadini sono all’attacco e già al 1’ un paletto respinge un pericoloso pallone di Castellani. Poco dopo, Ostromann alza la palla sopra la traversa. Uno shoot di Budini è brillantemente bloccato da Morando. Altre disperate situazioni si creano sotto la porta alessandrina, ma nessun concreto risultato premia gli sforzi dei rossoalabardati durante questo periodo di predominio. Al 22’, dopo un tiro di Banchero parato in plongeon da Gazzari, è nuovamente Castellani che impegna Morando: il portiere alessandrino lascia sfuggire il pallone; l’arbitro, lontano, non può seguire l’azione e non concede il goal, ma fischia un free kick contro gli ospiti. Al 25’ i grigi sono in corner: niente di fatto. Poco dopo, un nuovo tiro potente del taurino Castellani è parato da Morando, che si disimpegna magnificamente. Ma ecco che, al 32’, un allungo di Rigotti a Castellani provoca finalmente il primo punto per i concittadini: terzini e portieri alessandrini si lanciano sulla palla, ma l’inside rossoalabardato riesce ad agguantare il pallone un attimo prima di loro e insaccarlo nella rete incustodita. Il prima tempo si chiude con un corner contro la Triestina. Anche la ripresa si inizia a favore dei concittadini. Al primo minuto, Morando respinge un tiro di Budini; al secondo, i grigi sono in corner. La pressione unionista persiste per una buona mezz’ora. I torelli intessono azioni su azioni, ma la difesa alessandrina respinge inesorabilmente tutti gli attacchi. Il secondo goal matura. Ostromann, al 32’, fugge solo e tutta la prima linea è con lui; i due terzini avversari cercano strappare il pallone, ma l’attaccante triestino, con un dribbling perfetto, li supera e si trova a viso a viso con Morando: una cannonata e la palla finisce imparabilmente a rete. Nell’ultimo quarto d’ora, si assiste a un vivace, se pur tardivo, risveglio degli ospiti che marcano una leggera superiorità sui concittadini evidentemente sfiancati. Soltanto al 45’, però, essi riusciranno a segnare il goal dell’onore con un tiro di Autelli che sorprende il portiere triestino. Subito dopo, la fine dell’appassionante contesa alla quale ha assistito un pubblico imponente. Arbitro, non sempre perfetto, Malagodi di Ferrara. («La Gazzetta dello Sport», 10 dicembre 1928) I cavallereschi e generosi alessandrini sono stati i primi a riconoscere quanto giusta e meritata sia stata la vittoria unionista. I nostri ragazzi hanno nettamente dominato per almeno tre quarti della partita. Verso la fine, hanno ripiegato in difesa, ma è stata una difesa organica e ragionata, non un’affannosa ricerca di vivere sul vantaggio. L’andamento della partita ha sorpassato le più rosee previsioni: tutti gli undici atleti vanno accomunati in un sincero applauso, non uno si è risparmiato, non uno ha avuto attimi di smarrimento o di indecisione. Più che i virtuosismi di qualche singolo atletica, ha entusiasmato il magnifico giuoco di intesa tra linea e linea, tra uomo e uomo. Malgrado il terreno pesantissimo, il giuoco si è basato principalmente su passaggi perfetti e su smarcamenti fulminei. Tale tattica era certamente la migliore da opporre ad una compagine possente e massiccia come l’Alessandria. A parte alcune rudezze poco simpatiche, gli ospiti hanno piaciuto. Forse, la mancanza di Chierico non ha poco diminuti l’efficienza dell’attacco; Autelli, ben guardato da Capitanio, è riuscito a portare al centro ben pochi palloni. Pericolosissimo invece è stato Cattaneo, che ha messo infinite volte a repentaglio la rete di Gazzari I, riuscendo, verso il finale, a marcare l’unico punto per i grigi. Il trio centrale ha saputo convincere i più scettici. Dei tre mediani, il migliore è stato Gandini, che ha saputo ben arginare le discese unioniste ed ottimamente sorreggere i propri avanti. Ottimo il trio difensivo: possente Lauro e tempista eccezionale Costa. Morando ha fatto una brillante partita e nessuno dei due goal gli è imputabile: ha un senso perfetto della posizione ed una presa ferrea. Dei concittadini ci sarebbe molto bene da dire. Gazzari I si è finalmente abituato a subire le cariche al portiere permesse in Italia; non ha ancora molta facilità nello sbarazzarsi del pallone, ma supplisce ottimamente lanciandolo magari con le mani. È stato impegnatissimo ed ha saputo cavarsela da gran signore. Buono Gazzari II e superiore ad ogni elogio Righetti; il bruno terzino non ha fallato un rimando ed ha salvato situazioni disperate: l’astuto Banchero non è riuscito mai a spuntarla con lui. Il trio mediano ha dovuto svolgere un lavoro massacrante ma non è venuto mai meno. Forse Rigotti non ha fatto una gran partita, ma bisogna pensare che era opposto ad un uomo della classe di Cattaneo. Vollono ha giocato dal principio alla fine con un’andatura infernale. Capitanio ha incominciato un po’ incerto, ma poi si è splendidamente ripreso. I cinque attaccanti hanno finalmente compreso cosa vuol dire giuoco d’assieme; hanno bandito gli inutili individualismi per passare ad un giuoco di passaggi che, senza dubbio, rende molto di più. Ostromann è stato il «tenore», ma neppur Castellani e Scher hanno giocato in sordina; il primo, forse, non è ancora nella sua forma migliore, ma il goal da lui segnato denota una gran classe; il secondo ha lavorato come un negro in un estenuante lavoro di collegamento. Volenterose e veloci le ali. Non stiamo a discutere l’arbitraggio di Malagodi ma, a dir la verità, non ha troppo soddisfatto, lasciando nel pubblico la poco simpatica impressione di un certo favoritismo per gli alessandrini. Già all’inizio i concittadini scattano all’offensiva: Budini conclude una travolgente discesa con un traversone che, per poco, non va a riposare nella rete di Morando. La pressione unionista si protrae per qualche decina di minuti, poi la minaccia si inverte, Gazzari è chiamato a bloccare due tiri potentissimi e due o tre azioni di Banchero vengono stroncate dal piede di Righetti. Verso la metà del tempo, Malagodi si esibisce nella prima gaffe: Morando blocca un tiro potentissimo rotolando, sembra, oltre la linea fatale, col pallone tra le braccia. L’arbitro fischia, ma poi, pentito, invece di concedere il goal alza il pallone a due metri dalla rete. Un corner per parte e poi l’azione che frutterà il primo punto: Rigotti passa a Ostromann che allunga verso la rete dei grigi; Castellani e Costa si lanciano sul pallone mentre Morando tenta la sortita, ma il primo a raggiungere l’obiettivo è l’unionista, che insacca nella rete incustodita; siamo al 31’. Una pioggerella noiosissima incomincia per non cessare che a partita finita. Le azioni dei concittadini continuano minacciosissime, ma parecchi offside alquanto discutibili le stroncano nel momento conclusivo. La prevalenza rossoalabardata continua sino alla fine del tempo, intramezzata da rare discese alessandrine. La ripresa registra un maggior equilibrio di azioni: gli ospiti cercano in tutti i modi il pareggio, ma la difesa unionista non molla. In un periodo di prevalenza alessandrina, il pallone arriva ad Ostromann: il «moro», spostato sulla sinistra, dribbla tre avversari e, inutilmente tallonato, arriva sino a pochi passi da Morando e segna. Il successo sprona i rossoalabardati, che si liberano della pressione avversaria e prorompono minacciosi. Un’azione pericolosissima di Scher frutta un corner che sorte senza effetto. Ma ormai il finale si avvicina ed i grigi di Carcano hanno due goal al passivo. Vecchia guardia piemontese che non si arrende, tentano disperatamente la via del goal. I concittadini sono quasi asserragliati nella propria area, ma resistono a denti stretti; Righetti rimanda potentemente, ma i suoi tiri sono nuovamente intercettati dai mediani avversari, che mantengono costantemente il gioco in area triestina. Al 40’ gli ospiti raggiungono finalmente il successo con un traversone potentissimo di Cattaneo. La folla ora teme il pareggio, e si sente da parecchie parti gridare «tempo». Il fischio finale è accolto con un senso di liberazione ed un caldo applauso accomuna vincitori e vinti. («Fonosport-Le Venezie sportive», 10 dicembre 1928) Già nella prima fase di gioco, l’undici alessandrino diede l’impressione di non essere quella compagine così organica e tecnicamente attrezzata come era nelle aspettative del pubblico. Le condizioni del terreno non consentivano speditezza nell’avvicinamento all’estrema avversaria se l’azione era basata su passaggi stretti e radenti come praticavano gli ospiti. L’undici triestino svolse un gioco più realizzatore, valendosi soprattutto degli allunghi in profondità, con manovre di aggiramento appoggiate alle ali, saggiamente alternate con veloci ondate di pressione frontale, mettendo a dura prova la forte difesa avversaria. Senza tener conto dei palloni «morti», Morando operò complessivamente ventidue parate contro dieci effettuate da Gazzari I. La vittoria dei rossoalabardati è dunque meritatissima, perché è la logica conseguenza di una miglior concezione del gioco, in armonia con le peculiari condizioni del campo, ed è in pari tempo il frutto del mirabile slancio combattivo di tutti indistintamente i componenti la squadra triestina. Si può affermare che il fattore campo, tranne il naturale stimolo morale di giocare dinanzi ai propri fedeli supporters, non fece sentire per nulla il suo peso a vantaggio della squadra triestina, ed anzi, se vi fu qualche accenno al gioco rude, esso partì dagli ospiti e ne sofferse le conseguenze Gazzari I. Date le caratteristiche della partita, il settore dell’estrema difesa fu il più duramente provato nell’undici alessandrino. Il trio difensivo dei grigi disputò una bellissima partita, infatti Morando in porta ed i due terzini Lauro e Costa seppero difendere in modo onorevolissimo la propria rete. Nella linea mediana, piacque soprattutto Gandini, che però fu inferiore a Vollono nel palleggio di testa; buono pure Bertolini, mentre Avalle, azzoppato verso la fine del primo tempo, rese pochissimo nella ripresa. Il quintetto d’attacco dell’Alessandria errò nella tattica ma, anche quando poté impostare le sue azioni migliori, sembrò mancasse di mordente e di prontezza nel tiro conclusivo. Diresse discretamente l’incontro l’arbitro Malagodi, che diede il via alle squadre alle 14:48. I grigi, che hanno la palla, aprono il gioco con una sterile azione offensiva poggia a sinistra. Invece, i rossoalabardati, su ratée di Avalle, sviluppano una vivace azione del settore sinistro che si conclude con un bolide di Budini: il pallone batte sullo spigolo di destra, rimbalzando in campo. I triestini insistono all’offensiva e impegnano ripetutamente Morando. È solo al 15’ che Gazzari I è chiamato al lavoro, bloccando facilmente a terra un tiro radente. Per alcuni minuti, il comando del gioco passa sì ai grigi, che approfittano di una momentanea défaillance di Vollono, a corto di allenamento. Gazzari deve parare successivamente due pericolosi tiri di Ferrari e di Banchero. Poi, Vollono si riprende e spinge i suoi avanti all’attacco, capovolgendo la situazione. Pasinati fa culminare una veloce discesa triestina in un tiro che Morando blocca con sicurezza. Al 23’, bolide radente di Castellani e parata di Morando in extremis, accompagna da un dietrofront per cui la palla varca la linea: l’arbitro non concede il punto, ma rimette la palla in gioco nei pressi della porta, provocando un’aggrovigliata mischia senza niente di fatto. Al 30’ un allungo di Gandini fa viaggiare Autelli, che calcia in porta, ma Gazzari I, con un tuffo felino, mette in corner, senza ulteriori danni. La risposta triestina è immediata e al 31’ Castellani, lanciato da Vollono, segna il primo goal con un bolide imparabile, fra gli applausi del pubblico. L’Alessandria tenta la riscossa ma Gazzari I para brillantemente il tiro conclusivo dell’azione offensiva su puntata di Autelli. La ripresa vede subito i rossoalabardati all’attacco; Morando para un tiro di Budini su passaggio di Ostromann, i triestini insistono; Morando è messo in difficoltà da Scher, Budini e Ostromann, ma riesce a liberarsi con sicurezza di presa e intuito di posizione. La superiorità offensiva dei triestini è interrotta da un contrattacco alessandrino frustrato da un tuffo di Gazzari I, che rimane fortemente contuso da una carica di Cattaneo. Poi, fasi alterne a metà campo che sfociano infine in un tiro alto di Rigotti. Alcune fasi di equilibrio delle azioni e poi, al 22’, veloce sgroppata triestina: Ostromann riceve un perfetto passaggio da Rigotti e, con un fortissimo tiro, viola, per la seconda volta, la rete avversaria. Una successiva discesa alessandrina culmina in altrettanti tiri imprecisi di Banchero, Avalle e Bertolini; Gazzari II, contuso, esce dal campo. L’undici alessandrino è proteso all’attacco: Gazzari I opera una applaudita parata a volo su tiro di Cattaneo, ma subito dopo Autelli, su allungo di Gandini, calcia nell’angolo alto un pallone imparabile, l’ultimo della giornata. («Gazzetta del Popolo», 10 dicembre 1928) All’inizio i concittadini scattano all’offensiva. La pressione unionista si protrae per qualche diecina di minuti, poi la minaccia si inverte. Al 31’ la Triestina segna il primo goal per merito di Castellani. La ripresa registra un maggior equilibrio di azioni. Gli ospiti cercano in tutti i modi il pareggio, ma la difesa unionista non cede. In un periodo di prevalenza alessandrina, il pallone arriva ad Ostromann che arriva fino a pochi passi da Morando e segna. Al 44’ i grigi raggiungono finalmente il successo con un tiro potentissimo di Cattaneo. («La Stampa», 10 dicembre 1928) Il miracolo non s’è compiuto. La squadra grigia a Trieste è rimasta battuta. Quanto era stato previsto alla vigilia si è avverato. Ciononostante, siamo lieti di aver riscontrato che la squadra è in sensibile miglioramento e che la partita di Trieste rappresenta il preludio al ritorno in forma del tanto decantato squadrone grigio. Questo pare un controsenso, se si pensa che l’anno scorso l’Alessandria era usa, anche su campi avversari, vincere e stravincere con l’autorità di un grande squadrone. Ma non bisogna credere che la Triestina sia una squadra da prendersi alla leggera. I risultati da essa ottenuti sono più che sufficienti per dimostrare l’opposto. Seppure sconfitta, l’Alessandria ha combattuto una bella battaglia, e se non è riuscita ad imporsi ciò lo si deve in parte all’infortunio toccato ad Avalle nei primi minuti di giuoco. Avalle, in seguito a tale infortunio, fu per tutta la partita pressoché nullo; dovette passare all’ala destra, e tale spostamento fu di grave danno alla linea mediana che, fino al momento dell’incidente, era apparsa poderosa. Non è quindi il caso di… crocifiggere i grigi perché non hanno saputo vincere in campo avversario. Anzi, da questa partita si deve trarre sollievo perché la squadra ha dimostrato di essere sulla via del ritorno alla sua meravigliosa efficienza. Con nostra grande soddisfazione, abbiamo appreso che a Trieste gli uomini migliori in campo sono stati proprio quelli sulla efficienza dei quali si formulavano i più seri dubbi. A parte Gandini che, come al solito, è sempre il migliore in campo, chi ha soddisfatto di più sono stati Morando, Bertolini e Avalle per il tempo in cui è rimasto in campo. Il primo ha sfoggiato tutto il repertorio delle sue parate di classe, suscitando viva ammirazione ed i più felici commenti. Bertolini si è finalmente ripreso: tutte le maligne considerazioni sul suo conto non hanno più ragione di essere. Bertolini, fra poche domeniche, sarà nuovamente il superbo atleta che l’anno scorso ha strabiliato. Avalle, nei pochi minuti che ha giocato, non è stato inferiore ai due compagni di linea. Queste constatazioni ci rendono più lieti, in quanto dimostrano che la crisi dell’Alessandria (crisi dovuta più che tutto al cattivo funzionamento della linea mediana) è ormai sorpassata. La linea mediana che era l’anno scorso la forza della squadra, e che quest’anno non aveva ancora dimostrata tutta la sua possanza, sta ritornando, se già non è ritornata, nella sua migliore efficienza. Un altro punto nero della squadra è ancora Ferrari. Ma di questo giocatore abbiamo più volte detto: senza dubbio non tarderà a riprendersi, perché possiede e classe e volontà. Abbiamo avuto, in questi giorni, un lungo colloquio con Carcano sullo… stato di salute della squadra. Carcano, pur riconoscendo che alcuni giocatori hanno avuto il loro periodo di crisi più acuta, ha dichiarato che la squadra è attualmente in sensibile miglioramento. A Trieste – ci ha detto – tutti i giocatori hanno compiuto il loro dovere. La squadra ha perduto, un po’ per l’estrema energia con cui ha giocato la squadra Triestina (energia che hanno tutte le squadre quando sul proprio campo affrontano uno squadrone), ma più che tutto per l’uscita dal campo di Avalle. Circa la crisi, devesi considerare che l’Alessandria è come una macchina ed ha la sua forza nel gioco d’assieme della squadra. Essa non possiede nessun tenore e di conseguenza trae il successo dal gioco collettivo. Mancando ad essa qualche… ingranaggio, la macchina si ferma e non funziona più. Per fortuna la crisi è sorpassata. La difesa oggi funziona ottimamente e l’attacco riprenderà il suo gioco tecnico perfetto. Di questo ho la massima fiducia anche perché il morale dei giocatori, anche dopo le cattive prove contro Torino e Bari, è elevatissimo. Abbiamo poi chiesto quando inizierà l’esame delle riserve in vista del campionato futuro che richiederà un numero di giocatori di prima squadra maggiore all’attuale. Carcano ci ha dichiarato che inizierà tale lavoro quando la squadra sarà in piena efficienza. Indipendentemente da tali considerazioni tecniche – ha continuato Carcano – è indispensabile che il pubblico si renda conto che nonostante il periodo di crisi attraversato da alcuni giocatori (tutti i giocatori vanno soggetti, in momenti più o meno opportuni, alla crisi), la squadra, grazie al suo gioco tecnico, ha saputo ugualmente reggersi bene e non è caduta in ginocchio di fronte agli avversari. Anche il pubblico dovrebbe comprendere che la crisi dei giocatori è temporanea, per cui deve attendere con fiducia la sua risoluzione ed il ritorno in piena efficienza di tutti i giocatori. Sappia inoltre il pubblico che il suo incitamento è un coefficiente ottimo che fa presa sul morale dei giocatori e che non deve ad essi mai mancare, specialmente nei momenti più difficili. Per fortuna, i nostri giocatori, conoscono a fondo il nostro pubblico e non si lasciano impressionare dai commenti più o meno garbati perché, se così non fosse, dopo il poco decoroso contegno del pubblico nei loro riguardi durante la partita col Bari, non avrebbero certamente ritrovata la forza morale di rialzarsi e rimettersi prontamente in carreggiata. (Teresio Pelizza, «Il Piccolo», 15 dicembre 1928) RISULTATI: Casale-La Dominante 1-1 Legnano-Bari 2-1 Livorno-Atalanta 3-2 Padova-Milan 1-2 Prato-Novara 1-2 Pro Patria-Torino 1-3 (giocata l’8 dicembre 1928) Roma-Modena 5-0 CLASSIFICA: Milan, Torino 16; Roma 12; Alessandria, Casale, Modena, Padova, Pro Patria 10; Atalanta 9; La Dominante, Livorno 8; Legnano, Triestina 7; Prato 5; Bari, Novara 3.

Girone A

Triestina US - Alessandria US 2 - 1 (1 - 0)

RETI:

32. Castellani B. [Tr] , 77. Ostromann (II) R. [Tr] 90. Autelli M.[A]

Alessandria US

Morando Clemente, Lauro Armando, Costa Felice, Avalle Edoardo, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Marchina Libero, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Autelli Mario

All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

TRIESTINA: Gazzari (I) Otmar; Gazzari (II) Lorenzo, Righetti; Rigotti (II) Carlo, Vollono, Capitanio; Pasinati, Castellani, Ostromann (II) Rodolfo, Scher (I) Bruno, Budini. All: Soutschek Rudolf.

Arbitro: Malagodi Walter (Ferrara)

Note

Commento

info@museogrigio.it

Crediti

2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Girone A

Triestina US - Alessandria US 2 - 1 (1 - 0)

RETI:

32. Castellani B. [Tr] , 77. Ostromann (II) R. [Tr] 90. Autelli M.[A]

Alessandria US

Morando Clemente, Lauro Armando, Costa Felice, Avalle Edoardo, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Marchina Libero, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Autelli MarioAll.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

TRIESTINA: Gazzari (I) Otmar; Gazzari (II) Lorenzo, Righetti; Rigotti (II) Carlo, Vollono, Capitanio; Pasinati, Castellani, Ostromann (II) Rodolfo, Scher (I) Bruno, Budini. All: Soutschek Rudolf.

Arbitro: Malagodi Walter (Ferrara)

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All.: Carcano Carlo