Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1920/1921
1ª Categoria
16-01-1921 - Giornata: 9 - Vercelli - Foro Boario
Girone Eliminatorio


Pro Vercelli SG - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Porrati Eugenio, Vercelli Luigi, Ticozzelli Giuseppe, Moretti Emilio Carlo, Carcano Carlo, Lazoli (I) Carlo, Bay (I) Primo, Baloncieri Adolfo, Brezzi Guglielmo, Papa (III) Venerino, Capra (I) Mario Corrado All.: Humphreys Percy

Formazione avversaria
PRO VERCELLI SG: Barberis, Rosetta, Bossola (IV) Piero, Ara, Parodi, De Bianchi, Rampini (III) Luigi, Ardissone, Gay, Borello, Rampini (II) Alessandro. All.: Ara Guido

Arbitro: Scamoni Antonio della Juventus
Note
Infortuni a Borello [P] e Ticozzelli [A], rimasti in campo benché fisicamente menomati. Invasione di campo del pubblico vercellese all’ 85’ dopo l’annullamento di una rete ai padroni di casa. Invasione subito sedata e limitata dal pronto intervento dei dirigenti vercellesi. Tale circostanza fu riconosciuta come attenuante delle responsabilità oggettive della Pro Vercelli come, pure, il fatto che avesse predisposto adeguate misure di sicurezza. La sanzione Federale fu, come da C.U. del 17 gennaio, un’ammenda di L. 100.

Commento
ALESSANDRIA E PRO VERCELLI PARI DOPO UN EMOZIONANTE INCONTRO: 0-0 La superiorità di attacco dei vercellesi – Il pubblico invade il campo per un goal non concesso ai “bianchi” Il grande match di Vercelli, dove due delle più forti squadre d’Italia hanno lottato per una posta staremmo per dire, d’onore, cioè per una supremazia di girone e provinciale, è terminato tumultuosamente e alla pari, per volere dell’arbitro, zero a zero. Giornata campale è stata quella di oggi per il football vercellese. La folla che, salvo l’eccezione di qualche supporter scalmanato, aveva atteso con calma l’inizio dell’incontro e seguite le prime battute con contenuto entusiasmo, la grande folla vercellese dopo aver spasimato per oltre un’ora e dopo aver sofferto tutto il soffribile, in tema… sportivo, di fronte ai meravigliosi e vani tentativi di tradurre in atti una superiorità per parte dei suoi bianchi calciatori, ha invaso il campo a 5 minuti dal termine, esasperata, disperata perché l’avv. Scamoni non ha concesso un goal segnato da Ardizzone dopo una lotta corpo a corpo fra Gay e Porrati sull’estrema linea della porta alessandrina. Qualche minuto dopo la scena frenetica, fulmineamente sedata all’autorità imperiosa del comm. Bozino, coadiuvato da soci e dirigenti l’U.S. Pro Vercelli, lo stesso presidente della F.I.G.C., e Visconti, Leone, Ara, Valle, Rampini I, Frova, Berra, Binaschi, insomma tutta la Pro Vercelli vecchia e nuova, hanno dovuto proteggere l’arbitro onde i più esasperati supporters non potessero sfogare la loro ira sopra il malcapitato. L’incontro era quasi terminato. Il contegno dei dirigenti la Pro Vercelli, in difesa dell’arbitro, è stato ammirevole. Anche i più scalmanati hanno dovuto rinfoderare ogni proposito bellicoso, sicché non si sono dovuti lamentare incidenti oltre quelli delle proteste verbali di una parte di pubblico (la minoranza per la verità) infuriato. I “bianchi” dominatori in campo. Siamo sempre stati severissimi, e lo saremo sempre, contro ogni eccesso da parte delle folle sportive, Ma non possiamo non dire che il doppio sfogo del pubblico vercellese, poco prima e subito dopo il termine del match, è stato provocato dall’andamento esasperante, pei supporters vercellesi e stranissimo e appassionante per ogni intenditore di football, della contesa. Dall’inizio del match sino al fischio finale dell’arbitro, ogni buon vercellese deve essere passato da emozione a emozione, tante sono state le situazioni pericolose create dai bianchi, sotto il goal alessandrino difeso per l’occasione, in modo sorprendente, dallo svelto e sicuro Porrati. Il famoso grido “il goal matura” ha echeggiato più e più volte e non proprio presuntuosamente per parte del pubblico vercellese. La squadra di Ara, ha quasi sempre giuocato all’offesa, con un crescendo di superiorità impressionante, anche se in parte dovuto ad un insieme di circostanze per cui non è oggi permesso scrivere immediatamente che oggi la linea alessandrina è stata oscurata completamente dalla risorta stella vercellese. Ma sta di fatto che l’U.S. Pro Vercelli ha dimostrato, alla luce di una meravigliosa giornata di sole, d’essere degna del più brillante successo. Il quale non ha premiato, come pur troppo succede spesso in campo sportivo e altrove, non fosse altro che per lo stupore e la disperazione dei più appassionati spettatori, i meritevoli della vittoria. L’Alessandria scesa in campo con Baloncieri dolorante per una noiosa foruncolite al collo, non pensava certo di trovarsi di fronte ad una Pro Vercelli così trasformata dal match di andata. In entrambi i tempi i grigi non hanno potuto opporre che a lunghi intervalli le ammirevoli combinazioni della loro linea di attacco, intessute tutte su scappate. La squadra del Carcano, salvo una diecina di minuti nel primo tempo e per un periodo ancor minore nella ripresa, non ha mai potuto prevalere all’attacco. Nelle loro scappate gli avanti di Carcano hanno anche messo più di una volta in grave pericolo la rete di Barberis, ma contro due, quattro, sei difficili situazioni create dai grigi nell’area della porta vercellese, dieci, venti, venticinque ne hanno preparato i bianchi davanti alla casa di Porrati. Come i “grigi” hanno lentamente ripiegato. I vercellesi, sul bel terreno, piano e regolare, hanno ritrovato tutta intera la vecchia efficienza difensiva e insospettati slanci offensivi. Al giuoco impetuoso e rude dei bianchi l’Alessandria non ha saputo o potuto opporre che la sua propria forza difensiva, sorretta a tratti dalla classicità del suo giuoco di attacco. Ma si direbbe che lentamente il massiccio team di Carcano, scosso, azzoppato in una delle sue più salde colonne – Tico – sorpreso dalla foga a volte persino pericolosa dei rivali, si sia lentamente lasciato sopraffare. Al punto che la squadra alessandrina, salvo che nel primo quarto d’ora e fra i l30° e il 35° minuto, sempre del primo tempo e a rari sprazzi durante la ripresa, non ha dato l’impressione di una unità salda e perfettamente inquadrata, ma invece quella di una compagine squassata, disordinata; ora contrariata dal discontinuo sistema di arbitraggio, ed ora persino smontata e quasi rassegnata. Bisogna dire che la Pro Vercelli si è impegnata a fondo, subito, al segnale d’invio. Al 4° minuto su una discesa di Rampini II, partito, a nostro parere, fuori giuoco, i bianchi non hanno segnato per un … pelo. Questo episodio, seguito subito da un altro nel quale Ardizzone a Gay, scavalcati halves e terzini avversari, hanno fallito una facilissima occasione, deve aver elettrizzato i bianchi. Mai infatti, da quando la Pro Vercelli è ritornata alle battaglie del dopo guerra, abbiamo visto la squadra di Ara giuocare con tanta sveltezza e con tanta varietà di azione e di stile, all’offesa. Quella che fu fino ad ieri il punto debole della squadra, cioè la linea di attacco, ne è stata oggi, per merito precipuo di Ardizzone, di Rampini II, e Rampini III e saltuariamente di Gay, la forza. E’ vero che lo stesso Gay e precipuamente il giovane Borello – scosso duramente, quest’ultimo, all’inizio – hanno mancato nei tiri in goal e a più riprese hanno fatto rimpiangere il calmo e coraggioso, povero Milano III, ma non è meno vero che gli altri atouts hanno tentato in ogni modo la via del goal e che tutti gli attaccanti hanno svolto un giuoco di penetrazione, deciso, volitivo, a volte impreciso e a volte bellissimo ma sempre, nell’un caso e nell’altro, rapido e pericoloso. Questo giuoco, anche nel primo tempo, quando ancora gli animi non erano … accaldati, i grigi hanno dovuto subirlo. Per una ventina di minuti, gli avanti bianchi scavalcavano gli halves avversi ma andavano a dare di cozzo nei terzini, che ributtavano lontano e davano modo a Brezzi, Baloncieri e Papa di contrattaccare magistralmente. Ma verso la metà del primo tempo, rinfrancatisi gli halves era la volta dei terzini alessandrini di cadere in defaillance. Questo avveniva prima che Ticozzelli venisse contuso da un calcio avversario ad un ginocchio, che lo doveva costringere a lasciare il campo al 42° minuto per rientrare gravemente handicappato, all’inizio della ripresa. Prima di lui aveva però dovuto uscire per qualche minuto Borello il quale rimaneva poi groggy durante il rimanente del match. Le “virgole” di “Tico”, dolorante e dell’impetuoso ma non sempre preciso Vercelli, costringevano in difesa Carcano, Lazoli e Morelli e separavano così gli halves grigi dagli avanti dello stesso colore. Tuttavia, contro l’insistente attacco vercellese, precipuamente dovuto al brillante giuoco del robusto Ardizzone e alle folate dei due Rampini, dalle ali, nel primo tempo Brezzi, Baloncieri e Papa III sono riusciti a far tremare i supporters avversari, con puntate insidiose nelle quali hanno ottenuto un corner, e in due occasioni mancato per pochissimo il goal. Molti i falli, specialmente vercellesi e notevole la fatica dell’arbitro per contenere la foga dei combattenti. Tre corners a favore dei bianchi e magnifiche e frequenti le belle parate di Porrati, contro le poche pochissime di Barberis. Tutto ciò nel primo tempo. Il goal non concesso e il burrascoso finale. Nel secondo tempo la Pro Vercelli, a malgrado la pessima giornata di Parodi, anzi che ripiegare ha rivissuto una delle antiche sue “riprese”, durante le quali i bianchi campioni di un tempo sapevano dare di più che non nei primi 45 minuti. L’incerto giuoco di “Tico” disorganizzava vieppiù l’estrema difesa grigia, sicché Carcano preoccupato dell’incolumità del goal non portava molto aiuto ai propri attaccanti. Nel primo quarto d’ora Vercelli, sostenuta dal superbo giuoco di Ara e Rosetta – questi è stato il miglior uomo in campo - assedia l’area di rigore avversaria. Ara manda un pallone contro l’area superiore del goal di Porrati. Borrello, Rampini II, Rampini III, impegnano il difensore dei grigi, mentre, Rosetta, l’accorto Bossola e a volte anche Parodi, permettono a Barberis di riposare, spezzando le combinazioni tra Brezzi e Papa III. Sulla destra De Bianchi deve però lavorare assiduamente per trattenere Baloncieri che appoggia il giuoco sull’impreciso Bay. Ara aiuta il proprio attacco, senza posa, lasciando Rosetta alle prese con Capra. Verso il 20° m. i grigi hanno un risveglio offensivo, ributtato in forza dagli avversari. Il giuoco che non è mai stato molto leggero si appesantisce col crescere della ... stanchezza. L’arbitro non può sempre frenare. Non può, non sa, o non vuole? Specialmente gli alessandrini protestano. Papa III è contuso al mento; poi Ara e quindi Carcano sono a terra. Al 16° m. Alessandria ha subito un corner, al 23° m. ne deve subire uno la Pro Vercelli. Ma sono sempre i bianchi che attaccano. Il pubblico è tutto proteso verso gli uomini di Ara che tentano disperatamente la via del goal, senza fortuna. Lazoli, Carcano, Moretti compiono un lavoro difensivo ammirevole. Vercelli spazza disordinatamente, Porrati blocca tutto e “Tico” si salva come può. Quando Carcano, al 35°m., riesce a mandare i propri avanti all’attacco, Brezzi, Baloncieri – finissimo sempre quest’ultimo – e Papa III impegnano con tiri e deviamenti pericolosi Barberis, e ottengono anche un corner al 37° m. L’invasione del campo. Pro Vercelli rimane però a lungo sotto la minaccia dei rivali. Da metà campo la prima linea sferra un nuovo attacco che termina con un passaggio alto di Ardissone a Rampini II, spostatosi quest’ultimo, dall’estrema sinistra verso il centro. Rampini II raccoglie colla testa e manda verso il goal. Porrati para in tuffo e cade trattenendo il pallone. Pronto Gay è sul portiere, che qualche minuto prima si è salvato miracolosamente in una mischia paurosa, che cerca di rialzarsi. Gay e Porrati si aggrovigliano e il vercellese trattiene colle mani l’avversario che, anziché rifugiarsi nel “giuoco pericoloso” tenta di liberarsi del ball. La scena è fulminea e si svolge nell’estremo angolo destro del goal alessandrino. La folla è scattata tutta e grida tumultuosamente. La palla sfugge dalle mani di Porrati, che si è ormai rialzato ma che ha Gay appiccicato alla schiena, e rotola in goal scaraventatavi da Ardissone. Tutto ciò, ripetiamo, ha la durata di un attimo e si verifica al 40° m. Chi mai trattiene i vercellesi nell’esplosione di entusiasmo! Ma l’arbitro non concede il punto. Quando Gay ha trattenuto colle mani Porrati, l’avv. Scamoni – egli lo ha giurato nella sua onestà – ha fischiato il fallo, che il pubblico vociante, né noi assordati dalle grida, non abbiamo udito. I più scalmanati invadono il campo. I ragionevoli, che sono in maggioranza, procedono energicamente allo sgombero. I bianchi giuocatori sono i meno ostinati nella protesta perché hanno veduto il fallo di Gay. Essi ritornano rabbiosi all’offesa, creano nuove mischie davanti alla rete avversaria ed è allora, cioè negli ultimi 5 minuti di giuoco che l’avv. Scamoni, forse impressionato dal precedente incidente, non vede un madornale fallo di mano di Carcano a cinque metri da Porrati, non vede un fallo di “Tico”, né si accorge che Rampini II, prima di impegnare Porrati nella più spettacolosa parata su una cannonata raso terra, dopo un dribbling fulmineo, si è accomodato il ball colle mani. Per fortuna il termine scocca. Ed invano qualche esaltato cerca di far violenza sul referee che pallidissimo, ma calmo, raggiunge accerchiato da dirigenti e giuocatori della Pro Vercelli e da qualche giornalista, lo spogliatoio. Cosa resta da dire del match … Ancora molto, e di cui ora accenneremo soltanto rapidissimamente. La Pro Vercelli ha giuocato, ad eccezione di Parodi, indisposto, e del deboluccio Borello, che per altro è abilissimo e preciso nei passaggi, un grande mach. Rosetta, Ara, De Bianchi Bossola e gli avanti, hanno fatto l’impossibile per strappare una vittoria che certo non sarebbe stata rubata. Barberis è stato impegnato relativamente. All’attacco, oltre a Rampini II, che è l’atout più completo, ed al veloce e forte Rampini II, ha brillato Ardissone, un palleggiatore veramente di classe. Al riscontro Alessandria, salvo che nei primi 20 minuti, ha avuto una pessima giornata e si è lasciata sopraffare. Superbo Porrati: discontinui i terzini. Infaticabili Carcano, Lazoli e Moretti. Sempre brillante Baloncieri e attivi Brezzi e Papa III. Non all’altezza dei compagni di linea, le ali. L’avv. Scamoni, sportman onesto e sincero, è apparso quale fu sempre nei più duri matches arbitrati, e cioè troppo tollerante, troppo gentleman, poco energico infine contro i più rudi. E i vercellesi in grande giornata gli hanno, più dei grigi, preso la … mano. In ogni modo l’avv. Scamoni ha avuto ragione di non concedere il goal della … burrasca, ma grave torto nel non aver veduto tutto quanto è accaduto negli ultimi 5 minuti del match. Subito dopo il match i dirigenti dell’ U.S. Pro Vercelli parlavano di voler sporgere reclamo alla F.I.G.C. Tanto gli uomini della Pro Vercelli quanto quelli dell’Alessandria sono scesi in campo portando sul braccio sinistro un bracciale a lutto [per la tragica morte di Aldo Milano (III) avvenuta dieci giorni prima. N.d.S.]. (La Gazzetta dello Sport – Emilio Colombo) IL GIRONE ELIMINATORIO Il più importante match del gruppo piemontese è stato indubbiamente quello che si è disputato a Vercelli. I grigi alessandrini hanno dovuto interrompere la serie delle loro otto vittorie consecutive e piegare al match nullo. Però l’andamento di tutto l’incontro nel quale essi furono inferiori ai bianchi vercellesi avrebbe dovuto giustamente finire con un vantaggi odi almeno due punti per i vercellesi. Il risultato irregolare della gara si deve attribuire all’arbitro Scamoni della Juventus di Torino i lquale fu poco preciso, non concesse un magnifico goal segnato da Rampini II nel secondo tempo e non punì il fallo di un terzino grigio col calcio di rigore. La parzialità dell’arbitro ha procurato l’invasione del campo da parte del pubblico e impegnò i dirigenti del club vercellese a un duro lavoro per evitare temibili eccessi. Gli alessandrini potenti nella linea di attacco cozzarono in una squadra bianca forte in tutte le sue linee sebbene risentisse la mancanza di Milano III e Rampini IV. I vercellesi dalla difesa impenetrabile si mantennero prevalentemente sul campo avversario, ne bersagliarono ripetutamente la porta e meritavano la vittoria. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio) L’ASPRA CONTESA DI VERCELLI La bianca squadra vercellese ha fermato oggi in parte l'ascesa dei grigi alessandrini costringendoli ad un match pari dopo novanta minuti di gioco in cui tuttavia mantenne una indiscussa superiorità. E qualora i bianchi non avessero dato al loro gioco un'impronta speciale di durezza, probabilmente avrebbero segnato una netta vittoria che loro mancò perché un punto marcato fu annullato dall'arbitro in causa appunto del modo violento ed irregolare in cui i vercellesi fecero rotolare il ball nella rete degli alessandrini. La fase cui accenniamo avvenne appunto verso il termine della gara allorché stretta la difesa grigia sulla propria porta, gli incalzanti forwards vercellesi più formidabile facevano la loro pressione, più rabbiosa quasi. Ed in quell'affannosa lotta per attaccare da una parte e per difendere dall'altra avvenne che un magnifico tiro parato da Porrati si risolvesse in un corpo a corpo, avendo un avanti vercellese caricato il portiere grigio regolarmente, ma abbracciato letteralmente questo quasi sollevandolo e girandolo verso la rete. La palla in tali condizioni mal trattenuta dal difensore rotolò nella rete stessa. L'arbitro annullò il punto che certo non sarebbe mancato ai vercellesi qualora con una carica regolare e non con un cordiale amplesso avessero risospinto Porrati, impacciato, al di là della linea della porta. L'annullamento del punto sollevò nel campo vercellese un pandemonio: invasione, minaccie all'arbitro, ma queste a nulla valsero ché Scamoni non ritornò sulla decisione presa. Cosi la gara che se pur violenta aveva avuto 1'andamento regolare, fu guastata dall'intemperanza del pubblico che già elettrizzato, nervosissimo, nell'aver rilevato la netta superiorità degli uomini prediletti senza che il sospirato vantaggio venisse, mal sopportò la giusta decisione che lo privava della vittoria, I vercellesi furono, lo dicemmo, superiori. La squadra sembrava infatti animata dal fuoco sacro dei tempi antichi e dal principio alla fine quegli uomini diedero l'anima per riuscire a tradurre in punti la loro supremazia. Però diremo subito che la vittoria è loro mancata sovratutto perché gli avanti giunti negli attacchi reiterati alla estrema difesa grigia non sapevano decisamente tirare in porta. Riteniamo che con minor precipitazione, con minor preoccupazione di fare il gioco sull'uomo anziché sulla palla, essi avrebbero conseguito un risultato mirabile. Per contro l’Alessandria non diede la impressione di quella consistenza che le attribuiamo. Esistette raramente nel. complesso della squadra e se fu infaticabile in difesa mancò del tutto nell'attacco. Non vi era nelle linee grigie quella fusione solita, nè sapevano esse coordinare il gioco sì da opporre una più convincente barriera all'incalzante foga dei bianchi. Accadeva spesso che il pallone risospinto andasse a cadere proprio al piede degli avversari, così come frequentemente anche notissimi giocatori perdevano la nozione del postamento. Con ciò non intendiamo abbattere i «grigi», ma ben sapendo quello che essi possono dare, ci sia lecito dire che oggi mancarono completamente alla prova. Preoccupazione? giornata nera contagiosa fra ì singoli elementi? Chissà! Forse influì anche il fatto, che la prima linea contava Baloncieri seriamente indisposto e Papa (III) Venerino fresco di malattia. Con tutto ciò riteniamo che gli alessandrini avrebbero dovuto più efficacemente contrapporre lor forza ai bianchi senza subirne per quasi tutta la partita il predominio. Non ebbero mai un guizzo, un ritorno offensivo concludente e Barberis toccò due o tre palloni solamente. La partita fu elettrizzante ma non diede mai dimostrazione di una precisa tecnica di gioco. Anche i vercellesi che pur attaccarono sempre non si basarono su un modo di penetrazione preciso e fìnemente tecnico quale sapevan fare i loro predecessori. Il primo tempo si chiuse senza incidenti e cosi sarebbe avvenuto del secondo se non fosse accaduto il fatto del goal annullato. E quand'anche l'arbitro fosse stato più inesorabile nel punire i falli, la partita non rie avrebbe acquistato, dappoiché lo spezzettarne le fasi avrebbe fatto perdere ad essa quella vivacità che fu l'unica caratteristica che abbia avuto. L'arbitro non concedette pure un calcio di rigore che volevano i vercellesi asserendo che uno della difesa grigia aveva toccato in una densa mischia sotto la porta la palla con le mani. Sta di fatto che l'arbitro non vide l' hand, ma vide bensì, e giustamente, che il portiere alessandrino era a terra col pallone stretto dagli attaccanti e che correva rischio di essere, anche senza intenzione, mal conciato. Perciò fischiò il gioco pericoloso in favore di Porrati. Gli energumeni che volevano assalire l'arbitro dopo il match (che durante la gara e l'invasione avvenuta nel noto incidente si limitarono a minacciarlo), furono contenuti dai dirigenti vercellesi che opportunamente han provveduto a curare l'incolumità dell'arbitro stesso, fino a quando gli animi si furon placati. (Stampa Sportiva) RISULTATI Amatori G.C. - Valenzana 2-0 rin.. Biellese – Casale 2-1 CLASSIFICA: Alessandria p. 17, Pro Vercelli* 13, Casale* 8, Biellese* 7, Valenzana 5, Amatori G.C.* 0. Il punto sul campionato Prima frenata dell’Alessandria che dopo otto vittorie si ferma sullo 0-0 a Vercelli. La peggior gara dei grigi in questo inizio di torneo è finita in maniera ancora favorevoli agli uomini di Carcano che hanno strappato un punto ai bianchi. Pro Vercelli che, a sua volta, consolida il secondo posto grazie all’inopinata sconfitta del Casale a Biella per 2-1. La partita di Torino tra Amatori e Valenzana non si è disputata perché gli ospiti non hanno accettano il terreno di gioco dell’U.S.Torinese come campo alternativo in quanto gli Amatori, al momento attuale, non possono disporre di un terreno di gioco adeguato.

Girone Eliminatorio

Pro Vercelli SG - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)

Alessandria US

Porrati Eugenio, Vercelli Luigi, Ticozzelli Giuseppe, Moretti Emilio Carlo, Carcano Carlo, Lazoli (I) Carlo, Bay (I) Primo, Baloncieri Adolfo, Brezzi Guglielmo, Papa (III) Venerino, Capra (I) Mario Corrado

All.: Humphreys Percy

Formazione avversaria

PRO VERCELLI SG: Barberis, Rosetta, Bossola (IV) Piero, Ara, Parodi, De Bianchi, Rampini (III) Luigi, Ardissone, Gay, Borello, Rampini (II) Alessandro. All.: Ara Guido

Arbitro: Scamoni Antonio della Juventus

Note

Commento

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2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Girone Eliminatorio

Pro Vercelli SG - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)

Alessandria US

Porrati Eugenio, Vercelli Luigi, Ticozzelli Giuseppe, Moretti Emilio Carlo, Carcano Carlo, Lazoli (I) Carlo, Bay (I) Primo, Baloncieri Adolfo, Brezzi Guglielmo, Papa (III) Venerino, Capra (I) Mario CorradoAll.: Humphreys Percy

Formazione avversaria

PRO VERCELLI SG: Barberis, Rosetta, Bossola (IV) Piero, Ara, Parodi, De Bianchi, Rampini (III) Luigi, Ardissone, Gay, Borello, Rampini (II) Alessandro. All.: Ara Guido

Arbitro: Scamoni Antonio della Juventus

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