Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1953/1954
Serie B
16-05-1954 - Giornata: 32 - Alessandria - Comunale


Alessandria US - Lanerossi Vicenza AC 0 - 2 (0 - 0)
RETI: 60. Vicini A. [La] , 80. Campana S. [La]

Alessandria US Ravera Vincenzo, Garzena Bruno, Nicolazzini Antonio, Giraudo Ernesto, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bey Carlo, Mirabelli Walter, Lerici Roberto, Campagnoli Cesare, Tuberosa Franco All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
LANEROSSI VICENZA AC: Luison; Binda, Formica; David, Lancioni, Dal Pos; Quaresima, Menti (IV) Luigi, Campana, Vicini, Savoini. All.: Campatelli Aldo.

Arbitro: Adami Giuseppe (Roma)
Note
Espulsi: 75’ Campagnoli [A] e David [L] Angoli: 4-8 oppure 5-6. Spettatori: 2.500 oppure 4.000, a seconda delle fonti. Giornata di forte vento e pioggia, terreno pesante. Inizio gara ore 16:00.

Commento
ALLARME PER L'ALESSANDRIA In un clima prettamente invernale, con pioggia e vento gelido, si è svolto ieri l’incontro tra i grigi e i biancorossi vicentini. Questi ultimi hanno manifestato una decisa volontà di vincere, attraverso azioni condotte con eccessiva energia, a cui l’arbitro Adami di Roma non ha saputo porre freno. A pochi minuti dall’inizio il portiere del Lanerossi, Luison, ha fermato fallosamente l’ala destra alessandrina Bey lanciata a rete, senza che il direttore di gara rilevasse gli estremi del calcio di rigore. Per tutto il primo tempo il gioco si è mantenuto pressoché equilibrato ed il portiere vicentino è andato a gara con quello grigio nel difendere tempestivamente la propria rete nelle più intricate situazioni. Nella ripresa sono stati gli alessandrini ad attaccare in prevalenza e più verità la fortuna ha evitato guai al Lanerossi. Al quarto d’ora poi, l’arbitro ha concesso ai veneti un inesistente calcio d’angolo: la palla è pervenuta a Vicini che di testa l’ha deviata in rete. Il goal immeritatamente subito dai grigi ha acceso ancor più gli animi dei giocatori e la lotta è continuata in mezzo alle scorrettezze. Alla mezz’ora, in seguito ad una punizione dal limite a favore dei grigi, in area di rigore vicentina si è creata una violenta mischia: il portiere Luison è rimasto a terra contuso, mentre Campagnoli e David sano stati espulsi per scorrettezze reciproche. Cinque minuti dopo, il centrattacco del Lanerossi, Campana, fuggiva da oltre metà campo invano inseguito da Bagliani, e batteva per la seconda volta Ravera. Questo imprevisto insuccesso casalingo ha reso nuovamente assai difficile la posizione dell’Alessandria, che si trova al penultimo posto in classifica, a pari punti con il Padova e il Piombino. Solo un’energica riscossa nelle due restanti gare potrà salvare i grigi dalla retrocessione. (Giovanni Camagna, «Stampa Sera», 17 maggio 1954) Brutta partita e altrettanto incoerente il risultato. Il Lanerossi Vicenza è riuscito a trasformare a proprio vantaggio il risultato di questo incontro che a metà gara sembrava destinato ad un inevitabile corpo a corpo dei ventidue contendenti. Pur accordando ai biancorossi il merito di una struttura più organica e di una impostazione più omogenea, non si può negare a loro vantaggio il concorso di coefficienti favorevoli, che hanno contribuito a rendere facile la vittoria nel finale di gara, nei confronti di una Alessandria sfiduciata e demoralizzata dalle innumerevoli avversità subite inizialmente. Non ci sentiamo di stendere un atto di accusa contro il direttore di gara, ma vogliamo semplicemente far rilevare gli effetti negativi che può produrre sullo stato d’animo dei giocatori l’interpretazione di serie irregolarità provocate dalle condizioni del terreno. Le condizioni del campo su cui si è giocato oggi erano disastrose se non addirittura impossibili per il regolare svolgimento di una partita di calcio. L’incontro è cominciato al piccolo trotto. L’Alessandria conduceva le proprie azioni con stile poco ortodosso, ma con la decisa volontà di superare la barriera difensiva avversaria. Al 3’ un tiro di Campagnoli costringeva Luison in tuffo. Al 5’ rispondevano i biancorossi, con una triangolazione Campana-Savoini e tiro finale di Menti, che colpiva il montante. Poi l’Alessandria, trascurando le ricercatezze stilistiche, tenta azioni di slancio. Le condizioni del terreno sono tali che ogni lancio della palla può dare sorprese impreviste e facilitare i capovolgimenti più improvvisi. Ed è in una di queste azioni che l’Alessandria si è visto negare uno di quei rigori che possono incidere sull’andamento e sul risultato di un incontro. Al 6’ Lerici, lanciato in profondità da Tuberosa, viene preceduto in tuffo da Luison, il quale non riesce a trattenere la palla. Nel tentativo di riprenderla, afferra alle gambe Lerici e lo atterra. L’arbitro non ravvisa l’irregolarità e non accorda la punizione. Da questo episodio ha origine il susseguirsi di azioni poco corrette. I locali hanno comunque segnato a loro vantaggio una costante pressione, durata tutto il primo tempo. Era l’Alessandria che si rendeva pericolosa al 19’ con un’azione Campagnoli-Lerici e tuffo di Luison sui piedi di quest’ultimo. Al 20’ Tuberosa fugge sul fondo: Luison respinge di piede e Campagnoli riprende e colpisce nuovamente in pieno il portiere. Al 22’ azione di Bey sulla sinistra: sul centro, si forma una mischia e Campagnoli tira a lato di poco. Rientrando dal riposo, l’Alessandria si lancia disperatamente all’attacco. Allungo di Giraudo a Lerici a Bey: tiro dell’ala grigia che attraversa lo specchio della porta e finisce fuori. Dopo alcuni tentativi con Tuberosa e Bey al 6’, Tuberosa e Mirabelli all’8’ con spettacolare parata di Luison, il gioco si stabilizza. Ora l’Alessandria appare sfiduciata e il vigore degli attacchi si disperde in misura evidente. Ne approfitta il Lanerossi per controllare con ordine le azioni e il gioco. Balza evidente la maggiore esperienza di Lancioni, Binda e Formica fra i difensori, di Dal Pos e David, due mediani dotati di senso pratico e sbrigativo, degli attaccanti Campana e Savoini, appoggiati di rincalzo da Vicini e da Quaresima, mentre Menti, rimanendo al di fuori delle mischie, riesce sempre a diventare pericoloso nelle azioni di contropiede. In tal modo il Lanerossi riesce ad ottenere il primo gol, al 14’. Campana fugge sulla sinistra e Nicolazzini, nel tentativo di fermarlo, provoca un angolo. Tira Savoini; Vicini devia di testa e infila la porta nell’angolo basso opposto al portiere Ravera. Reazione immediata dei grigi. Bey, avuta la palla da Masperi, al 30’ tira: mischia e punizione, tirata dallo stesso Bey. Nasce un’altra furiosa mischia in area biancorossa. Si vedono parecchi giocatori cadere aggrovigliati intorno a Luison, che è riuscito ad agguantare la palla. Ma nel groviglio, qualcuno ha mosso le mani e l’arbitro espelle David. L’Alessandria si protende ora nella metà campo avversaria e si scopre alle spalle. Al 34’ un allungo in profondità di Dal Pos trova Campana appostato. Breve caracollare del centrattacco, il quale supera sulla sinistra Garzena e sorprende con un tiro angolato Ravera, rimasto ad osservare la palla entrare nell’angolo opposto a quello in cui si trova. Ormai è fatta per l’Alessandria. (Adolfo Baloncieri, «La Gazzetta dello Sport», 17 maggio 1954) Vento e pioggia senza soste per tutta la durata dell’incontro: il campo era ridotto ad una palude ed era difficile manovrare il pallone, mentre ha stroncato le forze e le energie anche dei più resistenti atleti. Partita accanita, costellata da molti falli; due espulsioni: Campagnoli e David al 30’ del secondo tempo. («Corriere dello Sport», 17 maggio 1954) DOMANI A MONZA I "GRIGI" LOTTERANNO PER LA SALVEZZA Proprio quando la vittoria si presentava di estrema necessità, è giunta per i grigi una sorprendente quanto grave sconfitta, a conclusione di una partita giocata su un terreno impossibile, con una squadra composta da elementi non adatti al terreno pesante e fuori forma, e con una direzione di gara che fin dalle prime battute è apparsa all’occhio degli sportivi locali tendente ad irritare giocatori e pubblico. A mettere in risalto la fragilità della nostra formazione è stata l’ottima prova della squadra delle riserve, che ha battuto il Torino con un netto 7-3 ed è apparsa più adatta al gioco pesante, per la mobilità di Rebuffo, Bocchio e Piatto e per la saldezza di Campi e Serone. Sorvoliamo su note critiche, in questo momento in cui l’Alessandria è chiamata in lotta per conquistare nelle due partite che ancora dovrà disputare, i pochi punti che le occorrono per raggiungere la salvezza. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 22 maggio 1954) RISULTATI: Brescia-Marzotto 1-0 Cagliari-Modena 3-1 Catania-Padova 1-1 Como-Messina 1-0 Monza-Fanfulla 0-0 Pavia-Salernitana 3-0 Piombino-Treviso 1-1 Verona-Pro Patria 0-2 (a tavolino per intemperanze del pubblico, 1-1 sul campo) CLASSIFICA: Catania 42; Cagliari 40; Como, Pro Patria 38; Lanerossi Vicenza 36; Marzotto, Verona 35; Monza 34; Brescia 31; Salernitana 30; Messina, Modena 28; Pavia, Treviso 27; Alessandria, Padova, Piombino 26; Fanfulla (-5) 24 MARCATORI 15 gol: Manenti (Catania) 13 gol: Rosa (Pavia) 11 gol: Bassetti (Catania), Hofling (Pro Patria), Mannucci (Pro Patria) 10 gol: Genero (Fanfulla) 9 gol: Carta (Fanfulla), Deprati (Marzotto), Ghiandi (Como), Lerici (Alessandria), Pison (Padova) 8 gol: Campagnoli (Alessandria), Fabris (L.R. Vicenza), Lonardi (Verona), Maselli (Messina), Massagrande (Salernitana), Mezzalira (Cagliari), Pratesi (Pro Patria), Zecca (Verona) Il punto sul campionato Il Catania era stato sempre più vicino alla promozione in Serie A dopo il pareggio casalingo con il Padova avendo due punti di vantaggio sul Cagliari aveva battuto il Modena: decisiva la doppietta di Mezzalira. Staccato di ulteriori due punti il Como che, di misura, aveva sconfitto il Messina: gol vittoria di Moneta e la Pro Patria che aveva vinto in casa del Verona: la gara era stata decisa a tavolino a causa di incidenti sugli spalti. Il Fanfulla, ultimo in classifica, pareggiando in casa del Monza aveva mantenuto un piccolo lumicino di speranza a due lunghezze di distacco dal Piombino che ha impattato nella gara con il Treviso.