Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1929/1930
Serie A
18-05-1930 - Giornata: 27 - Milano - Virgilio Fossati


Ambrosiana AS - Alessandria US 2 - 0 (0 - 0)
RETI: 53. Serantoni P. [Am] , 64. Serantoni P. [Am]

Alessandria US Balossino Natale, Costa Felice, Gallino Luigi, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Scagliotti Cinzio, Marchina Libero, Gastaldi Settimo All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
AMBROSIANA AS: Degani; Gianfardoni, Allemandi; Rivolta, Viani (I) Giuseppe Ferruccio, Castellazzi; Conti, Blasevich, Meazza, Serantoni, Visentin (III) Umberto. All.: Weisz Árpád

Arbitro: Bruna Giovanni (Venezia)
Note
Incasso: lire 120.000. Giornata di sole cocente. Inizio gara ore 15.00 Secondo «Gazzetta del Popolo», l’Alessandria schierò Rapetti in luogo di Balossino.

Commento
Il primo tempo della partita fra neroazzurri e grigi si è chiuso senza che le squadre segnassero alcun punto all’attivo. E questo è il miglior titolo di elogio per l’Alessandria. Da parecchie settimane – e il nostro giudizio è schietto e spassionato – non vi è stata squadra che si sia battuta con l’Ambrosiana con tanto ardore e con così convinto entusiasmo come l’Alessandria. I grigi hanno avuto anche qualche fase di predominio nel primo tempo. Solo la classe della linea di sostegno e della difesa dell’Ambrosiana ha evitato conseguenze punto piacevoli. All’ingresso in campo di Meazza, una dimostrazione entusiastica è stata improvvisata al giocatore valoroso che ha segnato tre goals a Budapest: Meazza è ormai, a buon diritto, l’idolo della folla sportiva. L’inizio è a favore dei neroazzurri. Una brillante serie di passaggi fra Meazza e Serantoni non approda a buon esito. Salda, pronta ed efficiente appare la difesa dei grigi. La linea mediana degli ospiti reggi il raffronto con quella dell’Ambrosiana: ottimo servizio di rifornimento agli avanti, chiara concezione tattica, veloci e ordinati ripiegamenti, a tempo opportuno, a sostegno della difesa. Richiami a gran voce ai divi della prima linea milanese: si attende da un minuto all’altro la esibizione spettacolosa del centroattacco. Non sono ormai di rito i goals di Meazza? Il pubblico vuole essere appagato nel suo legittimo desiderio. Meazza non è da meno della sua fama, ma non sempre trova però rispondenza nei compagni di linea… L’unico a comprendere le lucide azioni di gioco del «balilla» milanese è Serantoni, che sembra fruisca del dono dell’ubiquità. Dopo trenta minuti di gioco, l’Alessandria impegna seriamente la difesa dell’Ambrosiana. Gli avanti grigi combinano a meraviglia; passaggi corti o veloci, ma vi è indecisione nel tiro in goal e più d’una favorevole occasione è perduta. Un forte tiro di Meazza passa alto sul palo della porta alessandrina. Nulla di fatto dopo i primi 45 minuti di gioco. L’Alessandria riporta a metà incontro il miglior risultato segnato in questi ultimi tempi dagli avversari dell’Ambrosiana. Quando si inizia la ripresa, i grigi sono ancora all’attacco, ma il pubblico esige ad ogni costo la vittoria: ed è ancora Meazza che è fatto oggetto dei maggiori incitamenti della folla. I neroazzurri non tardano a soddisfare i loro accesi ed impazienti sostenitori. Un calcio d’angolo viene battuto contro l’Alessandria al 9’: Meazza raccoglie il tiro parabolico, scarta un avversario diretto e passa a Serantoni, che riprende e fulmina in goal. I grigi rispondono al goal di sorpresa con un serrato contrattacco e Marchina segna in una fulminea puntata al 13’, su passaggio corto e raso terra. Ma l’arbitro Bruna annulla il goal perché avrebbe ravvisato Cattaneo in posizione di fuori gioco. I grigi, che avevano intravisto le più rosee e ottimistiche possibilità, non reagiscono certo al verdetto dell’arbitro, ma si scoraggiano. Altro calcio d’angolo al 20’ contro Alessandria. Mischia furibonda di uomini; è ancora Serantoni che riesce a riprendere un pallone raso terra e a convertire in goal. L’Ambrosiana, assai rinfrancata, tenta nuove azioni offensive, ma i grigi si difendono meravigliosamente. Tutta la squadra è degna di incondizionato encomio. Discreto l’arbitraggio di Bruna. («Gazzetta del Popolo», 19 maggio 1930) La prova fornita dall’Alessandria sul campo di via Goldoni è stata delle più meritorie: una prova che, indipendentemente dal risultato che essa ha avuto, contrasta stranamente con i precedenti alessandrini basati sulle partite giuocate recentemente col Genova e con la Pro Vercelli. Come quelle due gare, quella di ieri si è chiusa con due goals al passivo per i grigi e zero all’attivo: ma la volontà, il brio, l’impegno e azioni di pregevole fattura tecnica hanno dato anima e vigore all’esibizione della squadra piemontese che ha brillato di viva luce. Il merito principale di questa ottima prova della squadra ospite va alla linea mediana che ha superato, nel primo tempo, la seconda linea milanese per quanto riguarda continuità, ordine e prontezza di concezione e di esecuzione. Al giuoco accorto e compatto dei tre mediani, l’Alessandria deve se il primo tempo, pur chiudendosi con un nulla di fatto, le ha permesso di far registrare una lievissima superiorità di attacco e di giuoco. In questo primo tempo, i pericoli corsi da Degani sono stati più numerosi e più probanti di quelli corsi da Balossino; ma agli effetti pratici, la prima linea alessandrina, priva anche oggi di Ferrari oltreché di Chierico, ha peccato di precisione nel tiro decisivo. Nel secondo tempo, i grigi sono lievemente calati: le loro azioni sono diminuite di potenza e in pochissime occasioni l’attacco grigio ha saputo condurre le proprie azioni, che pure erano ben impostate al loro inizio, in modo tale da creare la situazione favorevole al goal. Ma a ciò ha concorso in parte un errore di tattica degli attaccanti alessandrini stessi, i quali hanno troppo insistito in un giuoco alto che poneva in condizioni di favore, per arginare e respingere, i terzini neroazzurri. L’Ambrosiana non ha fornito, in complesso, una prova molto convincente, pur vincendo con quell’autorità e quella sicurezza che oramai le sono abituali. Le ha nuociuto forse la fiducia aprioristica in un facile successo ed è perciò che nella prima parte della partita si è fatta aumentare di più per le prodezze di qualche singolo – Gianfardoni, Degani, Serantoni, Conti – che per la compattezza e il collegamento dei reparti. L’assieme è mancato, ma si sono sviluppati l’abilità, il lavoro e lo spirito pur sempre fecondi dei giuocatori, nei particolari limiti assegnati dai singoli ruoli. Costatato che il pericolo alessandrino era qualche cosa di più reale e di più concreto del previsto, l’Ambrosiana ha rinserrato i reparti nel secondo tempo, ha sfoggiato un maggior impegno, ha avuto un Castellazzi più a posto ed un Allemandi (assai incerto all’inizio) più ordinato, seppure non molto preciso e sicuro nei rimandi. Così la vittoria ha premiato l’undici che dai suoi periodi di superiorità ha saputo trarre il maggior profitto. Le due squadre, agli ordini del signor Bruna, si sono presentate così formate […]. Folla da 120.000 lire. Sole cocente. Dopo l’offerta a Meazza, l’uomo del giorno, di una grandiosa corbeille di fiori da parte di un gruppo di amici di Porta Vittoria, inizia la partita. L’inizio incerto degli ambrosiani permette agli alessandrini di giungere minacciosamente sino nei pressi di Degani e tre tiri di Avalle, Marchina e Scagliotti sbagliano per poco il bersaglio. Balossino deve invece liberarsi, e lo fa brillantemente, da un paio di attacchi a tu per tu con Meazza. Al 30’ un forte tiro di Serantoni va alto e un minuto dopo Degani si produce in un bellissimo tuffo su un pallone di Avalle. Gianfardoni emerge nel sestetto difensivo dei neroazzurri e due corner, uno per parte, chiudono il primo tempo. La ripresa è cominciata con un corner contro i grigi. Al 9’ uno dei tanti dosatissimi passaggi di Meazza – guardato a vista dagli avversari – ha dato l’occasione a Serantoni di sferrare un potente tiro che ha battuto Balossino. Due minuti dopo i milanesi hanno ottenuto un corner e al 13’ l’Alessandria ha segnato un bellissimo goal con imparabile tiro di Marchina. Un attimo prima, però, l’arbitro aveva fischiato un offside di Cattaneo, lanciatosi in avanti troppo presto, e il goal è stato perciò annullato. Al 19’, su corner, Serantoni, avuta la palla da Blasevich, ha segnato di testa il secondo punto. Null’altro di eccezionale da rilevare sino alla fine, salvo un bel tuffo di Degani su un improvviso tiro di Gastaldi. («La Stampa», 19 maggio 1930) Per tutto il primo tempo, l’Ambrosiana, con un giuoco indolente e scucito, ha durato fatica a contenere le andate incalzanti della bella squadra alessandrina. Nella ripresa, l’undici neroazzurro, pure essendo migliorata di molto la fattura del suo giuoco, si è giovato delle eccellenti attitudini alla pronta realizzazione che distinguono gli attaccanti e ha marcato i due goals della partita, artefice di entrambi l’infaticabile Serantoni. Nel complesso, per altro, la Ambrosiana ha giuocato un match in tono minore. Invece, la squadra dei grigi ha saputo opporsi più agguerrita e più baldanzosa del previsto, tanto da contenere a lungo gli avversari in un giuoco convulso e disunito; e un risultato positivo avrebbe probabilmente raggiunto la salda unità piemontese se alla buona impostazione e al razionale sviluppo dei temi fossero seguite la prontezza e la precisione degli attaccanti nel tirare il bersaglio. Nei ranghi dei neroazzurri merita la prima citazione il fine e rapido Castellazzi il quale, col suo giuoco eccellente per linea stilistica e vivace, per impegno combattivo ha sopperito ai frequenti squilibri di Viani e alle ripetute falle di Rivolta in giornata di malavoglia. Quadrata e sicura la retroguardia. Di rado la linea di attacco ha funzionato con l’usata scioltezza di collegamento. In questa linea, operante insolitamente a palloni alti e violenti, Conti e Serantoni sono stati i giuocatori migliori per uniformità di rendimento e ricchezza di idee costruttive. Sempre efficaci e tempestivi i passaggi di Meazza; meno centrati i tiri. La partita ha avuto un primo tempo infruttifero. L’Alessandria, nonostante la frequenza delle sue azioni di giuoco, non è riuscita a scavalcare lo sbarramento dei terzini milanesi. A sua volta, l’Ambrosiana si è fatta viva con qualche rabbiosa, ma inconcludente scorreria. Superiorità di pressione dei grigi. Due corners per parte; un salvataggio provvidenziale di Gianfardoni sulla linea della porta (10’) e un tiro splendido e fulmineo di Serantoni su passaggio di Meazza (30’). La ripresa è combattuta con maggiore animazione dalle due squadre. Il preludio è di marca alessandrina. Ma all’8’ l’Ambrosiana conquista in un baleno il suo primo goal. Meazza passa all’indietro un pallone preciso a Serantoni e il torello, con un tiro saettante, batte di prepotenza il valoroso Balossino. Quattro minuti dopo, spiegatasi l’Alessandria nel suo giuoco migliore, Marchina risolveva una lunga e brillante fase d’attacco nel goal del pareggio: il punto venne annullato. Il pericolo scampato mette le ali ai piedi dei neroazzurri che, al 19’, segnano il secondo punto su calcio d’angolo. Viani si desta, colpisce il palo laterale della casa alessandrina; sul rimbalzo, Serantoni riprende e mette facilmente in rete. («La Gazzetta dello Sport», 19 maggio 1930) Il foltissimo pubblico convenuto sul campo di via Goldoni, un po' per risalutare il suo beniamino Meazza, reduce dai trionfi ungheresi e un po' per rivedere la sua più forte squadra al brillante lavoro già svolto nelle ultime partite, non è rimasto eccessivamente soddisfatto. E non a torto anche se nella sua manifesta delusione si sono potute notare delle evidenti esagerazioni. Ma la folla ormai è abituata troppo bene e si è fatta esigente ed anche eccessivamente severa. D'altra parte l'Ambrosiana, se pure ha vinto e vinto meritatamente, non è stata all'altezza degli altri suoi incontri. I giocatori nero-azzurri, stretti attorno a Meazza che al suo ingresso sul campo era stato festeggiatissimo, tanto che gli veniva offerta anche un'enorme corbeille di fiori bianchi ne più e né meno come avviene per la serata di onore di una prima donna, i nero-azzurri dunque, hanno cominciato in tono superiore con la veste di eccelsi campioni, convinti di superare con facilità anche il nuovo ostacolo. Si sono trovati di fronte invece un'Alessandria niente affatto in armonia con gli ultimi risultati e soprattutto con le ultime voci che la davano per una squadra ormai finita. Gli alessandrini si sono mostrati invece all'altezza della loro forma migliore. Hanno risposto all'offensiva ambrosiana subito scattata, con un gioco animoso, veloce, pieno di vivacità, un gioco che ha sorpreso le file avversarie. E così la partita è stata male « infilata » per i milanesi. Si sa cosa vuol dire al foot-ball avviarsi su un binario diverso da quello stabilito o previsto. In breve: gli ambrosiani sono stati costretti più volte a difendersi: al settimo minuto corner per l'Alessandria; al decimo bellissimo intervento di Gianfardoni che ha respinto un tiro pericoloso quasi sulla linea della porta. E fino al ventesimo minuto le offensive dell'Alessandria, si sono più volte rinnovate; con poco esito per le incertezze di tali attacchi che partivano con ottima impostazione ma che naufragavano inevitabilmente nell'area milanese. Solo verso la mezz'ora l'Ambrosiana si è scossa un po' ed ha a sua volta un po' insistito sul campo dei rivali. Si può dire anzi che le azioni dei nero-azzurri, anche se meno numerose, sono state le più pericolose. Al trentesimo minuto, un tiro di Serantoni, su azione Visentin-Meazza, passava fortissimo a un dito dall'asta superiore. E dieci minuti dopo anche Conti sfiorava il palo. Al quarantunesimo la difesa dell'Alessandria si salvava a fatica da due calci d'angolo consecutivi. Ma insomma i goals che reclamava il pubblico non si realizzavano. Anzi, un minuto avanti la chiusura del primo tempo era l'Alessandria che costringeva l'Ambrosiana in corner. Si può immaginare come è rimasta la folla degli appassionati di fronte allo « zero a zero » di questo primo tempo. Il risultato, dato il valore dimostrato dall'Alessandria, non era poi affatto disonorevole. Ma ben altro attendeva il pubblico che è rimasto freddo, deluso come un amante tradito. Esagerato come dicemmo nella sua manifestazione di disappunto. Eppure sarebbe bastato, forse, uno scatto generoso della folla che ama i giocatori per rimetterli in carreggiata. Lo scatto non è venuto. Ma gli uomini in casacca nero-azzurra si sono salvati lo stesso. A costo di cadere nell'assurdo, diremo che mai come ieri l'Ambrosiana ci ha mostrato tutta la sua classe e il suo valore di squadra compatta e realmente produttiva. In giornata infelice, contro un valoroso e tenace avversario, fra la freddezza del suo pubblico che per un attimo l'aveva quasi abbandonata a se stessa, la squadra ha trovato la forza per dominarsi e dominare, l'energia sufficiente per passare ancora avanti e per raggiungere egualmente la meta: i due punti occorrenti per la classifica. Infatti al nono minuto del secondo tempo è giunta la stoccata: Viani ha passato a Meazza e questi ha allungato di precisione a Serantoni che prontissimo ha inarcato con tiro potentissimo un fulmineo goal. È bastato per rimettere in piedi l'undici che pareva in procinto di cadere. L'Alessandria ha bensì reagito ancora e con animo ammirevole; e al dodicesimo minuto ha potuto anche segnare a sua volta con Marchina un punto che è stato però annullato dall'arbitro Bruna per un fuori gioco di Cattaneo - che aveva provocato l'azione - fischiato in precedenza. L'arbitro era sulla linea e non può aver errato. Il suo fischio aveva del resto fermato l'azione di Gianfardoni e di Degani. Ma nonostante questa reazione alessandrina si è capito subito che l'Ambrosiana aveva ormai vinto ancora. Al diciannovesimo minuto dopo un corner, un colpo di testa di Viani veniva respinto dal palo, ma pronto Serantoni segnava il secondo goal. Null'altro da segnalare poi, se non l'insistenza degli ambrosiani, con una bella parata però di Degani - la più bella e la più difficile di tutto l'incontro - su tiro dell'estrema sinistra alessandrina Gastaldi. Il motivo plausibile della non eccellente prova complessiva dei milanesi, che per altro hanno avuto momenti degni della loro classe, è già stato illustrato. Per quanto riguarda il gioco individuale, si deve dire che specie in giornata non buona ci è sembrato Rivolta. Anche Viani e Visentin non erano i soliti. La difesa ha fatto invece intero il suo dovere, come Castellazzi - il migliore in campo nella ripresa - come Serantoni sempre generosissimo, come anche Conti. A tratti ha funzionato bene pure Blasevich. Meazza non ha lavorato molto e non ha dato al pubblico il godimento di uno dei suoi goals insuperabili, tipo Francoforte o tipo Budapest. Ma comunque il primo punto è sortito da un suo meraviglioso passaggio, mentre altre sue azioni - specialmente nei traversoni alle ali - sono risultate perfette. Qualche errore c'è stato. Bisogna però tener conto della rigida sorveglianza cui il giocatore era sottoposto. L'Alessandria, mancante di Ferrari, ha giuocato ieri una delle sue partite più brillanti. Le voci pessimistiche sono state smentite dai fatti. Peccato che l'attacco, ottimo in partenza, non sappia produrre e si perda inutilmente nell'ultimo sforzo. I migliori sono stati Gandini, Avalle, Cattaneo e Bertolino nel primo tempo. Ammirato poi il contegno cavalleresco di tutti i giocatori. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio – Emilio De Martino) RECUPERO: [23ª giornata] Pro Patria-Brescia 2-0 (giocata l’11 maggio 1930) RISULTATI: Cremonese-Milan 0-3 Genova 1893-Roma 3-1 Juventus-Bologna 2-0 Lazio-Brescia 0-0 Livorno-Triestina 2-0 Modena-Torino 2-1 Napoli-Pro Patria 4-2 Padova-Pro Vercelli 5-0 CLASSIFICA: Ambrosiana 43; Genova 1893, Juventus 38; Torino 34; Alessandria 30; Napoli, Pro Vercelli 28; Bologna 27; Brescia, Milan, Roma 26; Lazio, Livorno, Pro Patria 23; Modena, Padova 21; Triestina 20; Cremonese 11. MARCATORI: Il punto sul campionato Le tre squadre di testa hanno vinto le partite della ventisettesima giornata e anche con eguale scarto di punti. Nulla di variato quindi all’avanguardia. L'Ambrosiana con i suoi cinque punti di vantaggio: ma la sua vittoria di ieri on è stata ottenuta tanto facilmente, ché l'Alessandria, in ripresa, si è difesa bene, terminando anche alla pari il primo tempo. Ma la marcia in avanti dei nero-azzurri milanesi è pur sempre assai brillante e difficilmente potrà essere arrestata. Chi ha perduto ancora terreno è stato il Torino, che, come del resto è avvenuto per la Juventus, ha dovuto inchinarsi sul terreno modenese. Ancora incertissima è la battaglia che si sta combattendo nella retroguardia per non cadere nella divisione interiore. Per il terzultimo posto, quello del salvamento, si battono ancora sei squadre. Per ora è la Triestina, battuta ieri a Livorno, che ha perduto una lunghezza. Ma la lotta non è ancora ben definita. Le sette partite che rimangono per chiudere il girone possono mutare ancora la situazione. Fra i risultati delle partite di ieri, oltre a quelle dei leaders e del Modena, è da segnalare particolarmente quello da Cremona, con cui si è verificato l'unico successo favorevole alle alle squadre ospitate. Infatti il Milan, mancante dei tre giocatori Tansini, Compiani e Moroni e poi anche di Ranetti, ha vinto e con un punteggio che non era possibile prevedere. Questa ripresa milanista è significativa e dimostra quanto possano la volontà e l'energia di giocatori generosi. Notevoli anche il nullo di Roma fra Lazio e Brescia e il cinque a zero che ha caratterizzato la nuova vittoria del Padova netto dominatore, in casa sua, anche della Pro Vercelli. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio)