Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1927/1928
Div. Nazionale
25-09-1927 - Giornata: 1 - Vercelli - piazza Conte di Torino
Girone A


Pro Vercelli US - Alessandria US 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 52. Cattaneo R.[A]

Alessandria US Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Avalle Edoardo, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Banchero (II) Ettore, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
PRO VERCELLI: Cavanna; Rocco, Dellarole (I) Achille; Pensotti, Ardissone, Degara; Sereno, Zanello, Villa, Bajardi (I) Luigi, Bonello. All: Soutschek Rudolf.

Arbitro: Gama Malcher (III) Achille (Milano)
Note
Pubblico numeroso. Giornata serena e ventosa. «La Stampa» attribuisce la rete dell’Alessandria a Chierico.

Commento
L’inizio di stagione non è stato molto brillante, nella capitale morale del calcio italiano. Fiacca partita e povera squadra. La critica ha i suoi inesorabili doveri, e vuole che si dica che oggi la Pro Vercelli ha mancato alla più benevola attesa. Con gli stessi uomini, meglio affiatati e allenati, la Pro Vercelli potrà indubbiamente fare di più. E lo farà. È suo dovere verso quanti amano le bianche casacche e verso se stessa soprattutto. Una squadra usa a farsi notare per la precisione del suo giuoco, per il comune spirito animatore dei suoi giuocatori, per lo slancio concorde e armonico di undici atleti, si è oggi piega alla sconfitta senza un guizzo dell’antica fiamma. Singolarmente, gli uomini si sono salvati, ma l’unità-squadra non si è mai vista. Temi di giuoco zero, passaggi pochi e non sempre perfetti; una incomprensione reciproca che faceva della prima linea vercellese un campionario di giuocatori e nulla più. L’esperimento di Zanello mezz’ala non è riuscito oggi, né poteva riuscire così d’acchito, senza alcuna prova d’allenamento. Il torello, arrivato fresco fresco da Castellammare, si è trovato fra Sereno e Villa, non ha compreso gli altri né è stato compreso dai compagni. Persino il piede l’ha tradito, così che i suoi pochi tiri in porta non avevano potenza né direzione. Riportato al ruolo di terzino, Zanello si è ritrovato a perfetto suo agio. Ma non per questo in prima fila si è giuocato meglio. Una vera crisi di abulia inceppava quel magnifico reparto che sempre si era distinto per spirito di iniziativa e per prontezza di intuito. Cosicché, le linee retrostanti sono state gravate da un raddoppiato lavoro; hanno tenuto per un po’, poi si sono sbandate ed è venuto il goal per un duplice errore dei terzini: Rocco ha innalzato un pallone a campanile con un mal calcolato colpo di testa e Dellarole, fuori di posizione, nulla ha potuto fare per intercettare il susseguente passaggio di Chierico a Cattaneo; liberissimo, il piccolo alessandrino ha segnato da pochi metri. L’Alessandria ha vinto per questo goal. Bisogna aggiungere che più di un’occasione si è offerta alla Pro Vercelli per ottenere un pareggio che sarebbe stato sportivamente ingiusto. La vittoria ha premiato la squadra che ha dimostrato di saper giocare meglio. Il dominio alessandrino non è stato continuo, ma si è affermato a tratti con nitidezza, attraverso brillanti fasi di giuoco che denunciavano la scrupolosa preparazione della squadra. Si noti che i grigi mancavano di Gandini, sostituito con discreto rendimento da Avalle e che allineavano Banchero II, giovane elemento debuttante in campionato. Lo stile dell’Alessandria si è fatto notare per la chiarezza delle azioni. Qualche uomo non perfettamente a punto nell’allenamento ha rotto a tratti il congegno, ma ben presto l’undici si riprendeva e ritrovava il suo ritmo, che si è intensificato in due periodi particolarmente felici per l’Alessandria: l’ultimo quarto d’ora del primo tempo e i primi venti minuti della ripresa. L’undici di Alessandria è pronto per correre le sue grandi chances in questo campionato. L’incontro si è svolto in atmosfera serena, davanti a numeroso pubblico; cavalleresco il contegno dei giuocatori, se si eccettuano i fatti personali fra Curti e Bajardi. Ottimo l’arbitraggio di Achille Gama, pronto e deciso. Le prime occasioni di segnare sono a favore dell’Alessandria, che impegna Cavanna su tiro di Chierico. Vercelli non riesce a partire e si limita a reggere il giuoco a metà campo. Un bel traversone raso terra di Sereno non è sfruttato dai compagni, che sbagliano il tempo sul pallone. Il vento che ostacola il giuoco, tenuto alto dai giuocatori dei due campi, provoca numerosi calci d’angolo senza conseguenze. Dal 15’ al 25’ Ardissone riesce a buttare avanti gli attaccanti di Vercelli, ma questi non concludono. Poi, l’Alessandria ha un brillante serrate che dà la misura della sua classe; i terzini vercellesi riescono però a impedire tiri pericolosi. Alla ripresa, la Pro Vercelli si presenta in maglia granata. Subito deve difendersi dall’offensiva alessandrina, che ottiene all’8’ il goal decisivo, e si mantiene fin oltre al ventesimo minuto. Finalmente, i vercellesi riescono a dare l’illusione del pericolo sfruttando confusamente i palloni lunghi che spiovono su Curti. Ma questi si disimpegna egregiamente dalle mischie. Zanello passa terzino e Ardissone in prima fila. Rocco non basta a tenere il posto di centromediano, e l’Alessandria porta attacchi che naufragano sul piede del taurino Zanello. (Mario Zappa, «La Gazzetta dello Sport», 26 settembre 1927) I grigi, scesi a Vercelli con non troppe speranze di successo, hanno fatto la via del ritorno stringendo tra le mani la palma della vittoria. Per il modo con cui essa è venuta, è parsa piovuta un po’ dal cielo, non perché essi non l’avessero meritata (anzi, nel confronto bisogna ammettere che una leggera superiorità l’hanno dimostrata), ma perché anche la fortuna ha pur messo il suo zampino. Al 7’, su una puntata dell’Alessandria, la palla arriva ai terzini vercellesi; Dellarole costruisce un bel campanile alto e, al termine della discesa, è l’interno sinistro dei grigi che raccoglie e manda all’estrema destra. Spostato al centro e in avanti, Cattaneo, libero, fa due passi e spedisce il ball all’angolo basso sinistro della rete, così che Cavanna non tenta nemmeno la parata. La Pro Vercelli risponde con una controffensiva, ma essa è condotta in modo troppo farraginoso, cosicché i bianchi, dopo aver mancato più di una occasione facilissima, devono lasciare il campo sconfitti. La sconfitta subita dalla Pro Vercelli sul suo campo, pur attenuata da tutte le riserve e le sorprese che accompagnano ogni inizio della stagione calcistica, non potrà non stupire il mondo degli appassionati. Dai giovani che hanno preso il posto degli anziani, dai giocatori già provati a più dure battaglie, e dagli undici uomini difensori di un passato glorioso certo v’era da attendersi di più in questo nuovo risveglio. La squadra vercellese, invece, oggi è mancata alla prova. Concedendo ai giovani l’attenuante di cui è giusto debbano godere essi, rimangono i meno colpevoli dell’insuccesso odierno. Degli anziani, Cavanna si è ingegnato a rivaleggiare con l’ex difensore della rete vercellese, che oggi era guardiano della porta alessandrina, ed è uscito vittorioso malgrado il goal; Zanello, sacrificato al ruolo di interno destro, ha fatto quanto ha potuto e meglio ancora quando è ritornato al suo vecchio posto; Degara è stato dei migliori e, a tratti, anche Ardissone, mentre infelicissimo invece è stato il lavoro degli altri componenti la squadra. L’Alessandria, presentatasi con un’ottima difesa, è riuscita a frenare le puntate non troppo numerose, ma abbastanza pericolose, dell’attacco vercellese. Lavoro non estremamente difficile, ma che spesso ha richiesto, per compierlo, somma decisione e intuito preciso che i due terzini, e specialmente Costa, hanno dimostrato di possedere in buona riserva. Non sempre a punto la linea dei mediani, migliore al centro che sui laterali. Buonissimo l’attacco, la parte migliore della squadra. Al fischio di Gama, la palla è ai vercellesi. Dopo un buon inizio alessandrino, la Pro Vercelli segna per qualche tempo una netta superiorità che non riesce però a sfruttare. Un bel tiro di Degara finisce a pochi centimetri sul palo trasversale. L’Alessandria riprende a tratti il comando della gara. Al 27’, al 29’ e al 40’ Vercelli è in corner. Ancora un corner tirato contro i bianchi e, mentre continua il serrate dei grigi, Gama manda al riposo le squadre. Nella ripresa, i vercellesi rivestono la maglia granata così da evitare ogni confusione colle divise dell’Alessandria. Un corner contro Vercelli al 1’, poi il goal segnato dai grigi al 7’. Dopo una brevissima offensiva vercellese, il gioco prende un andamento disordinato da entrambe le parti. La Pro Vercelli sposta Zanello a back, Rocco a mediano e Ardissone a interno, senza risultato. La Pro Vercelli reagisce a tratti per strappare il pareggio e più di una volta essa giunge sulla linea fatale dei grigi, mancando numerosissime occasioni. Ancora un corner contro l’Alessandria e due contro Vercelli, poi Gama, che ha sentito pur lui la nostalgia del riposo, fischia la fine della prima battaglia di campionato svoltasi sul campo vercellese. La bella giornata autunnale ha favorito il concorso di un numeroso pubblico. («Corriere dello Sport», 26 settembre 1927) La Pro Vercelli ha dovuto lasciare ieri nelle mani dei grigi i due preziosi punti in classifica che i due fattori portati dal favore del pubblico e del campo parevano dare come facilmente conquistabili. La squadra vercellese non è stata che l’ombra della trionfatrice del torneo di Parigi dell’estate scorsa e della vincitrice di tante competizioni. Si è trovata in balia degli eventi, ha lottato brevissimamente due o tre volte per volgere in suo favore le sorti della gara per qualche minuto verso la metà del primo tempo e dopo, nella ripresa, per raggiungere il pareggio, ma gli sforzi fatti, per essere stati troppo sporadici e mal ordinati, non hanno sortito con l’effetto desiderato. La nuova inquadratura della squadra vercellese non ha troppo soddisfatto. Sguernita la difesa con lo spostamento di Zanello e Borello all’attacco, portato il vercellese Sereno, già della Reggiana, all’estrema destra, la Pro Vercelli si è trovata con un reparto d’attacco di un certo valore, ma con una retroguardia che aveva bisogno di essere vigilata e aiutata. La linea attaccante, formata da ottimi elementi individuali, è parsa slegata, monca, incapace a svolgere un lavoro redditizio, mentre il gioco individuale dei suoi componenti veniva a nuocere a tutta la squadra. Buono il lavoro dei mediani, obbligati a tenere quasi completamente il peso dell’attacco avversario per lo scarso aiuto portato dai terzini. Verso la metà del secondo tempo, la Pro Vercelli retrocedeva al vecchio posto Zanello, spostando Rocco a centromediano e Ardissone ad interno destro. L’Alessandria ha capito subito all’inizio che le sue probabilità di successo potevano essere aumentate con una buona azione. Dopo aver subito per brevi momenti l’offensiva vercellese, la squadra dei grigi chiudeva con un bel serrate la fine del primo tempo. Al 7’ della ripresa l’Alessandria si è trovata ad avere in mano la vittoria, e allora ogni sforzo è stato volto allo scopo unico di conservare il successo ottenuto. Ottima dei grigi la linea attaccante velocissima e mobilissima, buoni i mediani specialmente al centro, buonissimo il duo della difesa. Il punto è stato segnato da Chierico. («La Stampa», 26 settembre 1927) Per l’inizio del campionato, era accorso sul campo un pubblico numeroso per dare ai bianchi il più largo incitamento, ma il risultato della partita non poteva essere peggiore. Se è vero che il vento ha rovinato in gran parte la partita d’oggi, è pur vero che i cinque avanti vercellesi andarono a svolgere un gioco inconcludente ed alquanto pessimo. Cattiva giornata? Nessuno sa spiegarsi come uomini che rispondono ai nomi di Borello, Bajardi, Villa, Zanello, Sereno siano crollati in pieno. Il lavoro, quindi, fu sostenuto in gran parte della linea mediana e dal trio difensivo. L’Alessandria, pur non essendo ancora in gran forma, ha dimostrato di avere gioco tecnico, preciso e veloce. Il goal segnato da Cattaneo, forse in posizione di fuori gioco, è il frutto di una combinazione Avalle-Ferrari-Cattaneo. (A.D., «Il Calcio», 1º ottobre 1927) La partita è riuscita assai movimentata ed accanita, caratterizzata da un gioco pesante e reso caotico un po’ dal vento e un po’ dal nervosismo dei giocatori. Delle due squadre, quella alessandrina, le cui azioni sono risultate più pericolose, ha dimostrato un maggior assieme e la vittoria, nonostante l’equilibrio della lotta, è risultata ben meritata. Il goal decisivo non è stato però conquistato molto brillantemente, perché anzi era un tiro assai debole che, per un errore della difesa, poteva entrare, al 10’ della ripresa, nella porta vercellese. La Pro Vercelli si è subito lanciata alla riscossa ma, pur lottando con grande impeto, non è riuscita a superare la bella resistenza delle linee difensive alessandrine. Arbitro Achille Gama. («Corriere della Sera», 26 settembre 1927) La vittoria riportata dalla squadra grigia domenica scorsa a Vercelli non può essere definita se non con aggettivi superlativi. Una vittoria veramente grandiosa, che ha riempito di gioia tutta Alessandria sportiva e mandato in visibilio i quattrocento supporters alessandrini che, con ogni mezzo, si erano recati a Vercelli. L’Alessandria ha così iniziato il campionato con una vittoria che ha stupito il mondo calcistico, riprendendo il suo cammino vittorioso e avviandosi decisamente verso i più grandi destini. La squadra concittadina ha combattuto domenica una delle sue migliori partite. Iniziata la lotta con lo spauracchio di una sconfitta, ha superato dapprima ogni emozione passando poi quale dominatrice e vittoriosa. Lo spirito con cui gli undici grigi hanno combattuto la loro più bella battaglia è addirittura ammirevole: contrapposti ad uno squadrone che, nella sua lunga carriera sportiva, non aveva subito, sul proprio campo, che rarissime sconfitte, i grigi hanno compiuto un vero miracolo. La squadra ha superato sé stessa. Ha giuocato una partita superba, che rimarrà per lungo tempo nel ricordo di tutti gli sportivi. E la vittoria non fu dovuta ad un colpo di fortuna, ma bensì alla classe della squadra, che ha saputo imporsi al leone vercellese in modo netto e convincente. Una vittoria deliziata da una chiara superiorità di giuoco, di tecnica, di stile, di virtuosismi, di animo, di sacrificio, di abnegazione: una vittoria che ha premiato indiscutibilmente la squadra migliore. Come abbia giuocato l’Alessandria, ormai tutti lo sanno. In questa settimana non si è discusso che della partita di Vercelli. Tuttavia, è bene rilevare la grande prova fornita dagli undici atleti grigi ed alcuni particolari che meritano di essere segnalati. Anzitutto, alla squadra alessandrina va il merito di aver saputo adottare un giuoco diverso a seconda del vento contrario o favorevole. Nel primo tempo, quando cioè il vento era favorevole, i grigi hanno svolto un giuoco alto, a folate; nella ripresa, invece, hanno adottato il sistema di passaggi raso a terra, sistema che, oltre a combattere le furie del vento, ha scombussolato la difesa vercellese e portato la squadra grigia alla vittoria. Di più, essa non si è lasciata impressionare dalla maggior prestanza fisica degli avversari ed ha lottato ad armi pari rimediando alla sua inferiorità fisica colla sua superiorità tecnica. La Pro Vercelli, in questa partita, si è lasciata cogliere in flagrante. Ancora in via di sistemazione, essa si è schierata in campo in una formazione tutt’altro che indovinata. Benché composta di giuocatori individualmente ottimi, ha mancato di coesione, di giuoco d’assieme, ed ha provocato azioni confuse, disordinate, che non hanno certo messo in buona luce la nuova edizione della squadra. La linea attaccante, in speciale modo, ha totalmente deluso per l’assoluta mancanza di una qualsiasi intesa. Solo la linea mediana ed il portiere Cavanna hanno giuocato una partita superba per continuità e stile. La Pro Vercelli ha così pagato, con una dolorosa sconfitta, l’errore tecnico compiuto. Si può però prevedere che, da questa lezione, essa trarrà molti insegnamenti e che, nelle prossime battaglie, riformata e allenata in una nuova formazione, ritroverà l’animo e la forza della vecchia Pro Vercelli. Molti sportivi vorrebbero sapere come abbiano giuocato i singoli giuocatori. Basterebbe rispondere che, quando undici ragazzi riescono a dominare e piegare in modo netto ed indiscutibile uno dei più temuti squadroni d’Italia, debbono essere accomunati nello stesso sincero, entusiastico elogio. Tutti hanno dato alla partita quanto umanamente era attendibile. Tuttavia, vogliamo rendere edotti gli appassionati delle qualità tecniche e della forma di ciascun giuocatore in questo inizio di stagione. Curti ha giuocato una partita puntigliosa, respingendo tutti gli attacchi vercellesi con parate superbe ed alcune entrate tempestive impressionanti. Viviano e Costa, sempre vigili ed attenti, hanno sconvolto ogni azione avversaria. Avalle, nel suo nuovo ruolo di centro half, ha superato ogni aspettativa: al suo ottimo giuoco di distribuzione, ha saputo accoppiare un inesauribile giuoco di difesa. Ovunque incombesse un pericolo per la rete grigia, Avalle era presente a dare il suo prezioso aiuto. Bertolini ha tenuto molto bene il suo posto. Nella linea attaccante, Cattaneo ha brillato di viva luce ed ha segnato un goal meraviglioso di astuzia e di intuito. Ferrari e Chierico vanno gradatamente riprendendosi e tra poche settimane, siamo certi, riprenderanno la loro forma migliore. Banchero II, dopo un ottimo primo tempo, ha ceduto nella ripresa per deficienza di fiato. Abbiamo voluto citare per ultimi i due atleti che più si sono distinti, e cioè Lauro e Banchero. Il primo, che già nella passata stagione aveva compiuto notevoli progressi, è stato domenica la colonna della difesa: egli fu sempre pronto a spezzare ogni abbozzo offensivo dei vercellesi, sostituendosi spesso ad Avalle quando questi era troppo avanzato e sostenendo gli avanti con precisione. Lauro ha dimostrato di essere in una forma mai raggiunta sinora e dà affidamento che saprà ancora migliorare. Banchero I, il neocapitano, è stato l’anima della linea attaccante. Dal suo piede sono partite le azioni migliori. Ha saputo impostare il giuoco con rara cognizione e, benché guardato a vista dal colosso Ardissone, ha compiuto alcune azioni individuali veramente impeccabili. Se Banchero saprà mantenersi nelle attuali condizioni di forma non tarderà a diventare uno dei migliori attaccanti d’Italia. La vittoria di domenica ha infuso nell’animo dei giuocatori uno spirito battagliero finora mai raggiunto ed un morale elevatissimo. Alla vigilia dell’incontro, l’assenza di Gandini produceva nella squadra un certo panico, il timore cioè che la difesa non sapesse e non potesse reggere all’immane sforzo della dura battaglia. Dopo la partita è però subentrata nell’animo dei grigi la certezza di potere e saper fare molto di più di quanto si potesse prevedere. È ritornata così di colpo, negli undici grigi, la fiducia nelle proprie forze, come nei supporters è subentrata la più viva, la più calda passione. I quattrocento di domenica hanno vissuto novanta minuti di spasimo, e tale spasimo, dopo il goal di Cattaneo, è diventato una tortura per il timore di vedere da un momento all’altro sfuggire ai grigi il vantaggio conquistato. Questi supporters, colla loro passione, hanno davvero meritato una parte del trionfo ottenuto dalla squadra grigia. (Teresio Pelizza, «Il Piccolo», 1º ottobre 1927) RISULTATI: Cremonese-Lazio 2-0 Genoa-Torino 2-1 Napoli-Reggiana 4-0 Padova-Brescia 1-1 Riposa: Milan CLASSIFICA: Alessandria, Cremonese, Genoa, Napoli 2; Brescia, Padova 1; Milan, Lazio, Pro Vercelli, Reggiana, Torino 0. una gara in meno Il punto sul campionato La prima giornata del campionato di calcio, tanto per confermare la tradizione, porta un numero rilevante di risultati a sorpresa. Notevole specialmente l’incontro di Genova dove i campioni d'Italia hanno dovuto cedere al Genoa perdendo cosi fin dall'inizio dei punti preziosi. Ma anche le altre partite della giornata danno qualche risultato poco previsto con vittorie di squadre ospitate. Cosi il successo riportato dall'Alessandria a Vercelli. Regolari appaiono gli altri incontri. La lunga lotta però è appena iniziata e i giudizi sono ancora prematuri. («Corriere della Sera», edizione del pomeriggio)

Girone A

Pro Vercelli US - Alessandria US 0 - 1 (0 - 0)

RETI:

52. Cattaneo R.[A]

Alessandria US

Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Avalle Edoardo, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Banchero (II) Ettore, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo

All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

PRO VERCELLI: Cavanna; Rocco, Dellarole (I) Achille; Pensotti, Ardissone, Degara; Sereno, Zanello, Villa, Bajardi (I) Luigi, Bonello. All: Soutschek Rudolf.

Arbitro: Gama Malcher (III) Achille (Milano)

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