Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1953/1954
Serie B
20-09-1953 - Giornata: 2 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Brescia AC 1 - 1 (1 - 1)
RETI: 2. Lerici R.[A] 9. Bettini (II) E. [Br]

Alessandria US Ravera Vincenzo, Garzena Bruno, Vitto Luigi, Giraudo Ernesto, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bocchio Peppino, Lerici Roberto, Amateis Giacomo, Piatto Ottorino, Tuberosa Franco All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
BRESCIA AC: Zibetti; Provezza, Bonomi; Posio, Azzini, Mangini; Matassoni, Guarnieri, Bettini (II) Ezio, Spartano, Farina Emilio. All.: Bonizzoni Luigi.

Arbitro: Agnolin Guido (Bassano del Grappa)
Note
Inizio gara ore 16:00.

Commento
DELUSIONE AD ALESSANDRIA 1-1 CONTRO IL BRESCIA L’esordio dell’Alessandria di fronte al proprio pubblico nella seconda giornata del campionato di Serie B, non è stato certamente dei più felici: uno stentato pareggio contro il Brescia dopo novanta minuti di gioco convulso e disordinato, durante i quali è stata senz’altro la squadra lombarda quella che si è fatta maggiormente notare per la più accurata preparazione atletica, per la solidità della difesa e per la prontezza degli uomini di punta nelle azioni di contropiede. La compagine alessandrina è ancora in fase di assestamento. Non si può mutare quasi interamente l’inquadratura ed improvvisare un gioco dall’oggi al domani. Se poi si aggiungono alle logiche deficienze di intesa ed alle assenze del portiere titolare Dalla Fontana e del terzino sinistro Nicolazzini, anche i gravi difetti di preparazione riscontrati in taluni giocatori del ruoli-chiave, si avrà un quadro abbastanza chiaro delle cause che hanno portato l’Alessandria, dopo la battuta di arresto iniziale sul campo del Marzotto, al mezzo passo falso di ieri. Difetti di preparazione, dicevamo. La coppia delle mezzeali, ad esempio, è ancora ben lontana dal rendimento migliore. Lerici, sceso in campo sotto responsabilità della società non essendo ancora giunto (con tante grazie alla burocrazia) il nullaosta federale, ha segnato la rete dei grigi ma successivamente ha vagato per il campo senza molto concludere, trascurando anzi ogni compito di copertura. Il numero 10 Piatto dal canto suo, è stato il più efficace tra gli attaccanti alessandrini ma ben presto è scomparso dalla lotta per la più classica delle «scoppiature». Il centrosostegno Bagliani poi, pesante nei movimenti e tardo nei riflessi, ha girato a vuoto per lunghi periodi e, venuta a mancare l’abituale sicurezza del perno centrale, nella difesa alessandrina ha regnato sovrano l’orgasmo. La partita tuttavia avrebbe potuto prendere una piega totalmente diversa solo che l’arbitro Agnolin non avesse commesso la più madornale delle sviste. I grigi, partiti di slancio al fischio iniziale del direttore di gara veneto, dopo due minuti di gioco erano già in vantaggio: il pallone andava da Giraudo all’ala destra Bocchio, da questa con un preciso cross verso sinistra dove Lerici era pronto a colpirla al volo da pochi metri e spedirla in rete. Al 10’, dopo che un tiro di Piatto era stato fermato fortunosamente da Zibetti, un disgraziato errore di Bagliani dava via libera al centravanti bresciano Bettini per segnare indisturbato il goal del pareggio. L’Alessandria avrebbe potuto riafferrare le redini della gara e tornare in vantaggio quattro minuti dopo, per una veloce azione tra Bocchio e Amateis. Giunta in area di rigore l’ala destra passa lateralmente al centravanti ma il braccio del bresciano Azzini devia nettamente la traiettoria del pallone, impedendo quindi ad Amateis di tirare a rete. Sarebbe il più evidente dei rigori, ma Agnolin non è del parere e fa cenno di continuare il gioco, tra i fischi del pubblico. Questi gli episodi culminanti della gara. Ci sarebbe stato tutto il tempo, per una Alessandria nel pieno delle forze, di raggiungere con i propri mezzi l'obiettivo mancato per l’errore dell’arbitro, ma la squadra grigia ieri non era in condizioni di dare più di quel poco che ha dato. Masperi, Giraudo, Vitto, Amateis hanno comunque disputato una gara esemplare, salvando con il loro comportamento il prestigio della squadra. Nel Brescia, che nella ripresa è andato più volte vicino al successo, si sono imposti tra i migliori Guarnieri, Spartano, Provezza ed Azzini. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 21 settembre 1953) Per aver la misura esatta del clima di entusiasmo in cui rivive l’ambiente alessandrino bisogna fare un tuffo nel passato. L’attuale Alessandria, risalita in Serie B, rappresenta un riconoscimento degli sforzi dei dirigenti e la riabilitazione del suo passato. Logica quindi la curiosità di vedere all’opera la squadra da parte del pubblico che ne segue con ansia le prime sfavorevoli vicissitudini. Priva di alcuni titolari fra i quali Dania e Dalla Fontana, erano in molti a formulare delle riserve sulla reale efficienza della compagine grigia e qualche timore non era nascosto in vista di una partita impegnativa contro un avversario della forza del Brescia. Rifatta per tre quarti, la squadra grigia non ha avuto il tempo per amalgamare i reparti e addestrare i settori a parlare un linguaggio comune. Le incertezze di Neri alla vigilia erano più che giustificate. Il noviziato impone le sue leggi e il tributo alla inesperienza è sempre inevitabile. Questi erano i timori dopo l’immeritata sconfitta di Valdagno e prima di affrontare il Brescia. Ciò nonostante la squadra alessandrina ha superato il suo vero collaudo mettendo in mostra virtù e pecche, così da terminare il confronto in modo soddisfacente. Avrà bisogno di molto lavoro prima di raggiungere il grado di efficienza desiderato e che le indicazioni odierne hanno in qualche modo fornito. Occorrerà attendere con pazienza i frutti del lavoro prima di pretendere grandi risultati da elementi provenienti da diverse scuole. Contro la forte squadra bresciana l’Alessandria è partita di slancio e al 2’ di gioco era già in vantaggio. Su rimessa laterale di Giraudo sulla destra, Bocchio opera con un lungo traversone. La palla supera lo schieramento azzurro e arriva sulla sinistra, dove Lerici raccoglie al volo e insacca in rete. Il successo iniziale galvanizza i grigi e si ha l’impressione che la difesa avversaria debba capitolare ancora, disorientata com’è dal fulmineo scacco subito. I locali insistono e le loro azioni sembrano impostate da una compagine da lungo tempo affiatata. Ma a smorzare gli entusiasmi avviene al 10’ il pareggio del Brescia. Su allungo in profondità di Guarnieri, interviene Bagliani il quale, indugiando, si lascia superare dal balzo della palla; sullo slancio Bettini scavalca il centromediano grigio e segna il pareggio. Il ristabilimento della situazione contribuisce a riportare l’equilibrio di azioni. L’Alessandria perde la sua iniziale baldanza, le incertezze di Bagliani destano preoccupazioni, la linea attaccante si disgrega, Lerici si fa vivo solo a tratti, Bocchio e Tuberosa vengono lasciati a compiti isolati. I soli a dar vita a qualche azione consistente sono Amateis e Piatto. Quest’ultimo in particolare dimostra buone qualità come coordinatore e ottime doti di tiratore. Al 15’ Bocchio effettua un’azione personale e opera un traversone al centro; la palla viene intercettata da Azzini con evidente fallo di mano, ma l’arbitro nega l’intenzionalità. Al 37’ un bel tiro di Piatto viene bloccato da Zibetti. Durante questo periodo emerge il lavoro prezioso del mediano Giraudo, l’ostinata combattività di Amateis che manca di scatto per il ruolo che occupa. Ormai l’azione dei grigi sembra continui a infrangersi contro la robusta e organizzata difesa bresciana. Al 40’ il terzino Garzena parte di slancia e superati tre avversari viene atterrato al limite dell’area, mentre tenta di effettuare il tiro: Lerici calcia a lato la punizione susseguente. Rientrando dal riposo il Brescia pare trasformato: più chiaro il gioco, più calmo il comportamento dei singoli, molto più ordinate le azioni. Tutta la squadra si muove con scioltezza. Aumenta il volume del Brescia, e cala quello dei grigi. Al 17’ azione Guarnieri-Spartano e tiro di quest’ultimo. La palla respinta a lato da Ravera viene ripresa da Matassoni il quale tira su Vitto che respinge sulla linea della porta. Al 19’ indugio di Bagliani nel rimandare; la palla rimbalza su Guarnieri e finisce a Farina il quale da pochi passi colpisce il montante e solo l’intervento di Vitto evita il gol. Il dominio del Brescia continua sino alla fine. Ottimo l’arbitraggio. (Adolfo Baloncieri, «La Gazzetta dello Sport», 21 settembre 1953) LA “NUOVA,, SQUADRA GRIGIA Il pareggio col Brescia e la trasferta a Busto Arsizio La prima partita contro il Brescia non ha soddisfatto gli sportivi alessandrini che, entusiasmati dalla rete di Lerici al terzo minuto, avevano pregustata la gioia della vittoria, vittoria che avrebbe dovuto cancellare la strana sconfitta subita a Valdagno. Le cose purtroppo sono andate diversamente, a causa di uno svarione di Bagliani che ha provocato il pareggio degli ospiti, la preoccupazione di tutto il reparto di retroguardia e l’arenamento conseguenziale dell’attacco. A peggiorare la situazione morale dei grigi è poi venuta a mancare la concessione di un evidentissimo rigore a favore della nostra squadra. Sorvoliamo di passare in rassegna individuale i grigi perché neppure, il Brescia, individualmente, ad eccezione di Azzini, ha posto alla ribalta cose degne di rilievo. Complessivamente – secondo noi –, ed in considerazione dell’andamento della partita, la prova dell’Alessandria si deve considerare soddisfacente: le maggiori preoccupazioni un mese fa erano per l’attacco ed invece, mentre nel reparto di punta si va trovando l’intesa e la decisione nel tiro a rete (3 goals in due partite), la retroguardia funziona male (4 reti in due incontri). (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 26 settembre 1953) RISULTATI: Cagliari-Messina 1-0 Como-Padova 4-0 Fanfulla-Catania 2-3 Lanerossi Vicenza-Verona 0-0 Monza-Modena 2-2 Piombino-Marzotto 4-1 Pro Patria-Pavia 2-3 Salernitana-Treviso 2-0 CLASSIFICA: Como 4; Brescia, Catania, Lanerossi Vicenza, Monza, Salernitana, Verona 3; Cagliari, Marzotto, Messina, Pavia, Piombino, Pro Patria 2; Alessandria, Modena 1; Fanfulla, Padova, Treviso 0 MARCATORI 4 gol: Pratesi (Pro Patria) 3 gol: Marchetto (Marzotto) 2 gol: Astorri (Monza), Ghiandi (Como), Mannucci (Pro Patria), Turconi (Como) 1 gol: Agnoletto (Padova), Basile (Piombino), Bassetti (Catania), Battistella (Como), Bettini E. (Brescia), Bocchio (Alessandria), Cecconi (Verona), Colombo (Monza), Cuzzoni (Monza), Deprati (Marzotto), Falchi (Piombino), Farina E. (II) (Brescia), Farinelli (Pavia), Fiorindi (Piombino), Genero (Fanfulla), Giraudo (Alessandria), Kincses (Salernitana), Lavarino (Salernitana), Lerici (Alessandria), Manenti (Catania), Mannocci (Messina), Marin (Catania), Maronati (Fanfulla), Pallaoro (Modena), Parodi (Pavia), Pasolini (Monza), Paulinich (Treviso), Pavanello (Treviso), Pin G. (Pro Patria), Pison (Padova), Ponzoni (Modena), Rosa (Pavia), Testa L. (L.R. Vicenza), Valli (Piombino), Zanollo (Como) Il punto sul campionato Dopo la seconda giornata, di andata, soltanto il Como si era trovato in vetta alla classifica dopo i quattro gol rifilati al Padova: di Ghiandi, doppietta, Zanollo e Turconi le reti. Distanziate di un punto sei squadre: la Salernitana che aveva sconfitto il Treviso con Kincses e Lavarino, il Vicenza ed il Verona che hanno pareggiato la loro sfida, il Brescia, il Catania, che aveva espugnato Fanfulla: rete decisiva di Manenti, ed il Monza bloccato sull’x dal Modena. Ancora a secco di punti Fanfulla, Padova e Treviso.