Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1927/1928
Div. Nazionale
01-04-1928 - Giornata: 3 - Milano - Virgilio Fossati
Girone Finale


Internazionale FC - Alessandria US 4 - 3 (3 - 1)
RETI: 25. Rivolta E. [In] , 30. Rivolta E. [In] , 32. Savelli A. [In] , 71. Bernardini F. [In] 20. Marchina L.[A], 63. Ferrari G.[A], 81. Cattaneo R.[A]

Alessandria US Curti Mario, Rasetto Ugo, Costa Felice, Avalle Edoardo, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Marchina Libero, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
INTERNAZIONALE: Degani; Gianfardoni, Coppo; Pietroboni, Giustacchini, Visentin (II) Gino; Castellazzi, Meazza, Bernardini, Savelli, Rivolta. All.: Weisz Árpád.

Arbitro: Dani Carlo (Genova)
Note
Pubblico numeroso. Giornata nuvolosa e ventosa, terreno elastico.

Commento
La rentrée di Giustacchini e di Coppo ha coinciso con la prima vittoria dell’Internazionale nelle gare del torneo finale. Per la verità, il giuoco di questi due utilissimi elementi non è stato affatto trascendentale: il primo si è limitato a fare del serio lavoro di intercettazione, il secondo si è comportato in modo onorevole e nulla più. Ma, agli effetti del giuoco di squadra, la collaborazione dei due discussi giuocatori si fa sentire in modo benefico, permettendo ai compagni di marciare senza soverchie preoccupazioni difensive. Il ritmo della squadra neroazzurra è stato oggi energico e produttivo. Con una formazione d’attacco che poteva considerarsi un ripiego inteso a sostituire Conti, contusosi in allenamento, e che presentava Castellazzi all’ala destra e Bernardini in centro, l’Internazionale ha saputo rendersi pericolosissima e ha sfruttato con energia le buone occasioni che le si sono presentate. Deve citarsi, all’ordine del giorno, l’infaticabile giovane Meazza, che ha servito i compagni con altruismo pari al suo bel senso di giuoco. Con tutto questo, l’Alessandria avrebbe potuto anche non perdere. Trascurando le due occasioni perdute da Ferrari ed il palo salvatore di un infelice tiro di Cattaneo, giacché anche Rivolta si è permesso il lusso di sparare fuori due palloni magnificamente lavorati, sta di fatto che il vantaggio incolmabile è stato preso dall’Internazionale nel brevissimo spazio di sette minuti, a metà circa del primo tempo. Il che sta a indicare un momentaneo disorientamento della mediana e della terza linea dei grigi, troppo preoccupato di far marciare il loro attacco, oggi stentatino, e perciò sovente scoperte di fronte ai fulminei spostamenti di giuoco che Bernardini, Meazza, Pietroboni e Visentin sapevano provocare appoggiando a volte su Rivolta ed altre su Castellazzi. Aggiungasi che in difesa mancava Viviano e che la coppia Rasetto-Costa ha brillato più per gli interventi individuali che non per opportunità di piazzamento. Ma la vera ragione dell’insuccesso alessandrino sta pur sempre nella scarsa efficacia del quintetto attaccante nel primo tempo. La linea mediana era così obbligata a serrar sotto per intercettare i palloni che gli avanti non sapevano tenere e Avalle si lasciava imprudentemente alle spalle un ometto come Rivolta, che ha fatto pagare caro l’errore tattico. I grigi si sono ritrovati nella ripresa, svoltasi con loro netta prevalenza. L’attacco ha marciato come ai suoi bei giorni ed è pervenuto due volte a sfiorare il pareggio. Ma l’Internazionale, dopo avere ristabilito una prima volta la distanza con azione calma e sicura, si è trincerata in una di quelle difese rigide, insormontabili, di cui si è fatta una specialità. La vittoria ha premiato i combattenti più audaci e volitivi. I grigi, che anche oggi sono apparsi tecnicamente perfetti ed egregiamente a posto per fiato e per armonia di giuoco, hanno dovuto scontare con la sconfitta quale grosso errore di tattica: tali sono la mancata vigilanza di Rivolta nel primo tempo ed il lungo quanto sterile cozzare del trio Bertolini-Chierico-Ferrari contro l’insormontabile Pietroboni. La partita si è svolta con encomiabile correttezza, eccettuata una breve parentesi nel secondo tempo, sotto la direzione sicura di Dani. Terreno elastico, sciabolato da colpi di vento e cielo minaccioso. Grandissimo concorso di pubblico. Fra le notabilità era presente il vicepresidente federale Ferretti. Esemplare il contegno del pubblico durante lo svolgimento della gara. Le alterne vicende del giuoco, che hanno tenuto in sospeso fino all’ultimo minuto l’animo degli spettatori, meritano larga cronaca. Degani è il primo ad essere impegnato, però, su calcio di punizione tirato da Rasetto con eccezionale potenza: la presa del successore di Campatelli è perfetta. L’Alessandria mette in azione la macchina e, con belle serie di passaggi in linea, inizia con calma i suoi tentativi di avvicinamento. Bel giuoco, ma sterile perché troppo freddo. Incandescenti sono invece le repliche dei neroazzurri fra i quali brilla per decisa attività Bernardini. Al 4’ Rivolta fugge e spara potentemente un pallone che esce dopo aver sfiorato il palo opposto. All’8’ ancora Rivolta si fa sotto tutto solo, ma il bolide vola sopra l’asta. Al 15’ una tempestosa incursione di Bernardini e Meazza si conclude con un tiro deboluccio del romano. Intanto, l’olimpico giuoco dell’Alessandria mette in imbarazzo i difensori neroazzurri. Al 17’ Gianfardoni si rifugia in corner, al 19’ Giustacchini virgola pure in corner. Ed ecco, inatteso, il primo goal. Sul calcio d’angolo, il pallone cade in un groviglio di gambe e, di ripicchio in ripicchio, capita a Cattaneo; mentre se lo aggiusta, gli viene strappato, ma prontissimo Marchina, da cinque metri, lo ricaccia in rete. Gli scatti dell’Internazionale per annullare lo svantaggio sono decisi e bene articolati. Si lavora in profondità con allunghi insidiosissimi che sorprendono i grigi. Al 22’ Rasetto è appena in tempo a soffiare dal piede di Bernardini un pallone alto centrato da Castellazzi. Al 25’ Rivolta ottiene il pareggio volando su allungo di Savelli, driblando il terzino e segnando con tiro secco. Nessuno tiene più i neroazzurri. L’indiavolato Meazza dà palloni su palloni a Castellazzi, un centro del quale obbliga Curti a un salvataggio pericoloso. Tamponata sulla destra, la minaccia rinasce al centro con Bernardini o all’estrema sinistra con Rivolta. Questi, sfuggito ad Avalle e superata in tromba la fallosa difesa di Rasetto, fila sul goal, sorprende Curti in peccato di uscita intempestiva e scaraventa in rete il secondo magnifico pallone. Siamo al 30’. Due minuti dopo, perdurando il vano tentativo dei grigi di passare all’offensiva, Bernardini lancia egregiamente Savelli, che batte con tiro secco e poderoso Curti. Ora l’Alessandria si desta e accelera il giuoco. Ottiene un corner e, poco dopo, sfiora il successo per un pallone sfuggito a Degani; ma Avalle alza il tiro. La ripresa si inizia quindi col netto vantaggio dell’Inter, che conduce per 3-1. Un corner pei neroazzurri e qualche buona folata di Meazza sembrano preludere ad una ulteriore marcatura dei milanesi. Ma i grigi riprendono tosto il sopravvento e sono ora assistiti dalla precisione di giuoco degli avanti. Su di saettante raso terra di Ferrari, Cattaneo manca per poco il pallone. Poi, è lo stesso Ferrari che viene disimpegnato dai compagni e perviene due volte, liberissimo, a pochi metri dalla porta, ma mette fuori malamente. Finalmente, al 18’, su di un ennesimo attacco in linea, Ferrari può agevolmente segnare. Il pareggio sembra vicino e per cinque minuti l’Alessandria stringe pericolosamente, ma Gianfardoni regge bene, mentre Giustacchini rompe quello che può; Pietroboni, dal canto suo, blocca l’ostinato tentativo di palleggio dei suoi diretti avversari. La forza di ricupero dei neroazzurri non è però esistita. Visentin può lanciare Rivolta, che è passato interno al posto dello zoppicante Savelli, e Bernardini-Meazza brillanti attacchi. Al 24’ Rasetto riesce a frenare un pallone del piccolo avversario, arrivato a pochi metri da Curti. Ma al 26’ un pallone centrato da Savelli disorienta i difensori grigi; raccoglie Castellazzi, che rimette a Meazza; questi allunga a Bernardini che batte Curti. Da questo momento, l’Alessandria è padrona del campo. Gandini si pone quasi in linea con gli avanti, Bertolini appare ovunque e le maglie grigie danzano nell’area di Degani, dove si concentrano le difese estreme. Banchero fa viaggiare Cattaneo che, al 36’, ottiene il terzo goal, segnando da pochi passi. Gianfardoni, contuso, cede il posto a Rivolta. E il pareggio sembra imminente, malgrado che qualche reazione neroazzurra sappia rendersi pericolosa poiché trova le difese grigie sguernite. L’Inter ottiene così un corner e Curti deve operare al 39’ un salvataggio di fortuna. Ma il tema insistente è l’offensiva alessandrina, brillante, pacata, sicura. Malgrado la perfetta tenuta di Visentin, Cattaneo è più volte portato dal giuoco dei compagni a contatto con Degani. Al 42’, anzi, il contatto non è solo metaforico poiché il portiere neroazzurro deve battersi sul pallone proprio mentre Cattaneo arriva in corsa, e rimane a terra stordito. Nulla di grave, però. Al 45’, l’ultimo spasimo pei sostenitori del neroazzurro: Cattaneo può accogliere un pallone a tre metri dalla porta; il tiro batte sullo spigolo del palo e schizza fuori. La fine è salutata da grandi applausi del pubblico e da numerose capriole dei calciatori dell’Internazionale. (Mario Zappa, «La Gazzetta dello Sport», 2 aprile 1928) L’Alessandria, scesa a Milano con la migliore buona volontà di vittoria, ha dovuto cedere di misura di fronte all’Internazionale, che ha saputo svolgere una bella partita seppure mancante di Conti. Al fischio iniziale, l’Internazionale scatta con slancio ed il giuoco, per una decina di minuti, si delinea in suo favore. I cinque attaccanti milanesi, che sono in formazione di occasione, se la intendono abbastanza bene. Gli alessandrini scattano, poi la pressione milanese al 18’ ottiene un corner che non ha frutto e, due minuti dopo, altro corner per l’Alessandria: il pallone giunge a Ferrari che, intravedendo uno spiraglio, saetta in rete. La riscossa dei milanesi è però vivacissima: sette minuti dopo, Savelli allunga in profondità; Rivolta centra insidioso, segnando il punto del pareggio. Il successo dà animo ai milanesi, che conducono il giuoco con netta padronanza. Dopo un corner contro l’Alessandria al 28’ che non ha esito, al 31’ è ancora Rivolta che, raccogliendo un ball di Savelli, batte Curti, uscito intempestivamente. I neroazzurri ci fanno assistere a belle trame di giuoco che invano la difesa dei grigi tenta di rintuzzare. Bernardini, al 33’, dà modo, con un preciso passaggio a Savelli, di segnare il terzo goal. Nella ripresa, il giuoco è condotto con minore impegno da ambo le squadre. L’Alessandria giuoca però più decisa. Al 19’ Ferrari porta a due i goals dell’Alessandria. Pronta reazione dei milanesi: al 26’ Bernardini, raccogliendo una respinta di Curti su cross di Savelli, riporta l’Internazionale in vantaggio di due punti. Poi è la volta dei grigi che, approfittando di una indecisione della difesa milanese, segnano con Cattaneo al 36’. Il finale è appassionante. Da una parte si lotta per il pareggio, dall’altra per mantenere la vittoria. Al 44’ Cattaneo, con un tiro insidioso, investe il paletto della casa di Degani. Il pericolo è lontano e la vittoria resta ai milanesi che, del resto, se l’hanno meritata. («Vice», «Il Calcio», 7 aprile 1928) Non succede di rado che una squadra superiore all’avversaria debba subire una sconfitta per un attimo di smarrimento di alcuni suoi giocatori. Domenica a Milano, contro l’Internazionale, la squadra grigia ha appunto incappato in questa stranezza e si è vista soffiare una vittoria che, alla vigilia, pareva non dovesse essere che sua. Si è lasciata segnare tre goals nello spazio di sette minuti. È stata una stilettata che avrebbe dissanguata qualunque squadra. Ma l’Alessandria, seppure colpita così duramente, ha ancora saputo resistere e imporre il suo gioco classico, perfetto. E l’orgoglio di essere grigi ci ha ancora sorretti nei momenti più critici della partita, perché la squadra, seppure quasi irrimediabilmente battuta, sapeva dettare legge e rendersi minacciosa fino a sfiorare il pareggio o la vittoria. Quali grandi doti di recupero posseggono i grigi! Purtroppo, però, il risultato finale non è stato modificato. Ma i grigi sono usciti dal campo moralmente soddisfatti. Essi avevano dimostrato di saper combattere non solo contro avversari degni di loro, ma anche contro la sfortuna che, durante la partita, li aveva perseguitati. Quattro a tre. Il risultato numerico è sufficiente per dimostrare quale combattività abbia avuto la partita. Dal primo all’ultimo minuto, è stato un continuo assalto delle linee attaccanti alla porta avversaria. Non un attimo di tregua. E ciò che più ha soddisfatto è stato il giuoco praticato dai ventidue atleti, sempre scevro da ogni rudezza, da ogni brutalità. Grigi e neroazzurri hanno combattuto unicamente sul campo della tecnica. Partita quindi oltremodo bella, interessante, avvincente. L’Alessandria si è vista soffiare la vittoria in sette minuti del primo tempo. Le cause di questo abbattimento vanno ricercate unicamente nella infelice scelta di giuoco dei due difensori di destra. Individualmente, questi due atleti hanno giuocato una bella partita, ma hanno peccato di accordo nel giuoco difensivo. Ed è appunto quando maggiore fu il pericolo che sono balzate nette le loro deficienze. Era, del resto, prevedibile questo stato di cose giacché Avalle e Rasetto giuocavano per la prima volta insieme. Nel secondo tempo, però, questi due atleti si sono ripresi molto bene fino a rendersi preziosi collaboratori della riscossa grigia. In contrapposto alla discontinuità della difesa (solo Gandini è stato veramente superbo), l’Alessandria ha dimostrato di possedere un attacco irresistibile. Solo il fatto di aver segnato tre goals su un campo avversario e contro una squadra fortissima è sufficiente per classificare l’attacco grigio fuori classe. Lo stesso pubblico milanese fu entusiasta del giuoco brillante che i cinque avanti alessandrini andavano svolgendo. Ed i tre goals segnati potevano essere anche quattro o cinque se la sfortuna fosse stata meno crudele contro di essi. Raramente si è visto l’attacco alessandrino imbastire le sue azioni con tanta tecnica e tanta astuzia: da Libero e Ferrari, iniziatori di ogni azione ed inesauribili di attività e di fiato, a Cattaneo, il più pericoloso e più astuto dei compagni, a Chierico, ritornato in buona efficienza, e Banchero, trascinatore e ottimo distributore. Cinque atleti che sapevano collegare così bene le azioni da far credere che la palla fosse azionata da un loro congegno meccanico. Il serrate finale che essi hanno saputo svolgere è stato davvero sorprendente, tanto da lasciar prevedere di giungere al pareggio da un momento all’altro, e fino all’ultimo minuto, quando cioè Cattaneo che, colmo di sventura, solo davanti al portiere, mandava la palla a colpire lo spigolo del palo. Questa sconfitta, se pure ha lasciato costernati i supporters grigi, non ha per nulla menomata la classe dello squadrone grigio che, in formazione completa, non può e non deve temere nessuna squadra d’Italia. (Teresio Pelizza, «Il Piccolo», 7 aprile 1928) RISULTATI: Bologna-Torino 1-1 Casale-Milan 2-2 Juventus-Genoa 6-1 CLASSIFICA: Torino 5; Genoa, Milan 4; Alessandria, Bologna 3; Internazionale, Juventus 2; Casale 1.

Girone Finale

Internazionale FC - Alessandria US 4 - 3 (3 - 1)

RETI:

25. Rivolta E. [In] , 30. Rivolta E. [In] , 32. Savelli A. [In] , 71. Bernardini F. [In] 20. Marchina L.[A], 63. Ferrari G.[A], 81. Cattaneo R.[A]

Alessandria US

Curti Mario, Rasetto Ugo, Costa Felice, Avalle Edoardo, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Marchina Libero, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo

All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

INTERNAZIONALE: Degani; Gianfardoni, Coppo; Pietroboni, Giustacchini, Visentin (II) Gino; Castellazzi, Meazza, Bernardini, Savelli, Rivolta. All.: Weisz Árpád.

Arbitro: Dani Carlo (Genova)

Note

Commento

info@museogrigio.it

Crediti

2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Girone Finale

Internazionale FC - Alessandria US 4 - 3 (3 - 1)

RETI:

25. Rivolta E. [In] , 30. Rivolta E. [In] , 32. Savelli A. [In] , 71. Bernardini F. [In] 20. Marchina L.[A], 63. Ferrari G.[A], 81. Cattaneo R.[A]

Alessandria US

Curti Mario, Rasetto Ugo, Costa Felice, Avalle Edoardo, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Marchina Libero, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo AngeloAll.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

INTERNAZIONALE: Degani; Gianfardoni, Coppo; Pietroboni, Giustacchini, Visentin (II) Gino; Castellazzi, Meazza, Bernardini, Savelli, Rivolta. All.: Weisz Árpád.

Arbitro: Dani Carlo (Genova)

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Curti Mario, Rasetto Ugo, Costa Felice, Avalle Edoardo, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Marchina Libero, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo

All.: Carcano Carlo