Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1930/1931
Serie A
05-04-1931 - Giornata: 24 - Torino - Corso Marsiglia


Juventus FC - Alessandria US 4 - 1 (2 - 1)
RETI: 13. Munerati [Ju] , 15. Munerati [Ju] , 23. aut. Caligaris U. [Ju] , 79. Orsi [Ju] , 89. Orsi [Ju]

Alessandria US Rapetti Giuseppe, Gallino Luigi, Ballerio Giuseppe, Grillo Giuseppe, Borelli Michele, Bertolini Luigi, Panzetti Guglielmo, Avalle Edoardo, Banchero (II) Ettore, Scagliotti Cinzio, Chierico Carlo Angelo All.: Révész Béla

Formazione avversaria
JUVENTUS FC: Combi, Rosetta, Caligaris Umberto, Vollono, Varglien (I) Mario, Rier, Munerati, Cesarini, Vecchina, Ferrari Giovanni, Orsi. All.: Carcano Carlo

Arbitro: Barlassina Rinaldo (Novara)
Note
Espulsi al 72. Varglien I Mario [J], 72. Panzetti [A]. Ammonito: 59. Grillo [A] Giornata primaverile, terreno ottimo. Inizio ore 15,10 Secondo il Littoriale il giocatore espulso sarebbe stato Borelli

Commento
UNA NETTA VITTORIA DELLA JUVENTUS L'Alessandria battuta per 4 goals a 1 Dopo una dozzina di minuti di giuoco circa, Varglien passava a Ferrari, Ferrari allungava diritto innanzi a se ed in mezzo ai terzini. Orsi sopravveniva in corsa, e senza fermarsi, con un tiro basso e forte mandava la palla a finire nell'angolo sinistro della rete, fuori della portata di Rapetti. Un punto splendido come confezione e come finitura, un punto in cui se il tocco finale fu posto da Orsi, il movimento intelligente che procurò la situazione favorevole fu eseguito da Ferrari. Quattro o cinque minuti più tardi, azione sulla sinistra juventina che porta Ferrari in buona posizione. La mezz'ala sinistra spara forte in porta e quasi a bruciapelo sul portiere. Rapetti non può trattenere la palla che devia sulla sua sinistra a pochi metri dalla soglia della porta, dove Munerati la sospinge nella rete. Due a zero. Al ventunesimo minuto, su una delle numerose ed energiche controffensive alessandrine. Grillo, il mediano destro degli ospiti, quasi dal limite dell'area di rigore, lascia partire una violenta cannonata. Nella sua velocissima traiettoria la palla urta nel corpo di un difensore torinese e devia a mezza altezza nella rete, fuori delia portata di Combi, che già aveva assunto posizione per parare il tiro. Due ad uno. Al 34.o minuto della ripresa, Orsi, chiudendosi al centro, prendo di mira la metà della porta sulla sinistra di Rapetti. Il portiere alessandrino salta fuori tempo e si allunga, si allunga, ma non arriva fino alla palla che crescendo gradatamente, va ad insaccarsi nella rete a mezza altezza. Tre a uno. A pochi minuti dal termine, azione centrale, che ammucchia gli uomini nell'area di rigore degli ospiti e che getta lo scompiglio nella difesa alessandrina. Due o tre uomini toccano c deviano la palla, finché Munerati con un capitombolo che ha assieme del pratico e dell'umoristico, riesce od imprimerle la modificazione di traiettoria che è necessaria e sufficiente per mandarla a finire nella relè a fll dì palo e raso a terra. Quattro a uno. Fra mezzo a queste due serie di punti, la iniziale e la finale, un lungo periodo di giuoco a tratti scialbo e monotono ed a tratti vivace e movimentato. Ad un livello tecnico elevato e degno del valore dei numerosi uomini di classe che si trovavano in campo, non si assurse se non raramente. Sia che parte dei giuocatori delle due squadre considerasse la partita come un fatto di ordinaria amministrazione ed il risultato come cosa senz'altro già decisa, sia che le condizioni in cui è costretto a combattere l'Alessandria in questa sua sfortunatissima stagione togliessero velleità di accanimento agli uomini, il giuoco ebbe dei periodi di interesse molto scarso. L'accanimento non scaturì che una volta sola improvvisamente verso la metà della ripresa, ed in un modo punto gradevole : a seguito di uno scontro fra l'alessandrino Pansetli ed il juventino Varglien, un breve e rapido alterco con uso delle mani e dei piedi fra la sorpresa generale, fece sì che l'arbitro invitasse e l'uno e l'altro dei due uomini che avevano perso il controllo di sè stesso, a rientrare negli spogliatoi. La vittoria della Juventus fu meritata e venne ottenuto in modo piano e regolare. Una intera classe divide al momento attuale l'una squadra dall'altra. L'Alessandria è stata quest'anno presa di mira dalla sfortuna, tanto da dover-ricorrere al ringiovanimento dei quadri, non per libera eiezione a soluzione di un problema tecnico, ma come misura obbligatoria per allineare ogni volta undici uomini in campo. E, conseguentemente, il periodo che un paio di mesi fa la squadra attraversò, fu dei più tristi e burrascosi. Partito Ferrari, stroncato Lauro, ferito Cattaneo e con tutta una serie di altri uomini fuori di combattimento, il giuoco della squadra, già così chiaro e tecnico, divenne oscuro e confuso. Pareva che la bella tradizione che vuole un Alessandria produttivo e costruttivo, dovesse smentirsi. La giornata di Ieri, pur nel suo modesto valore tecnico, pare invece un indico del ritorno degli alessandrini alla buona via. L'ordine è tornato nelle file, ed un certo quale studio per tenere la palla a terra si nota nei mediani e negli attaccanti. Come uomini di provato lavoro, l'unità era ridotta ieri a Bertolini, Avalle e Chierico. Ed ancora, il primo ricevette all'inizio dell'incontro una pallonata in pieno viso, che valse a smorzargli Alquanto la combattività. Ma anche fra gli allievi e gli elementi meno noti, fanno capolino qua e là prodezze che richiamano l'attenzione e che rivelano possibilità avvenire: vedasi Rapetti, Banchero II e Grillo e Borelli. In un tempo non lontano, l'Alessandria dovrebbe tornare a far parlare di sé come compagine contenente elementi di valore e sviluppante un giuoco di classe. La linea d'attacco juventina, a giudicare dalla prova di ieri, è in buone condizioni di forma dal contro verso la sinistra. Vecchina è uomo dal terreno leggero e dalla temperatura calda. Di mano in mano che ci si allontana dall'inverno, l'ex-padovano migliora. Sbrigativo, veloce e deciso, Vecchina è al momento attuale uno dei migliori elementi della linea. Di questa linea, Ferrari continua ad essere il milite ignoto, colui che lavora tacitamente ed oscuramente, colui che pone i suoi servizi a favore della causa, tutto dando e nulla do mandando, n difetto del Ferrari della maniera attuale sta appunto in questa sua modestia, che gli ha fatto perdere parte delle doti di realizzatore che lo portarono pochi mesi or sono in testa alla lista dei cannonieri del Campionato. Cesarini viceversa è un po' sbandato. Il Cesarini del momento presente è un distratto del gioco. La sua mente pare assente. Egli si perde sovente in piccoli particolari, mentre il gran quadro del giuoco della sua squadra e della squadra avversaria gli sfugge. Aver padronanza della palla e valore tecnico è una bella cosa, una eccellente cosa: ma non porre queste doti al servizio di una visione tatticamente comprensiva di quanto avviene e dovrebbe avvenire in campo, è cosa che non si può definire con aggettivi laudativi. Rosetta è in piena ripresa. Scatto, slancio, combattività, sicurezza e fiducia nei propri mezzi, tutto gli sta ritornando. Date qualche giorno ancora ed un po' di bel tempo a Rosetta, e ritroverete in lui il terzino forte e scientifico delle scorse stagioni. Accanto a lui, Caligaris fece ieri una delle sue solite partite sicure, energiche, vigorose e poderose. Le due squadre erano cosi composte: Alessandria : Rapetti, Gallino e Ansaldi; Grillo, Borelli e Bertolini; Avalle, Pansetti, Banchero II, Scagliotti e Chierico. Juventus: Combi; Rosetta e Caligaris; Vollono, Varglien e Rier; Mune rati, Cesarini, Vecchina, Ferrari ed Orsi. Arbitro Barlassina di Novara. Terreno ottimo, giornata primaverile giuoco regolare. Un pubblico numeroso in ogni ordine di posti assisteva all'incontro. Nella tribuna d'onore era presente il Duca di Bergamo, che volle personalmente, alla fine della partita, consegnare a Caligaris il dono — un bel paio di « gemelli » in oro — che la Federazione del Calcio volle donargli dopo il cinquantesimo incontro da lui disputato in difesa dei colori d'Italia. (La Stampa, 06/04/1931 – Vittorio Pozzo). LA SCONFITTA DEI GRIGI A TORINO All’Alessandria per evitare tale pericolo, basterebbero ancora sei punti. Impresa non certo impossibile per una, squadra come l’Alessandria, tanto più che nella prossima partita farà la sua «rentrée» Cattaneo. Essa deve ancora giuocare cinque partite sul proprio campo ed altrettante fuori. Non v’è dubbio che saprà non scio accumulare i sei punti necessari, ma risalire ancora qualche gradino della i classifica. Domenica a Torino la squadra grigia è stata sconfitta dalla Juventus. Sconfitta regolare e prevista, tanto più che la formazione della squadra non era apparsa, alla vigilia dell'incontro, la più felice. L’inclusione di Panzetti mezz’ala destra ha sconvolto il giuoco tecnico dell’attacco e non ha dato quei frutti che il trainer sperava. Cosicché la squadra non solo è stata largamente sconfitta, ma non ha neanche potuto svolgere il suo giuoco abituale e fare una esibizione di tecnica e di bel giuoco. Comunque, dalla partita di Torino non si poteva sperare in una affermazione dei grigi tanto più che la Juventus, lanciata alla conquista del campionato, non avrebbe permesso; a qualunque costo, una così clamorosa sorpresa. Nella partita di Torino solo pochi grigi hanno giuocato veramente bene. Sono essi Avalle, Rapetti, Grillo, Gallino e Ansaldi. Gli altri, chi più chi meno, si sono lasciati travolgere dall’ondata juventina e non sempre hanno trovato la forza di reagire. Quattro goals a uno è stato il risultato: due a uno nel primo tempo; due a zero nella ripresa. Il goal dei grigi è stato segnato su tiro di Grillo e deviato in rete da Caligaris (Il Piccolo, 11/04/1931) JUVENTUS-ALESSANDRIA: 4 A 1 L'Alessandria è scesa a Torino ben disposta a difendersi nella partita che la poneva di fronte a una squadra superiore. Infatti essa ha iniziato il giuoco a forte andatura, cercando di opporre alla maggior classe degli avversari la freschezza di giuoco e l'impeto dei suoi giovani elementi. Il risultato, però, dice chiaramente come i «grigi» abbiano mancato al loro scopo, che era quello di contenere in limiti misurati la vittoria dei bianco-neri. Due sono stati i fattori che hanno contribuito a rendere così netta, numericamente, la supremazia juventina: il primo è dovuto alla conosciuta abilità della prima linea bianco-nera e il secondo va attribuito alla scarsa efficienza degli avanti alessandrini. Quando, allo scoccare del primo quarto d'ora di giuoco, la Juventus, conducendo la partita a suo beneplacito, è riuscita a segnare il secondo punto, è parso che l'incontro perdesse ogni interesse e si riducesse niente più che a una facile passeggiata di salute della squadra torinese. Ma un guizzo alessandrino è riuscito a portare la minaccia alla porta di Combi, e Grillo, uno dei migliori giocatori grigi, ha potuto tirare fortemente in goal da una ventina di metri. La palla è rimbalzata sulla schiena di Caligaris, e Combi, disorientato, non ha potuto impedire che finisse in rete. Si è allora pensato anche alle probabilità di un pareggio; ma esso non si è verificato perché i bianco-neri hanno subito ripreso il comando della partita. E nel secondo tempo altri due goals hanno sanzionato la indiscussa superiorità juventina. Della prima linea dell'Alessandria si è detto; togliendo Banchero, che qualche volta si è mostrato insidioso, e Avalle, gli altri non sono riusciti a condurre una sola azione pericolosa. Il reparto dei mediani ha avuto in Bertolini un giocatore preciso, che è riuscito a svolgere azioni veramente pregevoli, e in Grillo un elemento che si è prodigato con entusiasmo e con efficacia. Bene in blocco la difesa estrema. La Juventus va elogiata senza riscrive: la difesa, dopo il primo infortunio, ha tenuto il campo con l'autorità della sua classe; la mediana, ottima in Vollono e Rier, ha palesato il giuoco sfocato e nervoso di Varglien, che è stato espulso dall'arbitro insieme con l’avanti alessandrino Panzetti per essere con questo trasceso a vie di fatto al 27° minuto della ripresa. La prima linea, ancora una volta, ha sfoggiato le sue qualità realizzatrici. All'inizio della partita, il portiere alessandrino Rapetti viene subito impegnato da un tiro di Vecchina. Poi Avalle manda il pallone sopra la traversa della porta di Combi, sbagliando di poco l'obiettivo. Al 10° minuto, una fuga di Vecchina e un suo tiro costringono Rapetti a effettuare due parate consecutive. Al 13° minuto Orsi, ricevuta la palla da Varglien, si porta velocemente verso la porta avversaria e segna imparabilmente. Subito dopo si produce l'azione che porta al secondo punto. Ferrari passa il pallone a Munerati che, da pochi metri, segna sorprendendo Rapetti. Quindi la pressione bianco-nera diminuisce alquanto e i grigi ne approfittano segnando a loro volta al 21° minuto, per merito di Grillo, come si è detto più sopra. La Juventus, però, si riscuote, incitata dal pubblico: un forte tiro di Cesarini è parato da Rapetti. Subito dopo è Ferrari che manda la palla verso la porta alessandrina, costringendo Rapetti a deviare in corner. Nella ripresa, l'Alessandria sembra più rinfrancata e conduce azioni meglio coordinate; ma la mancanza di decisione degli avanti non permette che occasioni veramente belle siano convenientemente sfruttate. L'arbitro ammonisce Grillo per scorrettezza verso Orsi e concede una punizione a pochi metri dal limite dell'area di rigore: il tiro di Orsi è alto. Al 27° minuto si verifica l'incidente fra Varglien e Panzetti. Varglien protesta con l'alessandrino che lo avrebbe colpito con un calcio e poi gli assesta un pugno; Panzetti reagisce a sua volta e l'arbitro espelle tutti e due. Al 35° minuto, su passaggio di Ferrari, Orsi ha modo di effettuare un potente tiro e la palla entra in rete nell'angolo alto sinistro. In seguito Rapetti deve difendersi da una serie di tiri, che para con sicura prontezza. A sei minuti dalla fine, Vollono manda la palla al centro: un rapido passaggio tra Ferrari, Orsi e Munerati, spostatosi al centro, permette a quest'ultimo di segnare con facilità. La partita si conclude con altre rapide azioni alterne, ma il punteggio non cambia, Arbitro; Barlassina, (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio) LA JUVENTUS BATTE NETTAMENTE L’ALESSANDRIA Il miglior commento alla partita odierna è nella cronaca che abbiamo voluto stendere un po' diffusa. Avevamo previsto una differenza di tre goals e la differenza fu esatta, mentre il pronostico, penseranno i grigi, lo è stato anche troppo. Tuttavia qualche parola si deve spendere sulla partita per dire che se proprio brutta non è stata, non è stata neppure tale da avvincere. La Juventus si è aggiudicata i due punti e in forma così netta che nessuna attenuante possono avanzare i grigi. Ci saremmo attesi tutt’al più che tecnicamente la superiorità juventina fosse stata più chiara; troppo a lungo è rimasto l’attacco bianco-nero davanti alla porta di Rapetti prima di dare - dopo i primi due goals - la sensazione che oltre al ricamo delle azioni dagli attaccanti, ci fosse qualche cosa di più concreto. Cesarini in brutta giornata ha fatto sì che il reparto destro dell'attacco zoppicasse. In compenso Ferrari ha giocato una partita superba e Orsi non gli è stato da meno. Vecchina al centro non ha avuto la fortuna, che è toccata invece a Munerati, che avendo senza dubbio giocato meno bene del padovano, ha avuto le occasioni propizie per poter battere due volte Rapetti. Buono Rier. Non sempre sicura la difesa. In campo grigio i maggiori onori debbono essere indirizzati al portiere. Rapetti fu battuto da palloni che nessun portiere avrebbe parato: nemmeno il quarto, che è sembrato ad alcuni di facile rimedio. Tra gli halves il migliore è stato Bertolino, mentre il giovane Borelli, al centro, ha fatto del suo meglio, ma è stato spesso superato dagli attaccanti juventini. Volonterosi i terzini. Pressochè nullo l'attacco, dove si è salvato il solo Avalle. Il difetto maggiore dell'attacco grigio è dato dal fatto che esso non ha condottiero. Vive sul caso e sull'improvvisazione: troppo poco. evidentemente. Chierico ha fatto qualcosa; assai poco le mezze ali. In tribuna e nei popolari molta folla; alla fine della partita S.A.R. il Duca di Bergamo, pregato dal commissario unico comm. Pozzo, ha consegnato a Caligaris, a nome della Federazione Italiana Gioco Calcio, un paio di gemelli d’oro per il suo recente cinquantesimo incontro internazionale. Il primo abbozzo. offensivo è dei grigi, ma la prima azione in linea è juventina. L’Alessandria reagisce, e un bel tiro di Avalle è alto di poco. Al 7' Caligaris salva con un guizzo una situazione disperata. La risposta è una bella fuga di Orsi, ma l'attacco bianco-nero non conclude, Al 10’ un’azione torinese si risolve con un tiro fulmineo di Vecchina che Rapetti para a pugni chiusi..La situazione va maturando. Varglien passa il pallone agli avanti, Ferrari con un tiro obliquo allunga a Orsi e questi, lanciato come una freccia. Raccoglie e tira raso terra: goal. Siamo al 13'. Due minuti dopo Orsi invia quasi dal corner, ai suoi. Ferrari raccoglie e spara, Rapetti arresta, ma non blocca. Per soprammercato cade. La palla giunge a Munerati, che spinge in rete. Al 19’ l'Alessandria è in corner; ma al 21’ abbiamo una sorpresa: l’Alessandria è all'attacco... Nulla di eccezionalmente pericoloso si profila. Grillo, tira da 25 metri. Combi si accinge a parare.... Goal, Che è successo ? Il pallone nel suo tragitto ha incontrato la schiena di Caligaris che ha deviato la traiettoria del ball, rendendo inutile il tentativo di parata di Combi. Si ritorna verso la porta alessandrina. I grigi sono in corner al 25’ Al 28’ Vecchina spara uno shoot, che Rapetti para egregiamente: il pubblico applaude. Al 40’ altro corner contro i grigi frutto di un predominio juventino, che è schiacciante ma ha il torto di non essere concludente. Nella ripresa le. cose non mutano. Al 12' l’Alessandria è in corner, Al 14’ Grillo è ammonito dall’arbitro per un ennesimo sgambetto ai danni di Orsi. Al 15’ sgroppata dei grigi; tocca alla Juventus rimediare in corner. Su colpo di testa la palla per un soffio non va in rete. L’Alessandria sembra scuotersi: al 19’ una discesa dei grigi - e già le cose si mettevano male per Combi - è fermata dall’arbitro per un inesistente fuori giuoco. Tre minuti dopo in seguito ad un incidente Borelli-Varglien, il primo risponde con un calcio a quello che alcuni affermano sia stato un pugno del torinese. L'arbitro interviene ed espelle Borelli e Varglien. Dieci per parie; la lotta riprende più vivace. L'Alessandria è ancora in corner al 32'. I cinque attaccanti juventini sono di nuovo presso la porta di Rapetti e il loro predominio durerà fino alla fine. Al 34' la palla da Munerati va a Vollono, da questi a Orsi. Un attimo: un tiro a mezza altezza, di taglio, e Rapetti si butta invano in plongeon. Si tira a ripetizione su Rapetti. Al 41' Vecchina spara fulmineo. Il portiere alessandrino, altrettanto fulmineo, rimedia e mette in corner. Nulla di fatto. Ma tre minuti dopo, una azione Munerati-Orsi-Munerati. Offre modo a « Mune », di segnare il quarto goal con una rovesciata che sorprende il portiere grigio. Poco dopo la fine. (Il Littoriale, 06/04/1941) RISULTATI Brescia - Torino 2-1 Genova - Casale 1-0 Legnano - Pro Patria 0-0 Livorno - Lazio 0-0 Milan - Pro Vercelli 2-1 Napoli - Triestina 5-1 Modena - Ambrosiana 2-5 Roma - Bologna 2-1 CLASSIFICA: Juventus p.40; Roma 37; Bologna, Genova 33; Napoli 31; Modena 27; Inter 25; Milan, Lazio 24; Torino, Pro Vercelli, Brescia 23; Alessandria, Triestina 18; Pro Patria 17; Casale, Legnano 13; Livorno 10 MARCATORI: 20 RETI: Volk (Roma), 17 RETI: Vojak I (Napoli); 16 RETI: Meazza (Ambrosiana), Orsi (Juventus); 13 RETI: Banchero II (Alessandria), Vecchina (Juventus); 12 RETI: Banchero I (Genova), Mazzoni (Modena). Il punto sul campionato La settima giornata del girone di ritorno del campionato di calcio non ha fornito nessuna sorpresa. I risultati, tutti regolari, hanno servito a sistemare la classifica ed a rendere più marcata la divisione dei tre gruppi di squadre» La partita più importante, quella di Roma, che avrebbe dovuto dirci le possibilità del Bologna nell’attuale campionato, si è risolta, come era stato previsto, a favore della Roma, che continua cosi ad insidiare la Juventus per la conquista del primato. La Juventus a sua volta confermava sui grigi la sua classe ed il suo ottimo grado di forma dimostrato nella precedente partita contro il Genova. Una bella vittoria hanno riportato gli ambrosiani a Modena. I nero-azzurri hanno ritrovato il loro estro irresistibile e pian piano hanno risalito molti gradini della classifica. Oggi si trovano al settimo posto. Classifica questa più che soddisfacente per i nero-azzurri se si pensa che solo un paio di mesi fa occupavano un posto di retroguardia. Onorevolissima è stata la difesa dei casalesi sul campo del Genova ed ottima pure la prova del Livorno. Dopo le partite di domenica, le squadre appaiono, in classifica, divise in tre distinti gruppi. Il primo è composto da cinque squadre capitanate dalla Juventus e dalla Roma, rimaste le uniche candidate al titolo. Bologna, Genova e Napoli, sono troppo lontane per poter sperare di raggiungere le due leaders. Il secondo gruppo, quello di centro, è composto da sette squadre ormai al riparo dal pericolo della retrocessione. Il terzo gruppo, quello di coda, comprende sei squadre che dovrebbero disputarsi le ultime quattro poltrone della divisione A. Questa gruppo è capitanato dall’Alessandria e dalla Triestina che sembrano le meno pericolanti e comprende Pro Patria, Casale, Livorno e Legnano che appaiono le destinate alla lotta senza quartiere per evitare il pericolo della retrocessione. (Il Piccolo, 11/04/1931)