Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1930/1931
Serie A
02-11-1930 - Giornata: 6 - Legnano - via Carlo Pisacane


Legnano FBC - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 49. Aliatis T. [Le]

Alessandria US Balossino Natale, Gallino Luigi, Ballerio Giuseppe, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Borelli Michele, Scagliotti Cinzio, Gastaldi Settimo All.: Révész Béla

Formazione avversaria
LEGNANO FBC: Rotondi; Pagani, Perduca; Severi, Bigogno, Gerola; Cidri, Aliatis, Baccilieri, Ostromann (II) Rodolfo, Rizzi. All.: Barbesino Luigi.

Arbitro: Gonani Giovanni (Ravenna)
Note
Giornata grigia, terreno viscido. Inizio gara ore 14:30. Per ragioni ignote, nel corso di tutta la stagione 1930-31, il difensore alessandrino Ballerio venne chiamato dalla stampa «Ansaldi».

Commento
Strana sorte beffarda! Una partita che, se non aveva brillato per sfoggio di gioco stilisticamente pregevole, certo aveva raggiunto le più alte vette dell’emotiva combattività, doveva concretare il suo risultato attraverso una delle meno vibranti, delle più snervate azioni della giornata. Chiusosi in bianco il primo tempo, forse il pallone non era ancora stato costretto – in apertura di ripresa – ad una decina di evoluzioni sui due campi, quando si incastrava l’episodio che doveva portare i lilla in vantaggio. Partenza sulla destra e spunto felice di Aliatis. La via letteralmente sbarrata dalla difesa piemontese. L’attaccante legnanese, da non meno di venti metri, tenta il tiro, senza eccessiva convinzione. I terzini grigi sono più preoccupati di «curare» gli uomini sopraggiunti che non di seguire il pallone, atteso a piè fermo dall’ottimo Balossino. Ma, un poco per l’eccessiva tranquillità iniziale del guardiano, molto a causa di un tratto di terreno particolarmente viscido, la palla tocca terra a due metri dalla rete e schizza fulmineamente in goal, eludendo in pieno ogni tentativo di bloccata. Colpa? Balossino aveva al suo attivo un troppo brillante comportamento durante la prima parte della gara perché potesse sussistere dubbio circa il carattere di mero infortunio, nella vicenda sopra riportata. Il Legnano ha decuplicato le proprie energie dopo il successo, s’è sentito forte ed ha resistito al contrattacco avversario con la fiera tenacia di un leone, portando così sano e salvo in porto il prezioso uno a zero. Dicendo tutto questo, mentre si viene a riconoscere che forse un tantino di malocchio può aver perseguitato oggi la squadra battuta, certo si rivela senz’altro quello che è stato il difetto base delle due antagoniste odierne; la sterilità dei quintetti di attacco. Situazioni pericolose sono state create per l’una casa e per l’altra; e l’Alessandria ha al suo attivo un paletto sensazionale nel primo tempo ed un paio di palloni miracolosamente salvati nella seconda fase della ripresa; ed il Legnano registra due bloccate a terra, fantastiche, di Balossino nei primi 45 minuti, ed un palo, nella ripresa, su cannonata di Ostromann, non meno netto di quello dell’Alessandria. Ma tutto finisce qui. Per tutto il resto della contesa, che pure non ha concesso requie a nessun atleta, non un tiro veramente pericoloso e, soprattutto, non una di quelle azioni chiare e piacenti che hanno il timbro della sicurezza e dell’irresistibilità. L’attacco del Legnano è vissuto di strappi improvvisi e di improvvise folate, particolarmente poggiate sulle ali. Il collegamento tra i cinque atleti è invece sostanzialmente mancato. Merito certo dell’inesauribile attività di un giocatore che ci ha destato ancora una volta grandissima impressione: Gandini, che ha spezzato di forza e di autorità ogni intesa avversaria. Ma anche difetto organico dei lilla che oggi non si trovavano certo, per quanto riguarda il «quintetto», nella loro giornata più felice. Per quanto riguarda l’Alessandria, alla «linea» è completamente mancato il fulcro, l’uomo di centro capace di galvanizzare e di fondere le unità del reparto. Bertolini, come trascinatore della linea, è mancato in pieno all’attesa. Sotto le spoglie del forward si è rivelato, ad ogni istante, il mediano: nel tocco della palla, nell’allungo, nella posizione. Ed il più delle volte si è visto il lungo alessandrino scorrazzare senza felice costrutto tra la coppia dei terzini opposti, senza mai riuscire a dare tono ad una fase vitale e pericolosa. Per conseguenza, si è venuta creando una vera e propria soluzione di continuità tra la sezione destra e quella sinistra della linea; l’azione ha poca consistenza, si è disgregata e la palla ha finito inesorabilmente per morire tra i piedi dei difensori legnanesi. Il duo Cattaneo-Avalle era partito con franca decisione, nell’intento di poter ottenere con l’insistenza dei tentativi quello a cui con una chiara azione trascinatrice non si poteva esprimere. Ed il Legnano ha avuto naturalmente buon gioco. La squadra lilla, che poco chiede alle risorse della tecnica pura, possiede per converso una vitalità baldanzosa ed una freschezza di slancio veramente ammirevoli. Impostata la lotta sulla tonalità dell’ardente battaglia senza quartiere, i lombardi si sono trovati a casa loro. Solidi e redditizi nei reparti di retroguardia, dove anche qualche lieve errore è compensato dall’inesausta continuità, gli uomini del bravo Rotondi si sono buttati letteralmente all’arrembaggio con puntate che nulla avevano probabilmente di organico, ma che sapevano ben rendersi pericolose. Cronometro alla mano, il Legnano è stato meno in campo avversario di quanto l’Alessandria non sia rimasta in area legnanese. Ma Balossino è stato costretto, tutto sommato, ad una vigilanza più stretta e più assidua del suo rivale. E per questa considerazione crediamo, malgrado tutto, di non errare, asserendo che il successo dei legnanesi è stato meritato. L’Alessandria, sul terreno della foga, ha perduto la partita. La compagine ci ha dato l’impressione di un congegno poderoso, ma delicato, cui manchi ancora la necessaria scorrevolezza. Il gioco c’è, ed è sano e gagliardo. Ma affiora a sbalzi, non circola, soprattutto non giunge ancora ad investire la sfera di azione di tutta la squadra. Crediamo di non errare ritenendo l’Alessandria in periodo di risveglio. Il sestetto di difesa è forte senza dubbio. Risolto il problema dell’attacco, l’undici dovrebbe riprendere a marciare spedito. Oggi questo attacco, come si diceva, non ha potuto funzionare e, per conseguenza, tutta la squadra, dovendo modificare il suo sistema di gioco, improntandolo prevalentemente sulla decisione, si è perduta. L’orgasmo ha finito per tradirla del tutto nel finale, durante il quale, decisamente protesa all’assalto, ha agito come un torello incaponito ed infuriato contro un calmo ed abilissimo torero che gioca di schivate. La cronaca dettagliata, dopo queste note, risulterebbe uno scheletrico quanto inutile catalogare. Tempo grigio, dopo un lungo preludio di pioggia e con promessa (che verrà mantenuta subito dopo il fischio finale) di elargirne dell’altra. L’Alessandria attacca invano per una ventina di minuti, poi ripiega gradatamente sulle sue linee e salva a stento qualche fase da goal. All’inizio della ripresa, il Legnano ottiene il suo punto, nel modo sopra descritto. Poi, lentamente, si rintana in casa e lì resiste con accortezza e decisione all’attacco ostinato, quanto sterile, di tutta la compagine piemontese, disperatamente protesa alla conquista del pareggio. Negli ultimi minuti registriamo qualche salvataggio miracoloso di Rotondi e dei terzini. La partita dei corners: qualche decina per parte! L’arbitro Gonani di Ravenna ha voluto, fin dall’inizio, reprimere e reprimere ad ogni costo ogni velleità di gioco duro. Ha forse, talvolta, a nostro avviso, anche ecceduto. Ma il metodo si è rivelato in conclusione ottimo, se la partita ha potuto filare liscia liscia fino al traguardo, malgrado la tendenza a «forzare» di parecchi atleti in gara. Tecnicamente, la sua direzione è stata impeccabile. Presenziavano all’incontro l’on. Rocca ed il segretario federale di Alessandria, console Cerutti. (Erberto Levi, «La Gazzetta dello Sport», 3 novembre 1930) Reduce dalla sconfitta in casa con la Pro Vercelli, l’Alessandria si è presentata a Legnano per cercare di cogliere almeno un punto. Ad essere sinceri, solo la sfortuna le ha impedito di realizzare il suo desiderio: un pallone quanto mai innocuo ha fruttato infatti i due punti ai lilla. Ecco la storia del goal: un pallone passato da Baccilieri ad Aliatis viene da questo calciato in porta dalla distanza di circa 35 metri. Il portiere alessandrino è pronto alla parata, ma la palla, per il terreno viscido, schizza lateralmente, finendo contro la rete. La partita è stata combattutissima da entrambe le parti; più decisa la squadra lilla, che mirava essenzialmente a concretare le azioni dei suoi attaccanti senza ricami eccessivi; più slegata la squadra grigia, che nella nuova formazione non riusciva a concludere nulla di buono essendo assolutamente fuori posto Bertolini nel suo nuovo ruolo di centroattacco: è assurdo infatti pensare che il tecnico mediano nazionale possa lasciare il suo ruolo abituale per giuocare al centro dell’attacco. Dei legnanesi, i migliori uomini in campo sono stati senza discussione Rotondi, che ha parato, soprattutto nel secondo tempo, qualche pallone difficilissimo, Ostromann, Baccilieri, Bigogno, vero fulcro della squadra, e Aliatis che, benché ferito alla testa in un incontro fortuito, è ritornato coraggiosamente al suo posto dopo la medicazione, continuando il suo giuoco quanto mai redditizio. Dei grigi è stato senza dubbio il migliore Gandini, tempista magnifico e distributore eccellente; Ansaldi ha fatto in parte rimpiangere l’assente Costa; Bertolini, al centroattacco, è certamente un ripiego che non può figurare perché non basta la classe per essere buono in ogni ruolo; Avalle ha saputo disimpegnarsi abbastanza bene, ma è lontano dalla forma che gli permise di essere nazionale. Nel complesso, i grigi hanno dimostrato di saper tenere il campo molto bene. Palla al Legnano. Contrattacco vivacissimo dei grigi, e Rotondi ha una bella parata in corner. Tira Cattaneo; riprende Avalle, che colpisce il paletto. Nuovo corner contro il Legnano. Al 7’, calcio di punizione contro Alessandria, tirato da Perduca senza esito, ed all’11’ avviene un’azione davanti alla porta di Rotondi, con conseguente parata del difensore legnanese. Il giuoco ristagna senza azioni rimarchevoli, finché un calcio piazzato di Lauro passa alto sulla porta legnanese. Un contrattacco lilla culmina con un calcio piazzato, tirato da Aliatis e parato facilmente da Balossino, finché, in una nuova discesa lilla, Baccilieri obbliga il portiere grigio ad una nuova parata pericolosa. Si registrano in seguito due corners per parte, senza esito, e le due squadre chiudono il primo tempo alla pari, nonostante un nuovo corner per parte. Nel secondo tempo, l’Alessandria ha passato al centro Scagliotti, spostando alla mezzala Bertolini. Al 4’ si registra l’azione che frutta il punto ai lilla e dopo pochi minuti Aliatis deve uscire dal campo per un fortuito scontro con Balossino, mentre entrambi tentavano di colpire la palla di testa. All’11’, corner contro il Legnano, tirato da Cattaneo: è senza esito. Alcuni calci di punizione consecutivi restano infruttuosi. Un corner contro l’Alessandria provocato da un’azione Baccilieri-Aliatis resta senza frutto, finché si arriva, al 35’, ad un’azione meravigliosa dei grigi che impegnano due volte consecutive il portiere lilla in due parate quasi impossibili. Al 42’ corner ancora contro i grigi, tirato da Aliatis. Prima della fine, l’Alessandria ha fallito un sicuro goal per un’ottima parata di Rotondi. («La Stampa», 3 novembre 1930) L’ALESSANDRIA PERDE A LEGNANO In una azione velocissima al 4° minuto della ripresa, Aliatis, sfruttando abilmente un passaggio di Baccilieri, ha tirato decisamente in porta sorprendendo Balossino che, tradito dal terreno sdrucciolevole, è rimasto battuto da un pallone non troppo difficile. E’ stato l'unico punto della giornata, che ha sanzionato la vittoria della squadra legnanese. Il gioco un po' troppo rude svolto dagli alessandrini ha dato origine a molti falli che l'arbitro Gonani, con fermezza e autorità, ha sempre punito inesorabilmente. Il Legnano, sceso in campo nell'identica formazione che gli aveva valso il brillante successo col Genova nella prima partita di campionato, ha rintuzzato gli attacchi alessandrini con ardimento. Rotondi, impegnatissimo, si è salvato egregiamente da situazioni difficili. Tempestivi ed energici i due terzini. Ottima nel doppio gioco la linea mediana, dove ancora una volta Bigogno si è distinto. L'attacco, pur svolgendo azioni a volte ben congegnate, ha difettato un po' nella fase conclusiva. Ostromann ne è stato il migliore. Veloce, tenace e forse un po' troppo aggressiva la squadra alessandrina, che ba avuto nella mediana il suo miglior reparto. In certi periodi essa è apparsa padrona del campo con un gioco nitido o mobile. L'attacco dell'Alessandria ha svolto delle belle azioni, ma non ha potuto concludere per il tempestivo intervento della difesa legnanese. Bertolino al centro attacco è sembrato fuori posto. Gallino a terzino è stato il miglioro alessandrino In campo. Ottima la partita di Gandini, e pure in buona giornata il portiere. All'inizio l'Alessandria si è portata subito nell'area legnanese ottenendo nei primi due minuti di gioco tre calci d'angolo. I pali e qualche bella parata di Rotondi hanno salvato la rete legnanese da situazioni pericolose. Salvo qualche sprazzo degli avversari, gli alessandrini hanno imposto per la prima mezz'ora il loro gioco, ma il Legnano sul finire del tempo ha ritrovato l'accordo e, con azioni veloci, ha impegnato seriamente Balossino. Al 4° minuto della ripresa, il Legnano ba ottenuto il punto della vittoria già descritto. L'Alessandria, lanciata alla ricerca del pareggio, ha poi iniziato un gioco rude e falloso che è tornato tutto a suo svantaggio. I legnanesi non hanno ceduto, e per un soffio non sono pervenuti ancora al successo al 24° minuto, quando un forte tiro di Ostromann ha colpito il palo. Sono stati accordati sei calci d'angolo a favore dell'Alessandria e quattro per il Legnano. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio) L’Alessandria è stata sconfitta di stretta misura sul campo dei lilla. Il punteggio però rispecchia non esattamente il valore delle squadre, che hanno valorosamente combattuto. La squadra legnanese è stata più decisa e ha meritato, attraverso le azioni dei suoi componenti, di concretare i punti. Quella dei grigi è stata invece più slegata e, per quanto in nuova formazione, non è riuscita a concludere nulla di buono essendo assolutamente fuori posto Bertolini nel suo nuovo ruolo di centroattacco. I migliori uomini sono stati Severi, Rotondi che ha parato, specialmente nel secondo tempo, dei palloni quasi impossibili, Ostromann, Baccilieri, Bigogno e Aliatis. Dei grigi i migliori sono stati Gandini, tempista magnifico e distributore eccellente, Ansaldi, Bertolini, Avalle. Gonani di Ravenna è stato un arbitro meticoloso. La palla è al Legnano. Contrattacchi dei grigi che, al primo minuto, costringono in corner i lilla. Tira Cattaneo che sbaglia e trasforma ancora in corner. Al 7’, calcio di punizione contro l’Alessandria, che però Perduca non sa sfruttare. Il giuoco ristagna. Si contano però alcune azioni che obbligano sia Balossino come Rotondi a delle belle parate. Prima della fine del primo tempo si registrano tre corners per parte senza nessun esito, e le squadre chiudono così alla pari. Nel secondo tempo, l’Alessandria ha spostato Scagliotti al centro e Bertolini a mezz’ala. Il gioco ha un inizio veloce e al 4’ si ha l’azione che frutta il goal dei lilla. Baccilieri passa una palla ad Aliatis e questi calcia in porta a distanza, il portiere alessandrino è presto alla parata, ma la palla, per il terreno viscido, schizza lateralmente e finisce in rete. All’11’, corner contro il Legnano tirato da Cattaneo e finito senza esito. Alcuni calci di punizione contro i grigi restano infruttuosi. Un corner contro l’Alessandria, tirato da Aliatis, si conclude in un nulla di fatto. Al 35’ assistiamo ad un’azione meravigliosa dei grigi che, con palleggi ripetuti, impegnano due volte consecutivamente Rotondi il quale, effettuando due parate quasi impossibili, mantiene intatto il punteggio. Corner al 42’ contro i grigi e, dopo alcune discese da entrambe le parti, l’arbitro fischia la fine. («Il Littoriale», 3 novembre 1930) RECUPERO: Ambrosiana -Casale 5-1 RISULTATI: Brescia - Casale 2-0 Genova 1893 - Juventus 0-3 Milan - Bologna 1-2 Napoli - Modena 4-1 Pro Vercelli - Lazio 3-0 Roma - Pro Patria 2-0 Torino - Livorno 4-0 Triestina - Ambrosiana 5-0 CLASSIFICA: Juventus 12; Bologna 10; Napoli, Roma 8; Lazio, Modena, Torino 7; Brescia, Genova 1893, Legnano, Pro Patria, Pro Vercelli 6; Triestina 5; Ambrosiana, Alessandria 4; Milan 2; Casale, Livorno 1. MARCATORI: 7 RETI: Reguzzoni (Bologna); 6 RETI: Banchero I (Genova), Orsi (Juventus); 4 RETI: Ranelli (Brescia), Munerati, Vecchina (Juventus), Fasanelli (Roma), Prato (Torino), Il punto sul campionato Il risultato più sorprendente della sesta giornata giunge da Trieste: l'Ambrosiana che, dopo la partita di martedì scorso, brillantemente vinta contro il Casale, sembrava in ripresa, è invece ricaduta in un'altra grave sconfitta. I cinque punti a zero di Trieste, dopo le disfatte di Praga e di Torino, sono significativi per quanto riguarda l'attuale profondo disagio dei campioni italiani. Per contro, la Juventus è passata da trionfatrice sul campo del Genova. I torinesi hanno vinto con tre punti a zero, mentre due goals sono stati annullati; vittoria netta, chiara, senza discussioni; vittoria che meglio di ogni altra dimostra tutto il valore della Juventus nell'attuale campionato. Il punteggio, forse, è stato reso più grave dall'uscita dal campo del sostegno genovese Frisoni nella ripresa Il Bologna — suo più diretto rivale — ha pure vinto in campo avversario, passando con successo sul terreno di S. Siro. Il Milan gli ha opposto una tenace resistenza che avrebbe potuto, con un attacco appena discreto, raggiungere almeno il risultato pari. Un altro incontro che fornisce un punteggio inaspettato è quello di Napoli. Il Modena, raccoglitore di successi all'inizio della grande gara nazionale, ha ceduto nettamente di fronte ai napoletani che sono alla loro prima convincente prova. Il Roma continua anche con qualche incertezza la sua ottima marcia, mentre invece l'Alessandria, che ha perduto pur onorevolmente a Legnano, non riesce a ritrovare tutta la sua passata efficienza. Notevole il secco 3 a 0 ottenuto dalla Pro Vercelli sul Lazio. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio)