Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1953/1954
Serie B
11-10-1953 - Giornata: 5 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Messina ACR 2 - 1 (0 - 0)
RETI: 51. Lerici R.[A], 77. rig. Bey C.[A] 61. Ronchi D. [Me]

Alessandria US Ravera Vincenzo, Garzena Bruno, Bussetti Luigi, Giraudo Ernesto, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bey Carlo, Lerici Roberto, Amateis Giacomo, Mirabelli Walter, Tuberosa Franco All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
MESSINA ACR: Vellutini; Zonch, Avellani; Fabbri Giovan Battista, Cardano, Geminiani; Ronchi, Mannocci, Brach, Ferraris, Moro Rinaldo. All.: Hiden Rodolphe.

Arbitro: Grignani Alfeo (Milano)
Note
Angoli: 2-2. Spettatori: 7.000 («Corriere dello Sport») o 10.000 («La Stampa»). Tiepida giornata di sole. Inizio gara ore 15:00.

Commento
L’Alessandria ed il Messina non hanno certo mostrato gli sperati sintomi di ripresa, per quanto i grigi venissero dal «pari» di Como e per quanto il Messina, logicamente, aspirasse a puntellare su solide basi la sua posizione di squadra di rango. Quel poco che ci è stato elargito – e che per assoluto non riguarda le operazioni del primo tempo – coinvolge un’azione di mischia nella quale Lerici ha saputo strappare il primo punto per i grigi, una fortunata punizione tramutata da Ronchi e per ultimo un calcio di rigore, pienamente azzeccato da Bey. Tre reti, quindi, che non testimoniano certo sulla prolificità dei due attacchi. E tutto questo perché, se la frazione di esordio aveva offerto le buone qualità di due difese robuste e quanto mai ermetiche nella loro cucitura, gli attacchi erano mancati quasi totalmente all’invito della rete, lasciandosi battere sul tempo e sulla genialità dell’idea. Per archiviare dunque l’esito dei 45’ iniziali, basterà riferire una grossa «papera» dell’attacco grigio che, prendendo lucciole per lanterne, non sapeva sfruttare al 28’ un’azione che metteva in conto una rete già scodellata: era Mirabelli, infatti, che, guardato a vista da una mezza dozzina di difensori messinesi, apriva inaspettatamente sulla sinistra al marcatissimo Tuberosa (che ci parve del resto in discussa posizione di fuori gioco) e che, solo soletto davanti a Vellutini, sbagliava alla grande. Il Messina, logicamente, si era rintanato nella sua area e, facendo perno su Zonch ed Avellani, si era messo di buzzo buono a slegare le inconcludenti trame degli avanti locali. Per quanto guidata con mano sicura da Giraudo e condotta dalla buona regia di Lerici, l’Alessandria tentava di riprendere quota, ma, sulle prime falde della copertura scudata, perdeva ogni motivo di pericolosità. Le cose non miglioravano troppo nella ripresa: la giustificazione del risultato si spezza poi nella maggiore pressione esercitata in fase di propulsione dell’attacco alessandrino, senza che mai, tuttavia, questo atteggiamento di aggressività determinasse una situazione chiara e convincente. Va da sé che gli uomini di Hiden avrebbero potuto concludere in altra maniera la loro trasferta, solo che Zonch – se pure involontariamente – non si fosse reso protagonista di un inutile quanto vistoso fallo di mano in area, che costituì il movente della seconda segnatura grigia. Non è certo questo il caso di tirare conclusioni: il Messina di oggi non era fatto troppo per brillare ed il suo attacco ha peccato di morbosa sterilità. Mannocci si è destreggiato come al solito per dare un filo di chiarezza a tutto il complesso: ma i suoi intenti, troppo isolati, non potevano portare a soluzioni pratiche. Eccovi dunque le azioni salienti del secondo tempo. Al 6’ un’azione di mischia dava all’Alessandria la possibilità di realizzare: il pallone veniva smistato da Mirabelli a Lerici, che segnava da venti metri. Pareggio del Messina al 16’, punizione da circa 40 metri, tira Fabbri, il cuoio viene corretto da Ferraris e da Ronchi, che era appostato sulla destra, metteva in rete. Al 31’, infine, il rigore: su ennesima mischia in area, Zonch liberava di pugno; dal dischetto degli undici metri il tiro di Bey si insaccava basso nell’angolo sinistro di Vellutini. (Pilade Del Buono, «Corriere dello Sport», 12 ottobre 1953) CON UN PENALTY L'ALESSANDRIA PREVALE SUL MESSINA: 2-1 L’Alessandria aveva dominato per tutto il primo tempo, ma la sua linea attaccante aveva funzionato a strappi e Bey, Tuberosa, Amateis avevano fallito occasioni favorevoli. Il Messina si era battuto bene, senza ricorrere a tattiche superdifensive e in complesso lo 0-0 appariva risultato equo alla fine dei primi quarantacinque minuti. All’inizio della ripresa, al 5’ i grigi passarono in vantaggio con una azione entusiasmante. Garzena tolse la palla all’ala sinistra siciliana e lanciò a Mirabelli. L’interno sinistro fuggì lungo la linea laterale, si giocò un paio di avversari e poi centrò indietro a Lerici: tiro al volo di sinistro, rete. Diecimila spettatori, un solo, grande applauso. Quattro minuti dopo ancora Mirabelli, magnificamente messo in azione da Amateis, costrinse Vellutini ad una difficile parata, poi al 12’ Amateis, dopo aver ubriacato di finte il centromediano Cardano, fallì il tiro finale. Al 16’ poi il primo grosso errore arbitrale. Per un fallo del centrattacco messinese su Bagliani, furono i grigi ad essere puniti. Il pallone battuto dall’ala sinistra rossogialla Moro giunse sulla destra a Mannocci che tirò a rete. Sembrava un facile pallone per Ravera, ma a due passi dalla porta l’ala destra siciliana Ronchi lo deviò di quel tanto sufficiente per spiazzare il portiere alessandrino ed ottenere un insperato pareggio. L’Alessandria si gettò allora all’attacco per ristabilire le distanze. Ci riuscì al 26’ ma l’arbitro Grignani commise l’errore-capolavoro annullando il punto, bellissimo, ottenuto da Tuberosa su azione di Giraudo e Amateis per un inesistente fuorigioco dello stesso Tuberosa. Il segnalinee, interpellato dal «capitano» grigio Bussetti ammise di non aver riscontrato irregolarità nell’azione ma l’arbitro fu irremovibile e la partita divenne incandescente. Falli e ripicchi si susseguirono senza tregua; meno male che a calmare i bollenti spiriti giunse, un minuto dopo la mezz’ora, un calcio di rigore: su punizione battuta da Masperi, il centromediano Cardano toccò netto con la mano aperta e Grignani – strano, ma vero – indicò il dischetto bianco. L’ala destra Bey spiazzò Vellutini con una finta e segnò con un tiro a mezza altezza alla sinistra del portiere. È stato necessario un penalty perché l’Alessandria battesse il Messina, ma – errori arbitrali a parte – la superiorità complessiva dei grigi durante i novanta minuti avrebbe giustificato anche un successo più netto. La squadra di Neri non è ancora a posto – specialmente in difesa – ma è avviata verso un rendimento soddisfacente. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 12 ottobre 1953) L’Alessandria ha dovuto sudare non poco per poter tenere in pugno la vittoria, conseguita su calcio di rigore. Il Messina si è lanciato nella lotta con spirito garibaldino, lasciando un’ottima impressione. Salda in difesa, la squadra giallorossa si è rivelata altrettanto vivace e insidiosa all’attacco, tanto da sfiorare il successo. Dei suoi uomini il migliore è stato Brach, che ha avuto in Feraris, Moro e Ronchi eccellenti collaboratori. Ma la roccaforte del Messina è rappresentata dalla mediana, dove Cardano costituisce il cardine su cui gira su cui gira speditamente tutta la compagine. L’infortunio del calcio di rigore, da Cardano stesso provocato, non sminuisce minimamente il valore della sua generosa prestazione. Nella partita dei grigi la deficienza maggiore è apparsa ancora la prima linea, soprattutto nel settore sinistro, dove Tuberosa è stato pressoché nullo. Amateis si è prodigato senza tuttavia concludere, mentre Mirabelli, dopo avere disputato un primo tempo incerto, migliorò nella ripresa. Bey è stato il più attivo e aggressivo. Masperi, Giraudo e Bagliani hanno svolto diligentemente il loro compito. Eccellente la prestazione della difesa, specie quella di Ravera. Il primo tempo, ad azioni alterne e con grossi pericoli per entrambi i portieri (gol sciupati da Brach, Bey e Tuberosa), si chiudeva a reti inviolate. Nella ripresa l’Alessandria si rinfrancava e costringeva il Messina in difesa. Al 7’ Lerici, avuta la palla da Mirabelli, segnava imparabilmente. Lo smacco galvanizzava i meridionali che al 17’ ottenevano il pareggio. Geminiani, avuta la palla da Ronchi, realizzava. Le azioni stagnavano poi nella metà campo. Al 32’, durante una mischia in area del Messina, Cardano colpiva con la mano la sfera; l’arbitro concedeva la massima punizione che Bey trasformava. (Romolo Vite, «La Gazzetta dello Sport», 12 ottobre 1953) DOMANI AL MOCCAGATTA E' DI SCENA IL CATANIA In formazione immutata i “grigi,, La prima vittoria dei grigi, ottenuta nei confronti di una delle più forti squadre della B, è valsa a dimostrare che la compagine va prendendo consistenza, si fa più sicura in difesa e giunge al successo anche se gli avanti mancano occasioni d’oro. Il Messina aveva vinto a Lodi contro il Fanfulla ed era stato battuto a Cagliari per un’autorete, ma al Moccagatta, se avesse perso al primo tempo per 3-0, nulla vi sarebbe stato da eccepire. I grigi hanno giocato con uno schieramento di prudenza Masperi era spostato verso il centro ed infatti il collegamento sulla sinistra era tenuto da Garzena e Mirabelli; in tal modo Bagliani ha potuto rinfrancarsi, effettuando interventi tempestivi. Tutta la retroguardia ha giocato con bravura e Ravera, tra i pali, ha dimostrato di sapersi districare con coraggio anche da situazioni difficili. L’attacco non ha brillato per la cattiva giornata di Tuberosa, per le incertezze di Amateis nel controllo della palla e le non ancora perfette condizioni di forma dell’indiavolato Bey. Mirabelli si è prodigato egregiamente nel lavoro di spola, insistendo però ancora nel trattenere la palla dopo aver condotto l’azione in profondità. Lerici, elemento d’ordine, si è inserito all’attacco solo nelle occasioni di poter effettuare magistrali tiri a rete. Le reti sono state realizzate da Lerici e da Bey. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 17 ottobre 1953) RISULTATI: Brescia-Salernitana 0-1 Catania-Pro Patria 2-0 Marzotto-Lanerossi Vicenza 3-0 Monza-Piombino 2-1 Padova-Modena 0-0 Pavia-Fanfulla 1-0 Treviso-Cagliari 0-1 Verona-Como 1-1 CLASSIFICA: Como, Marzotto 8; Brescia, Lanerossi Vicenza, Monza, Salernitana, Verona 7; Cagliari, Catania 6; Pavia, Pro Patria 5; Alessandria, Messina 4; Modena, Piombino 3; Treviso 2; Padova 1; Fanfulla 0 MARCATORI 5 gol: Pratesi (Pro Patria) 4 gol: Deprati (Marzotto), Golin (Cagliari), Marchetto (Marzotto) 3 gol: Astorri (Monza), Bassetti (Catania), Farina E. (II) (Brescia), Genero (Fanfulla), Ghiandi (Como), Mannucci (Pro Patria), Remonti (Marzotto), Testa L. (L.R. Vicenza), Turconi (Como) 2 gol: Bettini E. (Brescia), Fiorindi (Piombino), Forlani (Monza), Guarnieri (Brescia), Lavarino (Salernitana), Lerici (Alessandria), Manenti (Catania), Mora (L.R. Vicenza), Pin G. (Pro Patria), Rosa (Pavia), Zecca (Verona) Il punto sul campionato Avvincente lotta al vertice del campionato di Serie B: il Marzotto, con una prestazione di livello, aveva sconfitto il Vicenza agguantando il Como che aveva pareggiato a Verona: di Zecca e Turconi le reti della gara. Caduta casalinga del Brescia per mano della Salernitana, il Pavia, di misura, aveva battuto il Fanfulla, fermo a quota 0 in classifica. Con lo stesso punteggio il Cagliari ha espugnato Treviso.